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Federsanità ANCI FVG, Piemonte, Veneto e Anci Salute Lombardia siglano accordo di collaborazione

Redazione

30 aprile 2024

 Obiettivi comuni: proposte e progetti per lo sviluppo e cooperazione per i sistemi sanitari e sociosanitari regionali. Iacono (Federsanità Nazionale): “Questi accordi arricchiscono la Federazione nazionale e valorizzano “buone  pratiche” utili  anche per le  altre Federazioni regionali.


I presidenti di Federsanità Anci Friuli Venezia Giulia (Giuseppe Napoli), Piemonte (Carlo Picco), Veneto (Domenico Scibetta) e Anci Lombardia Salute (Massimo Giupponi), hanno sottoscritto, lo scorso 26 aprile, a Milano, un accordo per lo sviluppo e la cooperazione di progetti e iniziative nelle diverse aree tematiche collegate a sanità,  salute e al sistema socio sanitario. Alla firma dell’accordo ha partecipato, in collegamento da remoto, il vicepresidente vicario di Federsanità nazionale, Giovanni Iacono, presidente di Federsanità ANCI Sicilia, che ha evidenziato l’importanza della cooperazione tra le federazioni regionali e l’Associazione Anci Salute Lombardia.

 

Si tratta di un accordo teso a favorire iniziative strategiche e operative per promuovere “buone pratiche” utili per tutte le Federsanità ANCI regionali, con l’obiettivo di realizzare con e sul territorio l’ integrazione sociosanitaria e le innovazioni dei sistemi sanitari regionali, nonché per la promozione della Salute e prevenzione.

 

Per il presidente di Federsanità ANCI FVG, Giuseppe Napoli, questo importante “Accordo di cooperazione” “parte dal basso” ed è aperto a tutte le altre Federazioni regionali  e si fonda sulle positive relazioni già avviate e rafforzate ulteriormente, dal 2022, tramite l’Osservatorio delle buone pratiche di Integrazione SocioSanitaria (OISS) promosso da Federsanità, Anci e Agenas, presieduto da Domenico Scibetta, presidente di  Federsanità ANCI Veneto. L’obiettivo condiviso è quello favorire il dialogo e lo scambio e la valorizzazione delle “buone pratiche” realizzate nei diversi sistemi regionali. Nella nostra regione una tappa importante si è tenuta l’1 marzo scorso, a Sacile, in precedenza anche in Piemonte, Marche e Lombardia e prossimamente a Salerno.

 

Per Federsanità ANCI FVG questo accordo costituisce anche una significativa opportunità per valorizzare ulteriormente la strategia, avviata, già dal 2007, e ancor prima,  con l’ apertura ad associarsi anche alle Aziende Pubbliche Servizi alla Persona (ASP), attualmente 20 e, successivamente, alle Case di Riposo comunali (13), nonché ai Consorzi, CISI e CAMPP e alle  Fondazioni ( Morpurgo Hofmann, di Udine e “Opera Colledani Bulian”, di Valvasone -Arzene). Questi soggetti hanno portato esperienze e proposte fondamentali per favorire una reale integrazione sociosanitaria e rafforzare la rete dei servizi sociosanitari sul territorio. Temi, peraltro, al centro a livello nazionale del  “Forum delle Residenze per anziani” e dell’”Alleanza per l’Invecchiamento Attivo” (Happy Ageing).

 

Purtroppo il ruolo fondamentale delle RSA è emerso, drammaticamente, durante l’emergenza da COVID 19. “Oggi i bisogni complessi richiedono integrazione istituzionale, gestionale e professionale degli interventi –ha evidenziato Napoli - lo ribadiamo ormai dalla fine degli ’90, ma oggi, forse, vi è maggiore consapevolezza che si tratta di scelte non piu’ rinviabili per la stessa sopravvivenza dei sistemi sanitari e sociosanitari regionali. Questo significa, in tutte le Regioni, innovare, far crescere e rafforzare i “servizi sociosanitari sul territorio”, anche in termini di risorse umane, economiche, tecnologie e formazione, etc.  “In questa prospettiva – ha concluso Napoli - le Aziende sanitarie, il sistema degli Enti locali e la variegata Rete dei servizi alla Persona sono chiamati, anche dall’evoluzione normativa, a promuovere e realizzare processi di integrazione sempre più stretti e  politiche sempre più adeguate per rispondere alla complessità dei crescenti bisogni, in appropriato e tempestivo.

 

Oltre ai soggetti del Sistema Sanitario - Aziende Sanitarie, Ospedaliere e IRCCS e al mondo dei Comuni/Autonomie locali, va dato ascolto e  voce alle proposte di qualità che vengono anche dal  mondo delle ASP e Case di riposo comunali, “ex IPAB” ed RSA  in altre regioni, insieme alle fondazioni e ai consorzi, etc. Si tratta di  un variegato mondo di  soggetti pubblici e non profit che governano – tramite crescenti competenze manageriali– e gestiscono servizi residenziali protetti, semiresidenziali e domiciliari, si tratta di  “Centri servizi aperti”  che forniscono risposte di qualità alla crescente fascia della popolazione anziana, ”non autosufficiente”  e “fragile”, e alle loro famiglie.

 

“E’ ora – ha concluso il presidente di Federsanità FVG – che tutti insieme – nelle diverse regioni -  ci impegnamo per attivare un dialogo urgente con questi protagonisti del tessuto socio sanitario dei nostri territori. Le RSA per anziani non autosufficienti, dopo l’emergenza COVID -19,  in cui si sono trovate loro malgrado in prima fila  (spesso coinvolte in  una campagna mediatica devastante). E proprio per dare adeguato ascolto alle esigenze delle persone anziane e non autosufficienti, sono migliaia le RSA pubbliche in cerca di una sede di dialogo e proposte, in cui trovare rappresentazione alle proprie esigenze. In questa prospettiva si rivela fondamentale attivare un Forum delle RSA, nell’ambito delle azioni strategiche della Confederazione Nazionale di Federsanità. 

 

In sintesi, le aree di cooperazione indicate nell’accordo sono le seguenti :

 “Il PNRR e le riforme legate alle Missioni 5 e 6 ci forniscono un primo quadro di riferimento generale, le realizzazioni che in ogni ambito regionale, aziendale e locale stiamo perseguendo con tutte le nostre forze ci forniscono il campo di lavoro comune”. Con tali obiettivi le quattro associazioni si impegnano a condividere l’impegno per approfondimenti, progetti, iniziative e azioni su temi prioritari quali, ad esempio, istituzioni regionali e locali, le direzioni e le strutture aziendali, le professionalità e gli ordini, le organizzazioni del lavoro, le organizzazioni del terzo settore e della cittadinanza attiva (laboratori territoriali); sul management del cambiamento in cui insieme si deve riuscire a raccogliere tutte le innumerevoli esperienze operative in atto per ricomporre metodi, strumenti e azioni di larga portata ed efficacia, capaci di incidere sulle vere dimensioni di organizzazione, di processo e di servizio da affrontare (integrazione e trasformazione). Infine il ruolo dell’integrazione come vettore di evoluzione generale dei sistemi, uno dei vettori ovviamente, non l’unico. Verso l’evoluzione verso un nuovo sistema integrato

Aggiornata il 30 aprile 2024