beltrame, la legge 10 strumento per rilancio sistema
15 settembre 2007
A. R. C. Udine, 15 set - " La legge regionale 10/07 non è creata per adempiere ad una normativa, tanto meno per accontentare una certa categoria: nasce, invece, come mezzo fondamentale per raggiungere gli obiettivi strategici che questa regione si è data in campo sanitario".
Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame, partecipando a Udine al convegno organizzato dal Coordinamento regionale delle professioni sanitarie del Friuli Venezia Giulia sul tema della legge regionale 10/07, la norma che applica la legge statale 251/2000 e con la quale si ribadisce e si dà corpo giuridico alle funzioni di governo delle professioni.
Incentrato su segnali di ottimismo l'intervento dell'assessore Beltrame. " Alla fine di un percorso che ha coinvolto Giunta e Consiglio regionale assieme in un processo di riorganizzazione, ora possiamo dire di aver posto le basi per un lavoro di manutenzione ordinario per il prossimo futuro e di aver raggiunto una gestione finanziaria che ha assolutamente tenuto. Quest'anno, infatti, non c'è nemmeno un euro di buco e questo credo - ha commentato Beltrame - si tratti di un segnale di ottimismo per operatori e cittadini, perché significa che in futuro potremo dedicare le risorse in più per soddisfare i bisogni e coprire i buchi dell'assistenza".
Beltrame ha spiegato come la legge 10/2007 si inserisca nel quadro ampio del riposizionamento del sistema sanitario orientato ad un maggiore accompagnamento alla persona, alla prevenzione e all'integrazione della rete ospedaliera in ottica di area vasta, al sostegno alla natalità.
" Il primo punto - ha spiegato Beltrame - che ci premeva era creare un'organizzazione che valorizzasse chi ogni giorno gestisce i servizi sociali sul territorio. Per questo è nata la legge 23/2004 che normalizza e assegna importanza ai Comuni nelle decisioni strategiche delle Aziende e anche sui mandati dei direttori generali. Poi è iniziata una fase di programmazione che ha interessato prima alcuni obiettivi specifici, come ad esempio il piano materno-infantile, il piano di continuità delle cure, l'avvio del percorso dei Piani di zona e dei Piani di attività territoriale di cui - ha annunciato Beltrame - saranno presentati a ottobre i dati di monitoraggio che sono incoraggianti, fino ad arrivare al Piano socio-sanitario triennale".
I tre punti fondamentali di questa riprogrammazione del sistema, ha ricordato Beltrame, sono il potenziamento della rete territoriale, dell'accompagnamento, dei servizi più vicini alla persona e della continuità assistenziale; la riorganizzazione della rete ospedaliera guardando alle funzioni su area vasta, puntando a rafforzare i rapporti tra Università e Servizio sanitario regionale e a introdurre negli ospedali elementi di continuità delle cure per consentire un passaggio più dolce dalla struttura al territorio. " Su questi punti - ha detto l'assessore - il peso della revisione dell'organizzazione del lavoro è fondamentale, per questo abbiamo varato la delibera di Giunta del 2005 con la quale abbiamo posto i nuovi principi e criteri per l'adozione dell'atto aziendale, impegnando tutte le aziende a rivedere il proprio regolamento interno. Rispetto a questo percorso la legge 10 pone un paletto in più, una norma che convalida un percorso sperimentale vasto e articolato".
Al convegno, moderato da Giorgio Simon dell'Agenzia regionale della Sanità, sono intervenuti per il Ministero della Salute, Saverio Proia, - " siete la prima Regione che ha adottato una legge così avanzata e puntuale", ha commentato - Massimiliano Sabatino responsabile promozione e sviluppo Fondazione IRCCS - Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano.
Presenti in sala, tra gli altri, il presidente dell'Ordine dei medici, Luigi Conte, i consiglieri regionali Nevio Alzetta e Sergio Lupieri.
ARC/EP
Aggiornata il 16 maggio 2013