SanitÁ: approvato piano prevenzione parte seconda
4 giugno 2006
La Giunta regionale ha approvato - su proposta dell assessore alla Salute e protezione sociale - il Piano regionale della prevenzione - parte seconda in attuazione delle Linee annuali per la gestione del Servizio sanitario regionale 2006 e dell intesa Stato-Regioni.
Il Piano riguarda i progetti relativi a obesità, prevenzione delle recidive di accidenti cardiovascolari, incidenti stradali, incidenti domestici, infortuni sul lavoro.
Per quanto riguarda l obesità andrà attivato un sistema di raccolta di dati epidemiologici al fine di attuare una sorveglianza attiva sull obesità nel Friuli Venezia Giulia; il relativo Piano articola gli interventi soprattutto nella fascia di età infantile. Andranno inoltre sviluppati interventi coordinati in riferimento all educazione alimentare e all attività fisica. Il Piano prevede la configurazione di ambienti e contesti favorevoli, in grado di modificare i comportamenti e le abitudini attraverso il coinvolgimento di diversi attori: organi regionali, sistema sanitario, organi istituzionali, scolastici e sportivi, associazioni.
Per la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, essendo il Friuli Venezia Giulia ai primi posti in Italia per frequenza relativa e gravità degli infortuni sul lavoro e con anche elevati tassi di malattie professionali, il Piano affronta anche il tema delle malattie professionali e recepisce le osservazioni e le proposte formulate in diversi momenti dalle Organizzazioni sindacali. Le direttive del Piano riguardano lo sviluppo del sistema di sorveglianza e la realizzazione di interventi di prevenzione. Per la realizzazione degli interventi sono necessari coordinamento e integrazione di diversi soggetti istituzionali, sanitari, associativi.
Il piano regionale per la prevenzione delle recidive di accidenti cardiovascolari è rivolto prioritariamente alla prevenzione delle recidive in pazienti che hanno avuto sindromi coronariche acute ed angina stabile. In relazione alle qualificate esperienze di prevenzione cardiovascolare condotte in Friuli Venezia Giulia e alla disponibilità di un sistema informativo omogeneo diffuso in tutta le regione, il Piano prevede innanzitutto la raccolta e la elaborazione di informazioni desumibili dalle banche dati regionali. Un altra area di intervento è la riabilitazione cardiovascolare su cui, recentemente, la Regione ha già pianificato nell ambito del Piano regionale della riabilitazione. Il Piano prevede anche il recepimento delle proposte delle società scientifiche di cardiologia e il pieno coinvolgimento delle associazioni di volontariato già molto attive nella regione.
La regione presenta indicatori sfavorevoli rispetto alla media nazionale sul tema degli incidenti stradali e in tal senso ha attivato da alcuni anni un gruppo di lavoro presso l Agenzia regionale della sanità che si è raccordato con le aziende sanitarie regionali per alcune azioni (fra l altro la LR 25/2004). Il Piano pertanto valorizza le iniziative regionali in essere e censisce le numerose iniziative locali in tema di prevenzione degli incidenti stradali. Le iniziative sono in massima parte interdisciplinari e interistituzionali e si prevede pertanto il coinvolgimento di diversi attori.
La prevenzione degli incidenti domestici parte dai dati a disposizione, dai quali emerge una situazione poco conosciuta ma rilevante per l impatto sulla mortalità, sulla invalidità e sulla disabilità. Gli accadimenti più frequenti sono le cadute, le ustioni e gli avvelenamenti. Maggiormente a rischio sono i bambini e gli anziani. La riduzione dei fattori di rischio presenti nelle abitazioni e un adeguata informazione/formazione possono contribuire a ridurre la frequenza e la gravità degli eventi in tutte le fasce di età. Il Piano prevede perciò l attivazione di un sistema di sorveglianza basato sulle informazioni sanitarie correnti di pronto soccorso, ricovero ospedaliero e mortalità. È prevista anche una indagine campionaria per lo studio delle modalità di accadimento degli infortuni e dei fattori di rischio associati negli anziani e nei bambini. Altre indagini campionarie riguardano la valutazione delle condizioni di rischio presenti nelle abitazioni dei lavoratori immigrati in Italia da meno di un anno e la conoscenza delle caratteristiche del lavoro domestico e dei rischi connessi.
ARC/NNa
Aggiornata il 16 maggio 2013