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Sondaggio sul gioco d'azzardo e intervista al sindaco di Spresiano

IL GAZZETTINO

26 settembre 2018

Il gioco, che gran passione soprattutto tra disoccupati


Più della metà degli abitanti del Nordest si affida a gratta e vinci, lotto e slot Ma il 62 per cento è convinto che le vincite in denaro andrebbero proibite


IL SONDAGGIO

Secondo Freud, «il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale», e questa particolare fuga dalla realtà appare un fenomeno dalla crescente rilevanza sociale. Guardando ai dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nordest del Gazzettino, possiamo vedere quanto siano diffuse oggi alcune pratiche di gioco. Il 41% dei nordestini ha comprato almeno un gratta e vinci nell'ultimo anno e il 17% ha giocato al superenalotto. Il 15%, invece, ha tentato la fortuna al lotto e il 6% ha utilizzato le slot machine. Oltre alla pratica, però, appare piuttosto diffusa anche la percezione di rischio della dipendenza da gioco: il 62% si dichiara moltissimo o molto d'accordo con l'idea che Il gioco con vincite in denaro è come una droga: bisogna proibire lotto, superenalotto, gratta e vinci, slot machine, etc etc.
LA DIFFUSIONE
Negli ultimi anni abbiamo assistito a diversi fenomeni interconnessi e contrastanti tra loro. Lo Stato ha consentito la diffusione del gioco d'azzardo attraverso la nascita di sale giochi con vincite in denaro o di installazione di nuove slot machine in pubblici esercizi come bar e tabacchi. Da parte loro, i Comuni hanno tentato di mettere un freno al proliferare di queste presenze all'interno dei propri territori, subendo spesso i ricorsi in tribunale degli investitori privati. Ci sono, infine, le statistiche, impietose, delle Asl che parlano di un crescente fenomeno di dipendenza da gioco compulsivo: solo in Veneto, la stima è di oltre 30.000 persone affette da questa patologia che porta le famiglie, oltre che alla rovina economica, spesso anche all'isolamento sociale.
D'altra parte, aver reso più accessibile il gioco con vincite in denaro (togliendolo dai luoghi riservati come i casinò) e abbassando la scommessa a pochi euro, ha avuto la conseguenza di normalizzarlo, consentendo una fruizione sociale più ampia e diversificata. Tra gli operai, il 48% ha comprato un gratta e vinci, il 21% ha giocato al superenalotto e il 19% al lotto. Gli impiegati, invece, hanno mostrato una preferenza per lotto (21%) e superenalotto (24%). Tra i liberi professionisti, il 56% ha comprato un gratta e vinci, il 31% ha compilato almeno una schedina del superenalotto e l'11% ha giocato con le slot. I disoccupati, infine, amano più di tutti gli altri sia comprare gratta e vinci (62%) che giocare al lotto (28%) che tentare al sorte alle slot machine (22%).
L'AVVERSIONE
Vicino a questa estesa penetrazione sociale, però, si è fatta strada anche una certa avversione al gioco: il 62% dei nordestini, infatti, esprime accordo rispetto all'opinione, radicale, di proibire gratta e vinci, slot machine, lotto e superenalotto. Politicamente, poi, il sostegno a questa idea riunisce trasversalmente tutti gli elettorati. Chi guarda al Pd (56%) e chi a +Eu-Cd (66%); quanti voterebbero per Forza Italia (56%) e quanti per FdI (65%); chi si identifica nella Lega (69%) e chi nel M5s (58%): in tutti, la netta maggioranza si schiera a favore del divieto di continuare a dispensare questa droga chiamata gioco.
Natascia Porcellato

Aggiornata il 26 settembre 2018