Etica nelle donazioni e nei trapianti
16 dicembre 2008
Tavagnacco, 12 dic - Il diritto dei cittadini immigrati a cure sanitarie e trapianti, e accanto a ciò il dovere etico e morale alle donazioni degli organi pur tenendo conto dei limiti che a volte l'appartenenza a religioni diverse pone anche ai trapianti, è stato al centro del convegno " Aspetti religiosi e culturali nella donazione e trapianto", promosso oggi a Tavagnacco dalla Regione e dal Centro regionale Trapianti, al quale è intervenuto l'assessore regionale alla Salute e alla Protezione sociale Vladimir Kosic.
" Il Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato Kosic intervenendo alla tavola rotonda conclusiva - è un modello non solo per le cifre che testimoniano l'intensa attività dei trapianti e delle donazioni ma, ora, anche dal punto di vista etico, in quanto gli aspetti della cura e del dono sono ora portati all'attenzione della nostra comunità da un punto di vista culturale".
Secondo l'assessore, che ha fatto proprie le preoccupazioni di alcuni dei relatori riguardo alla modifica della legge nazionale sull'assistenza sanitaria ai cittadini stranieri, che potrebbe ingenerare sfiducia nei confronti del Sistema sanitario nazionale (obbligo di denuncia dei cittadini non regolarizzati che si rivolgessero all'ospedale per cure sanitarie), occorre tenere conto degli aspetti della sofferenza quale valore laico della vita, prima ancora che religioso.
Dunque, le cure sanitarie, e così i trapianti e le donazioni, non debbono avere confini, né etnici, né religiosi, né culturali, e tantomeno essere limitate dal colore della pelle. " Voglio vivere - ha aggiunto Kosic - in una Regione dove i sindaci e gli amministratori locali possano dire agli stranieri: tu non sarai abbandonato; dove siano garantiti i principi di accoglienza, solidarietà, uguaglianza e disponibilità".
Kosic, più in generale, ha poi espresso viva preoccupazione per la situazione generale della disponibilità di organi che, se nel Friuli Venezia Giulia è adeguata alle richieste, non è altrettanto buona all'estero: alcuni Paesi hanno infatti comunicato all'Italia di non essere più disponibili a cedere organi per interventi che si svolgano nel nostro Paese. Una posizione che rischia di far compiere un passo indietro alla cultura del dono e alla solidarietà e che potrebbe generare posizioni negativamente analoghe anche in altre parti d'Italia.
L'assessore Kosic ha poi commentato favorevolmente le iniziative promosse nell'ambito del mondo della scuola per porre i presupposti della cultura del dono anche nei futuri cittadini.
In precedenza Francesco Giordano, direttore del Centro regionale Trapianti, aveva illustrato i progetti del Centro regionale Trapianti per il coinvolgimento del mondo della scuola e dei Comuni, tramite ANCI e Federsanità ANCI FVG. In rappresentanza delle due associazioni è intervenuto il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta, che ha confermato l'adesione convinta degli amministratori locali a supporto di una corretta informazione e responsabilizzazione dei cittadini.
Quindi Giordano ha posto l'accento sulle problematiche che la classe medica è chiamata ad affrontare negli ultimi anni, relativamente alle donazioni e ai trapianti.
Giordano si è infatti soffermato sul concetto di morte cerebrale dei pazienti, che spesso è difficile trasmettere ai parenti per motivi di lingua e di etica legata alla religione di appartenenza. Per rimuovere in parte questi ostacoli, un ruolo importante, ha detto, è quello svolto dai mediatori culturali, che nel Friuli Venezia Giulia sono riuniti in una grande rete a supporto dei cittadini stranieri.
Aggiornata il 16 maggio 2013