“Nord-Sud-Ovest-Est scambio di buone prassi”, al via il progetto di condivisione di buone prassi in campo sanitario, socio sanitario e sociale tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Calabria
25 settembre 2018
È stato presentato venerdì 21 settembre al Ministero della Salute l’innovativo progetto “Nord-Sud-Ovest-Est scambio di buone prassi” promosso dalle federazioni di tre regioni italiane – Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Calabria – ed aperto a tutto il territorio nazionale, finalizzato a mettere in rete a livello interregionale il patrimonio di esperienze che nei singoli territori sono già attive. Con “Nord-Sud-Ovest-Est scambio di buone prassi” le esperienze delle singole Federazioni Regionali diventeranno oggetto di momenti di scambio in un contesto il più ampio possibile.
Diverse sono le aree di interesse che offrono lo spunto per attivare percorsi di collaborazione. Tra le priorità: la rete ospedaliera nell’applicazione del D.M. 70., l’efficienza e l’efficacia erogativa nel paragone tra erogatori di attività, gli elementi di contesto che caratterizzano i sistemi sociosanitari regionali e l’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza in condizioni di equilibrio economico.
“Nord-Sud-Ovest-Est scambio di buone prassi” punta ai seguenti risultati: aumento delle capacità manageriali dei soggetti coinvolti, possibili cambiamenti negli assetti organizzativi delle Aziende coinvolte, la stesura di protocolli operativi condivisi tra Aziende operanti in Regioni diverse e la messa a punto di buone pratiche, anche attraverso l’individuazione di soluzioni innovative.
Le dichiarazioni
Andrea Urbani, Direzione generale Programmazione sanitaria del Ministero della Salute e componente del comitato scientifico:
Il progetto che abbiamo presentato è una bella pagina di collaborazione istituzionale, coerente con il mandato del Ministero di cercare di armonizzare il livello dei servizi sanitari su tutto il territorio nazionale attraverso la collaborazione fra le singole realtà che si occupano a diverso titolo di sanità. Abbiamo regioni che, sui principali problemi sentiti dai cittadini, hanno già sperimentato modelli di gestione di successo ed è quindi utile e opportuno che le trasferiscano a regioni che, invece, su queste attività hanno ancora margini di miglioramento.
Massimo Giupponi, Federsanità Anci Lombardia:
Esprimo grande soddisfazione per l’interesse dimostrato nei confronti di questo progetto da parte di Istituzioni prestigiose come il Ministero della Salute, l’Agenas, l’Istituto Superiore di Sanità, la Commissione Welfare e Politiche Sociali di ANCI e le tre Regioni Coinvolte. La nascita di questo progetto si basa su esigenze concrete, manifestate da chi opera sul campo e ci ha segnalato la necessità di avere momenti di confronto. Il coordinamento delle realtà regionali che promuovono questa iniziativa si è posto al servizio di queste esigenze e vuole essere l'ambito di lavoro all’interno del quale le specifiche professionalità possano trovare lo spazio adeguato per sviluppare dei percorsi condivisi. I temi che si vogliono affrontare riguarderanno la sanità, l’integrazione socio sanitaria ed il sociale, è un progetto ambizioso ma siamo convinti che con il contributo dei soggetti che già oggi hanno aderito si potranno produrre risultati significativi, promuovendo la diffusione di capacità operative e conoscenze.
Giuseppe Napoli, Federsanità Anci Friuli Venezia Giulia:
Questo progetto ci ha visto convinti sostenitori per la bella idea di contaminazione che racchiude.
Punteremo soprattutto sui temi che i cittadini avvertono come prioritari: il servizio di emergenza urgenza, le liste di attesa e la continuità assistenziale. Le aziende del nostro territorio hanno esperienze positive da raccontare ma possono arricchirsi grazie alla reciproca conoscenza. Lavoreremo anche sull’integrazione tra sanità e sociale: su questo tema ci sono buone pratiche che devono diventare patrimonio di tutti.
Giuseppe Varacalli, Federsanità Anci Calabria:
È importante implementare il ruolo dei Comuni con l’attivazione della conferenza di programmazione regionale sociosanitaria e il funzionamento della Conferenza dei Sindaci nell’ambito delle aziende sanitarie. La prima ha una funzione di indirizzo di programmazione regionale e la seconda deve esercitare il ruolo di programmazione nell’ambito del piano attuativo locale. È necessario creare integrazione e portare a sistema l’esperienza di questi due organismi.
Luca Coletto, Presidente AGENAS Agenzia Nazionale Servizi Sanitari Regionali:
“Nord-Sud-Ovest-Est scambio di buone prassi” è un’iniziativa che testimonia la sempre più diffusa consapevolezza della rilevanza delle buone pratiche quale strumento per il miglioramento della qualità delle cure sanitarie. In qualità di Presidente di AGENAS ho l’onore di rilevare da un “Osservatorio” privilegiato come lo scambio delle buone pratiche sia fondamentale nel consentire ai sistemi regionali di apprendere dalle esperienze altrui per migliorare i propri servizi.
