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Salute: illy, riorganizzazioni strutturali per governare spesa

7 febbraio 2007

ARC: 07/02/2007

Udine, 07 feb - 'Servono più servizi per la salute, meno servizi amministrativi. Una regione che conta solo un milione e duecento mila abitanti dispone di nove Aziende più l'Agenzia regionale e una serie di strutture che comportano costi amministrativi rilevanti. La tecnologia ci potrà aiutare, perché grazie ad essa l'amministrazione costerà di meno. Ma non basterà, occorrono anche riorganizzazioni strutturali'.

Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Riccardo Illy, alla presentazione del progetto 'Meridiano Sanità' elaborato dallo studio Ambrosetti per fornire proposte di miglioramento della sanità in Friuli Venezia Giulia, nella sede dell'Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Udine.

'Siamo una delle prime regioni e per alcuni aspetti la prima regione d'Italia per eccellenza del sistema sanitario - ha ricordato Illy - alcuni cambiamenti sono stati attuati, ad esempio il Centro servizi condivisi e l'accorpamento delle Aziende ospedaliero-universitarie, ma sarà necessario anticipare altre riforme'.

Lo studio Ambrosetti ha rivelato che nel complesso il Sistema sanitario regionale 'può essere giudicato in modo positivo', ma il dato che riguarda l'incremento della spesa pubblica in regione non può che essere motivo di riflessione per gli amministratori e le istituzioni: gli attuali 2 miliardi di euro che corrispondono al 2,2 per cento della spesa sanitaria nazionale ed incidono per il 6,2 per cento sul Pil regionale lieviteranno nel 2050, a quanto calcolato su basi demografiche ed economiche, a 5,2 miliardi di euro, pari all' 8,44 per cento del Pil regionale.

'Due aspetti debbono preoccuparci - ha commentato Illy -: per prima cosa l'andamento demografico che ci porterà ad avere negli anni una popolazione anziana sempre più elevata e più costosa in termini socio-sanitari, secondariamente il progresso tecnologico che comporta un aumento della spesa per macchinari diagnostici e per la farmaceutica'.

Prevenzione e riduzione dei servizi amministrativi a vantaggio di quelli per la salute sono, secondo Illy, solo due delle strade da percorrere, assieme al riequilibrio tra il ricorso ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e le strutture ospedaliere.

Il futuro si gioca sull'innovazione anche in campo sanitario. E il presidente lancia una provocazione: 'dal punto di vista amministrativo, oltre a mirare alla riduzione delle Aziende territoriali, credo - ha concluso Illy - che dovremmo rendere coincidenti i confini tra di esse e quelle ospedaliero-universitarie. La possibilità fornita dalle tecnologie informatiche e tecnico -amministrative potrà permettere di arrivare ad un'Azienda unica regionale, trasformando le attuali Aziende in divisioni della stessa struttura. Tutta la gestione di staff, oltre agli approvvigionamenti, che avvengono già tramite il Centro servizi condivisi, ma anche tutta la gestione amministrativa verrebbe realizzata a livello centrale con la massima efficienza e minimi costi. Dall'altra parte ogni divisione avrebbe la più ampia autonomia e possibilità di occuparsi quasi esclusivamente dei problemi legati alla cura e alla protezione sociale dei cittadini'.

E' stato l'assessore regionale alla Salute, Ezio Beltrame, ad illustrare le strategie del Piano regionale con il quale alcuni di questi obiettivi dovranno essere perseguiti.

'Per fronteggiare la spesa crediamo molto anche nell'introduzione del Fondo per la non autosufficienza, al ricorso a forme integrative di finanziamento che passino per la revisione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) e a forme di compartecipazione', ha detto Beltrame indicando come necessario un 'ripensamento sul governo del sistema, che deve mantenere una governance regionale forte perché deve muoversi su modelli condivisi, ma nello stesso tempo non lesiva dell'autonomia aziendale'.

Le basi e le intenzioni espresse nel Piano sanitario regionale sono buone, secondo il senior consultant Ambrosetti, Gian Pietro Leoni: 'la sanità del Friuli Venezia Giulia è pertanto pronta per la grande svolta'.

Una svolta confortata dai dati 2006 presentati dal direttore dell'Agenzia regionale della Sanità, Lionello Barbina, che vanno nella direzione di un potenziamento dell'attività distrettuale sia domiciliare che residenziale e, per quanto riguarda la rete ospedaliera, verso un uso corretto dell'ospedale e nell'aumento della qualità delle prestazioni.

ARC/EP

Aggiornata il 16 maggio 2013