Sanità, promosso il modello sacile
27 giugno 2007
SACILE. Riflettori accesi sulla nuova sanità regionale venerdì in riva al Livenza con spazio anche per il cosiddetto Modello Sacile. A partire dalle 14.30 la Fazioli concert hall ospiterà un convegno promosso da Federsanità Anci del Friuli-Venezia Giulia, dallassessorato regionale alla salute e dal Comune di Sacile. |
«Il convegno - spiega il primario Giorgio Siro Carniello, assessore alla continuità assistenziale nonché responsabile della sede ospedaliera sacilese - sarà loccasione per presentare lipotesi di un nuovo assetto della sanità regionale che prevede listituzione di tre aziende territoriali in luogo delle attuali sei: lAss 1 comprendente tutti i Comuni delle province di Trieste e Gorizia, lAss 2 comprendente tutti i Comuni della provincia di Udine e lAss 3 con i Comuni del pordenonese. Lobiettivo dichiarato dalla Regione non é quello di tagliare e risparmiare bensì di snellire lassetto istituzionale, di ottimizzare le funzioni amministrative e di garantire una rete di servizi e di interventi che assicurino unassistenza efficace ai malati cronici ed agli anziani, attraverso un maggior sostegno alle famiglie ed un potenziamento dellofferta territoriale». Nel corso del convegno sarà presentata una delle proposte più originali e innovative del processo di integrazione socio-sanitaria e ospedale-territorio già in atto da qualche anno a livello nazionale e regionale: il Modello Sacile. Lospedale di Sacile, ampiamente ridimensionato secondo le indicazioni della legge regionale 13 del 95, é stato oggetto di successive azioni di ridefinizione e rimodulazione dellofferta sanitaria, territoriale (Ass) ed ospedaliera (azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli), nella logica di riconvertire la struttura liventina secondo un nuovo modello organizzativo-gestionale più coerente con gli attuali e futuri scenari demografici e sociali che prevedono una drammatica esplosione della cronicità. «Il Modello Sacile - sottolinea il primario Carniello - non é un progetto di ristrutturazione edilizia di un piccolo ospedale, tantomeno una semplice sede di erogazione di prestazioni sanitarie non complesse e di interventi socio-sanitari, bensì un modello di offerta socio-sanitaria integrata che si prefigge di garantire una risposta efficace e sostenibile ai bisogni emergenti della popolazione attraverso un processo di integrazione inter ed intraprofessionale e di partecipazione attiva e responsabile dei cittadini mediante il razionale utilizzo della struttura, che semplifichi ed ottimizzi il percorso assistenziale per lutente, eviti la dispersione di spazi e di risorse e garantisca un luogo fisico dove la comunità si organizza per la promozione della salute e del ben-essere sociale».Fonte Messaggero Veneto. |
Aggiornata il 16 maggio 2013