Approvate linee per ¨pat¨ e ¨pdz¨
27 novembre 2004
Il ¨ Programma delle attività territoriali¨ (in sigla ¨ PAT¨) e il ¨ Piano di Zona¨ (¨ PDZ¨) sono due strumenti previsti dalla legge regionale 23 di quest anno, che detta ¨ Disposizioni sulla partecipazione degli enti locali ai processi programmatori e di verifica in materia sanitaria, sociale e sociosanitaria e disciplina dei relativi strumenti di programmazione¨.
In particolare, il PAT - nel rispetto dei principi e degli obiettivi della pianificazione regionale e in coerenza con le strategie delle Aziende sociosanitarie - definisce le politiche sanitarie e sociosanitarie del distretto; il PDZ - in coerenza con la programmazione regionale - definisce, invece, il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali dei Comuni associati negli ambiti territoriali.
Ora la Giunta regionale, accogliendo la proposta dell assessore alla Salute e alla Protezione sociale, Ezio Beltrame, ha approvato le linee guida per la predisposizione di PAT e PDZ, dando così alle ASS del Friuli Venezia Giulia la possibilità di elaborare i programmi dei distretti e ai Comuni di formare i piani di zona.
Il percorso approvato, per la prima fase di applicazione della Legge 23, prevede che nel corso del 2005 vengano elaborati i due complessi documenti di programmazione che avranno valenza triennale e quindi dal 2006 al 2008. La stessa Legge prevede che essi debbano essere aggiornati annualmente.
Nell ampia possibilità di programmazione e pianificazione degli interventi, vi sono alcuni settori ¨ obbligatori¨, di cui sia PAT che PDZ devono tener conto. Essi riguardano le aree di integrazione sociosanitaria: minori, salute mentale, tossicodipendenze, anziani, disabili. Le previsioni su tali ¨ emergenze¨ e su altri indirizzi costituiranno un anticipazione del Piano sanitario e sociosanitario 2005.
L iter di elaborazione di questi due documenti si è caratterizzato per l avvio del processo che è avvenuto ad opera della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociosanitaria e degli interventi sociali che ha nominato un gruppo di lavoro e per il regime partecipativo instaurato che ha visto coinvolti in forma attiva ed integrata gli operatori degli ambiti socioassistenziali e dei distretti con la supervisione della Direzione centrale della Salute e Protezione sociale.
Aggiornata il 16 maggio 2013