Stamina, Ferrari: daremo voce ai malati. Il professore udinese a capo del Comitato scientifico ha le idee chiare su come esaminare il caso che fa tanto discutere
30 dicembre 2013
UDINE Appena nominato presidente del nuovo Comitato scientifico che dovrà analizzare il caso Stamina, il professore udinese Mauro Ferrari ha già le idee chiare: «Voglio conoscere le famiglie, vedere i bambini», ha annunciato. «Questo non è un problema di matematica da risolvere a tavolino. Un uomo di scienza non può prescindere dal contatto diretto con i malati» ha detto Ferrari in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il presidente del nuovo Comitato di esperti nominati dal ministro della Salute spiega che «non ci sono delle scadenze precise. Però siamo d’accordo di procedere bene e in fretta perché in ballo c’è la sofferenza straordinaria delle famiglie e chi soffre ha diritto ad avere risposte certe e chiare». «Il decreto mi consentirebbe di sbrigare tutto per videoconferenza - spiega -, io invece voglio essere lì. L’incontro con i malati – afferma Ferrari – è fondamentale per raggiungere l’obiettivo finale, che è quello di arrivare a conclusioni certe. Non bisogna perdere di vista il contesto umano, trascinati dalla passione e dalla dedizione alla ricerca. Lo ripeto sempre ai miei giovani di mantenere il contatto con le famiglie. Esigo che vadano nei reparti». Ferrari assicura che sarà analizzato anche il materiale presentato da genitori e malati: «Non c’è ragione di dubitare delle osservazioni dei medici curanti. Un singolo episodio va guardato come evidenza importante, però non consente di trarre conclusioni scientifiche». Il professore udinese assicura che non sarà «di parte» nei riguardi delle istanze «presentate dalle famiglie per conto dei pazienti e delle associazioni. La nostra è una indagine mirata a scoprire la realtà delle cose senza alcuna pregiudiziale sulla conclusione. L’unica cosa importante adesso – conclude – è trovare delle risposte a favore di chi soffre». E il medico Mario Andolina, triestino, vicepresidente di Stamina Foundation, ha precisato che l’obiettivo delle sue critiche dei giorni scorsi (relative ai dati secondo i quali la cura Stamina non sarebbe stata valida) non è il ministro della Salute, che a suo dire sarebbe a sua volta una vittima. Andolina aveva parlato di «criminali», facendo riferimento a persone «ai vertici di enti importanti», che «dovrebbero rappresentare i diritti delle persone e che invece violano il loro mandato». Il medico è infatti convinto che questo «gruppo di persone architetta dati falsi per evitare l’applicazione di due leggi nazionali, la Turco del 2006 e la 57 di quest’anno che consente la sperimentazione». Secondo Marino Andolina l’atteggiamento di queste persone è «criminale» perché la mancata applicazione di queste leggi «porta alla morte alcune persone». Il ministro Beatrice Lorenzin, da parte sua, ha già annunciato di essere intenzionata a presentare una querela nei confronti del medico triestino. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Intervista al prof. Ferrari
(Corriere della Sera, 29 dicembre 2013)
Aggiornata il 2 gennaio 2014