Emergenza casa:di pietro, in un mese risposta bisogni comuni
22 marzo 2007
Il prossimo 17 aprile in occasione dell'insediamento del tavolo per le politiche abitative previsto dalla nuova legge sugli sfratti (n. 9/2007), daremo ai Sindaci le prime risposte alle esigenze poste. Dobbiamo intervenire su due versanti, le cose che si possono fare a costo zero e quelle che richiedono un finanziamento. E quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro riassumendo quanto emerso nell'incontro che ha avuto ieri, insieme al responsabile della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, con i sindaci e i rappresentanti dei 15 Comuni a maggiore densità abitativa per discutere delle problematiche relative all'emergenza casa.
Tra gli interventi di tipo procedurale, quindi a costo zero, ha aggiunto il ministro Di Pietro, mi sembra che alcune proposte meritino assoluta attenzione: la richiesta di poteri autorizzativi per i sindaci che permettano di snellire gli iter burocratici, la mappatura degli alloggi sfitti degli enti pubblici con la relativa possibilità per i Comuni di acquistarli, o comunque procedure nuove per metterli a disposizione di chi ne ha bisogno, la prelazione per gli stessi enti locali sull'acquisto di alloggi che gli inquilini non riescono a comprare, alle stesse condizioni e con l'obbligo a vendere per gli enti pubblici proprietari. Per gli altri interventi, ha sottolineato il ministro, sarà necessario presentarci con tutte le carte in regola al momento giusto. Per questo sarà importantissimo il lavoro che in un mese dovrà essere realizzato dal tavolo che si insedierà ad aprile e che dovrà consentire di arrivare alla sessione di assestamento del bilancio con un iano pluriennale e una richiesta di finanziamento. Credo che in quella sede, ha concluso Di Pietro, si dovrà prendere atto che una parte dell'extragettito della trimestrale vada destinata a quella che e' una vera e propria emergenza sociale.
Il tavolo sullemergenza abitativa, che avvierà i suoi lavori il prossimo 17 aprile, sarà coordinato dal ministero delle Infrastrutture e coinvolgerà il ministero della Solidarietà Sociale, quello della Famiglia, quello delle Politiche Giovanili e quello delle Economia insieme a enti coinvolti nel problema casa. (gp)
Emergenza casa: Veltroni, punto aggiuntivo dodecalogo Governo
Nel ribadire la necessità di un confronto politico con il Governo, il sindaco di Roma ha anche elencato cinque priorità immediate
Vorrei che il Governo aggiungesse il tema dellemergenza casa al suo ormai noto dodecalogo. Lo ha detto il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, al termine della riunione convocata al ministero delle Infrastrutture dal Ministro Antonio di Pietro e dal responsabile del ministero del Welfare, Paolo Ferrero sulla questione della emergenza abitativa. Alla riunione hanno partecipato, oltre a Veltroni - che e intervenuto a nome dellANCI- i Sindaci di Palermo Diego Cammarata, di Catania Umberto Scapagnini, di Cagliari Emilio Floris e gli assessori delle grandi città italiane.
Del fatto che si tratti di una vera e propria emergenza, che travalica i confini delle amministrazioni comunali, Veltroni non ha dubbi ed ha auspicato che il Governo capisca la reale, drammatica situazione che si vive oggi nelle città italiane. Ci troviamo ha spiegato il Sindaco di Roma - di fronte a una vera e propria emergenza, rispetto alla quale i Comuni sono stati lasciati soli. E quindi importante ha proseguito Veltroni - che ci sia, da parte del Governo, una assunzione di responsabilità, affinchè questa situazione sia considerata come una priorità del Governo; e questo, perché altrimenti i Comuni non potranno più gestire questa situazione.
Nel ribadire la necessità di un confronto politico con il Governo per linserimento di questo tredicesimo punto allinterno del dodecalogo, Veltroni ha anche elencato cinque priorità immediate. La stabilizzazione e laumento dei fondi per il buono casa; il varo di una norma che preveda il diritto di prelazione dei Comuni sul patrimonio delle case sfitte degli enti pubblici; il riconoscimento che il versante del problema-casa legato alla immigrazione non puo essere un problema esclusivo dei Comuni, ma necessita di una riflessione e magari della istituzione di un fondo di solidarietà nazionale; attribuire nuovi poteri ai Sindaci, per accelerare le procedure necessarie alla costruzione di nuovi alloggi; prevedere un accordo con il sistema bancario per forme straordinarie di mutuo a favore dei cittadini, con particolare attenzione alle giovani coppie.
Su questi temi il confronto si avvierà il prossimo 17 aprile quando e stato convocato il tavolo sulla emergenza abitativa previsto dalla legge sugli sfratti (n. 9/2007). Nel frattempo, la consulta casa dellANCI ha fissato per il 3 aprile a Venezia una riunione per arrivare a dare corpo alla definizione di alloggio sociale ed anche alla proposta relativa ai maggiori poteri per i Sindaci in questa situazione di emergenza. (rgc)
Aggiornata il 16 maggio 2013