Walter Ricciardi, Presidente Istituto Superiore Sanità:
L’Istituto Superiore di Sanità condivide gli obiettivi del progetto di scambio di buone pratiche all’interno delle Federsanità ANCI regionali al fine di migliorare e sviluppare il sistema di Welfare del nostro Paese. Anche l’Istituto Superiore di Sanità è chiamato a rispondere alle nuove esigenze del Servizio Sanitario Nazionale, inquadrarle e proporre soluzioni organizzative che permettano di garantirne la sostenibilità e la qualità delle prestazioni erogate attraverso i LEA.
È quindi di estrema importanza l’obiettivo di scambio di buone prassi del progetto in questione che vedono Federsanità ANCI FVG, Calabria e Lombardia in prima linea nel settore dell’attuazione dei LEA in condizioni di equilibrio economico, della qualità dei servizi erogati a seguito dei cambiamenti negli assetti organizzativi delle regioni e delle aziende sanitarie e della formazione del personale.
Giulio Gallera, assessore competente Regione Lombardia:
Regione Lombardia, al fine di dare risposte sempre più precise e puntuali ai nuovi bisogni di salute, ha messo in campo una riforma coraggiosa del suo sistema sociosanitario e sta realizzando una rete integrata sul territorio al fine di garantire la presa in carico complessiva dei pazienti con particolare riguardo per quelli cronici e fragili. Sono convinto che un progetto di condivisione di best practice in sanità, attraverso una proficua collaborazione inter-istituzionale, permetterà certamente di garantire sui territori prestazioni più uniformi e un’offerta di servizi sempre più efficiente.
Angela Robbe, Assessore al Lavoro Welfare e formazione:
Con la definizione dei Lea del 2017 si è assunta in modo chiaro una prospettiva di cambiamento relativamente agli aspetti generali della integrazione sociosanitaria, finalizzata a garantire l’accesso unitario ai servizi sanitari e sociali, la presa in carico della persona e la valutazione multidimensionale dei bisogni, sotto il profilo clinico, funzionale e sociale, dando forte accentuazione dell’obiettivo degli interventi socio sanitari sulla persona.
Perché l’integrazione sociosanitaria raggiunga l’obiettivo di garantire qualità di servizi e qualità della vita delle persone in condizioni di difficoltà e fragilità, è necessario innanzitutto raggiungere una capacità di coordinamento e integrazione di interventi su diversi piani: istituzionale, gestionale, professionale.
I progetti come quello di oggi sono fondamentali, poiché generano collaborazioni e confronto che aiutano a realizzare l’integrazione, consentono l’armonizzazione degli interventi, il perseguimento di uniformità anche territoriale nelle prestazioni e, infine, accelerano i percorsi di integrazione.
Virginio Brivio, Presidente ANCI Lombardia:
Questo progetto è nato, come spesso accade, da un’idea tanto semplice quanto coinvolgente: promuovere dei momenti nei quali un Direttore di un ospedale lombardo possa condividere con il suo pari ruolo della Calabria o del Friuli Venezia Giulia delle procedure, dei protocolli operativi o semplicemente delle idee. Allo stesso modo il responsabile di un RSA che ospita malati di Alzheimer potrà mettersi in contatto con le realtà di altre Regioni che offrono lo stesso servizio e così per le altre figure del sistema. Come Presidente ANCI Lombardia ho voluto immediatamente cogliere l’opportunità che questo progetto offre.
Da Sindaco, invece, mi sento di ricordare a tutti la condizione dei Comuni Italiani in merito alla spesa sociale che ha raggiunto ormai dei livelli tali per cui, in alcuni casi, si fatica a fare fronte alle esigenze dei cittadini. Corre l’obbligo quindi di cercare e sperimentare tutte le possibilità per poter continuare a garantire i servizi in condizioni di sostenibilità economica; il progetto dovrà focalizzarsi anche su questo e la presenza di ANCI Lombardia servirà anche a mantenere alta l’attenzione rispetto a questa tematica.
Mario Pezzetta, Presidente ANCI FVG:
In Friuli Venezia Giulia, Regione Autonoma, a Statuto speciale (31 gennaio dal 1963, secondo art. 116 Costituzione) i temi dell’Autonomia e della Sussidiarietà hanno ispirato negli ultimi 50 anni riforme, progetti e iniziative che partono “DAL BASSO”, o “BOTTOM UP”.
Questo è un progetto- percorso importante che non solo parte dal basso, ma promuove anche la collaborazione e le sinergie tra diversi territori, istituzioni, settori ed esperti del sistema sanitario, socio-sanitario e sociale e del mondo delle Autonomie locali.
Insieme, pur nella diversità delle normative regionali, potremo confrontare a livello scientifico i nostri migliori progetti e best practice, far conoscere a livello nazionale e internazionale risultati, attività e collaborazioni, imparare e crescere ulteriormente guardando anche “al di fuori” dei nostri contesti regionali per garantire servizi migliori e più accessibili e, in generale, una qualità di vita migliore per tutti e in linea con i più avanzati Paesi al mondo.
Aggiornata il 25 settembre 2018