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Finanziaria : le regioni alzano la posta

14 settembre 2007

14 settembre 2007   - Il Sole-24 Ore, di Roberto Turno

  Non bastano alle Regioni i 100 miliardi che il Governo è pronto a stanziare con la prossima Finanziaria per l'assistenza sanitaria pubblica nel 2008. I governatori infatti battono cassa e chiedono a Palazzo Chigi, e soprattutto al ministero dell'Economia, di alzare la posta sul tavolo: la richiesta è di almeno 1,5 miliardi in più, tra ticket cancellati e contratti e convenzioni da rinnovare.

Contratti per l'esercito degli oltre 659mila dipendenti, medici e non, che secondo gli ultimi calcoli esaminati ieri dal comitato di settore, per il biennio 2006-2007 costeranno complessivamente a regime tra 1,54 e 1,68 miliardi.

La partita tra Governo e Regioni sulla spesa sanitaria in vista della manovra 2008 procede stavolta quasi sotto traccia. I governatori per il momento hanno deciso di tenere basso il volume e di trattare con l'Economia e con la Salute evitando qualsiasi scontro. Una linea del confronto col silenziatore che è gradita a Via XX Settembre, e tanto più alla Turco che spinge per incrementare la quota destinata agli investimenti nel Ssn, anche se i tecnici di Padoa- Schioppa non mancano di preparare il consueto ventaglio di interventi al momento senza alcun imprimatur politico, come una imprecisata micro modulazione dei ticket (si veda l'articolo in alto).

Trattativa a parte, i governatori hanno fatto però i loro conti. E la richiesta di aumentare la dotazione del Fondo 2008 per il Ssn fa leva prevalentemente su due nervi scoperti: i ticket e, appunto, i contratti da fare e ormai fermi a due anni fa. Per quanto riguarda i ticket la richiesta è di 800 milioni: si tratta delle risorse, previste anche per il 2008, che non arriveranno più dopo la soppressione del maxi ticket su specialistica e diagnostica. Per quanto riguarda i contratti del personale dipendente del Ssn, invece, mancherebbero all'appello per il prossimo anno almeno altri 600-700 milioni.

Di qui il pressing sull'Economia, che si cerca di sensibilizzare anche per quanto riguarda la sterilizzazione degli ammortamenti che rischia di frenare la capacità di investimenti della aziende sanitarie. Partita tutta aperta, poi, è quella della riforma del sistema delle esenzioni, sulla quale, in aggiunta alle resistenze dei sindacati, anche le Regioni vogliono certezze: quella di non ampliare la quota dei ticket-esenti, una platea stimata intorno al 60% della popolazione. Le possibili ricadute sociali di un intervento di questo tipo, così, stanno frenando i tecnici, anche se il capitolo teoricamente potrebbe finire con una delega in un provvedimento collegato alla Finanziaria.

Intanto ieri il capitolo-contratti è stato riaperto dal comitato di settore, che s'è aggiornato alla prossima settimana forse anche per varare gli atti di indirizzo.

Gli aumenti medi previsti a regime (dal 2008, al netto degli oneri riflessi per le Asl) sono di 101,3 euro lordi per il personale non dirigente, 259,2 per medici e veterinari, 220,1 per i dirigenti non medici. In discussione c'è però anche la rivalutazione dell'indennità d'esclusiva del rapporto di lavoro, al vaglio dell'Economia, che potrebbe finire nel monte salari. Ma tutto è ancora da decidere. E la trattativa potrà scattare ufficialmente soltanto dopo il via libera finale agli atti d'indirizzo. Tutto sospeso invece per i medici di famiglia: la categoria ha confermato lo sciopero generale di venerdì 21 settembre.

Aggiornata il 16 maggio 2013