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Sanita’: beltrame, si vuole salute non solo meno spesa

18 novembre 2004

Trieste, 19 nov - Rosy Bindi ha definito sofisticati alcuni elementi della normativa che il Friuli Venezia Giulia si è dato per attuare sul territorio il decreto legislativo che porta la sua firma, ricordando che sono ancora 15 le regioni italiane che non hanno un piano sanitario e che manca a livello nazionale il pilastro dell’ assistenza sociale.

 

Ha ricordato che siamo diventati il Paese che paga la spesa privata più alta d’ Europa, confermando la non applicazione o la mala applicazione in Italia del decreto legislativo 229. In un quadro nazionale dominato, per quel che riguarda il Welfare, da troppa spesa e pochi fondi, la parlamentare ha auspicato che prima o poi una regione, semplicemente applicando il titolo V della costituzione, abbia il coraggio di dire ¨ i fondi integrativi li usiamo noi¨.

 

In questo quadro si colloca l’ impegno di una Regione che invece mira a coniugare azienda sanitaria e territorio, che ha nell’ evoluzione e nella responsabilizzazione dei distretti uno dei suoi obiettivi che, se persegue la razionalizzazione della spesa, non rinuncia all’ obiettivo dell’ assistenza sanitaria intermedia.

 

Le scelte dell’ esecutivo sono state illustrate oggi dall’ assessore regionale alla Salute Ezio Beltrame il quale, assieme alla Bindi, ha partecipato al Convegno ¨ Sanità, nuovi modelli e nuove sfide. Decreto legislativo 229, linee di evoluzione nella provincia di Gorizia¨ che ha avuto luogo al San Polo di Monfalcone.

 

Concorde con la Bindi sulla centralità della persona rispetto al sistema sanitario e sulla necessità di far corrispondere l’ offerta alla domanda, l’ assessore ha rilevato che sinora il sistema sociosanitario regionale è stato scarsamente governato rispetto alle sue potenzialità e ha tracciato le linee di un processo che prevede la corresponsabilizzazione di tutti i livelli ¨ dal sottoscritto a tutti li operatori¨ per raggiungere ¨ l’ obiettivo della salute e non solo del contenimento della spesa¨.

 

Un obiettivo che non prescinde dalla consapevolezza che, in regione, gli ultraottantenni sono diventati 50 mila, che necessitano RSA e strutture per anziani autosufficienti e non, che va superato l’ infelice primato del maggior numero di case di riposo private esistente in Italia.

 

Beltrame ha parlato poi del Centro regionale per i servizi condivisi, importantissimo per consentire ai direttori delle Ass e degli ospedali di fare sanità piuttosto che provvedimenti amministrativi; dell’ importanza di arrivare alla complementarietà del governo clinico degli ospedali; della formazione nelle professioni sanitarie.

 

Un quadro generale complesso e che può apparire, come ha rilevato lo stesso Beltrame, a volte scoordinato ma che punta a trovare nuove strade, più utili, alla gestione della salute in regione.

 

Perché, come ha notato Rosy Bindi la sostenibilità più importante da raggiungere non è quella economica ma il gradimento dei cittadini nei confronti del sistema.

 

 

Aggiornata il 16 maggio 2013