Unassociazione per stare vicini ai bambini in ospedale.
9 agosto 2007
Una bella associazione e un piacevole giornalino, per fornire informazioni utili a chi ha a che fare con le degenze ospedaliere dei bambini. Che coinvolgono aspetti emotivi delicati.
Stiamo parlando di Abio (l'Associazione per il bambino in ospedale) che con un suo snello periodico trimestrale informa i cittadini su una serie di iniziative. Il numero 7 di questo giornalino, intitolato Amico Abio, si sofferma in particolare sulle attività dell'associazione al Gervasutta. Si parla del Progetto risorsa famiglia in rete, che nasce da un'esperienza che si colloca all'interno della complessa area della disabilità e dell'handicap in età evolutiva, promuovendo famiglie di bambini e adolescenti con disabilità neuromotoria, sensoriale, cognitiva e relazionale.
L'obiettivo è quello di accompagnare le famiglie nel percorso " dal momento della diagnosi alla costruzione del progetto di vita" sviluppando risorse aggiuntive nella creazione di una rete di famiglie, di gruppi, di associazioni, in raccordo con i servizi socio-sanitari. Il progetto si è articolato in dieci incontri a cadenza quindicinale, nel periodo tra il gennaio e il maggio di quest'anno. Tra gli obiettivi più generali di Abio all'ospedale Gervasutta c'è la valorizzazione del confronto tra genitori e famiglie di bambini con disabilità.
Interessanti anche le pagine del giornalino dedicate alle testimonianze, come quella di Arianna alle prese con una bambina che chiede della mamma.
Tra le notizie in " pillole", il giornale dell'associazione mette in rilievo il dono dell'orsetto mascotte di Abio a Edi Snaidero, presidente dell'omonimo gruppo industriale e della squadra di basket, che ha accolto il sodalizio all'interno del suo campo di gioco, il palasport Carnera. Si parla anche del dono fatto dai dipendenti della ditta Calzavara che hanno regalato ai bambini ricoverati in pediatria sei grandi televisori corredati di lettori Dvd. Le stanze di degenza sono state quindi attrezzate con grande gioia dei piccoli pazienti e dei loro genitori.
Aggiornata il 16 maggio 2013