Anziani, Regione incentiva inclusione sociale e prevenzione. Festival "Vicino/Lontano- Premio Terzani" tavola rotonda "Guarire dalla vecchiaia ?"
8 maggio 2016
Udine, 8 mag - Cullare l'illusione che tutte le patologie si curino con i farmaci e alimentare la convinzione che la vecchiaia stessa sia da affrontare come una malattia sono due pregiudizi da combattere.
Che la vecchiaia non sia una malattia ma una condizione, lo hanno infatti ribadito oggi tutti i relatori della tavola rotonda "Invecchiare in salute si può?", organizzata dal festival "vicino/lontano" di Udine nell'ambito della più ampia riflessione "Guarire dalla vecchiaia?" su cui è stato incentrato il pomeriggio di incontri a Casa Cavazzini per dare un contributo al tema su cui è imperniato il Premio Terzani quest'anno, ovvero il concetto di "vulnerabilità".
Entro il 2050 il numero degli anziani passerà dall'11% al 22% della popolazione mondiale e la quota degli ultraottantenni risulterà quadruplicata. Il Friuli Venezia Giulia, del resto, è già oggi la seconda regione d'Italia per numero di cittadini anziani. All'ultimo censimento, infatti, l'incidenza delle persone anziane sul totale della popolazione è del 24 %, pari a 4 punti percentuali al di sopra della media nazionale. Nei prossimi vent'anni il numero degli anziani in regione è destinato a aumentare considerevolmente e già nel 2025 si stima la presenza in FVG di 338.602 anziani (il 27% della popolazione), con una percentuale di ultra 85enni pari al 18,5% degli ultra 65enni.
I dati, illustrati dall'assessore regionale alla Salute e protezione sociale Maria Sandra Telesca, sono stati inquadrati all'interno del programma di governo di questa legislatura che identifica il "problema demografico" come la prima questione strutturale sociale che, assieme al peso della non autosufficienza che grava sulle famiglie, va affrontata.
"La Regione ha ben chiara l'urgenza imposta dal cambiamento della società e per questo da tre anni ha lavorato per orientare i servizi del sistema sociosanitario verso i nuovi bisogni", ha ricordato Telesca, affermando che i rischi connessi ai processi di evoluzione demografica possono essere affrontati con successo tramite la valorizzazione delle potenzialità degli anziani.
Va in questa direzione l'approvazione della legge regionale sull'invecchiamento attivo e l'incentivazione delle forme di residenzialità e "domiciliarità innovativa" - come i condomini solidali - per favorire la creazione di ambienti abitativi che permettano agli anziani di rimanere il più a lungo possibile nelle loro case, condurre una vita indipendente e dare un contributo alla comunità di appartenenza.
Ovviamente anche la riforma della sanità regionale si è adattata a questi principi. "Abbiamo bisogno di pochi ospedali e di riorientare meglio le risorse", ha ricordato Telesca, ribadendo che mettere mano alla riforma sanità non vuol dire tagliare, ma investire sull'appropriatezza delle cure e sul "capitale della prevenzione".
Introdotta dai saluti del presidente di vicino/lontano, Alessandro Verona e moderata da Paolo Mosanghini, la tavola rotonda organizzata in collaborazione con Federfarma ha visto i contributi di rappresentanti dei medici di medicina generale e dei farmacologi.
Romano Paduano, segretario regionale della Federazione italiana dei Medici di Medicina generale, ha sottolineato come la capillarità che caratterizza il nostro sistema socio sanitario rappresenti al tempo stesso "la difficoltà maggiore ma anche la grande forza che permette di mantenere la prossimità e una 'cura sartoriale', a misura di persona".
"Il grazie va alla Regione che ha accettato di mantenere questa località e non ha centralizzato come in buona parte richiesto dalle direttive nazionali nel tempo", ha aggiunto Paduano.
Il farmacologo Federico Pea (Università di Udine) ha strutturato il suo contributo elencando alcuni consigli utili per affrontare al meglio la condizione della vecchiaia. "Gli stili di vita sono fondamentali e, rispetto agli anni Settanta, in cui si cercava di limitare l'attività fisica degli anziani, oggi invece si è capito quanto essa abbia importanza per il mantenimento di una buona salute". Almeno 20 minuti al giorno di camminata a passo veloce e meno farmaci per risolvere patologie che non richiedono una essenziale somministrazione sono i due elisir di lunga vita secondo il farmacologo.
Anche secondo Francesco Pascolini, presidente di Federfarma Fvg, i farmaci servono per alcune patologie ma, in generale, ad essi non deve essere demandato il ruolo che è invece proprio della prevenzione. "Mantenere il sistema di assistenza sociosanitaria che il mondo ci invidia è il primo assioma da tenere presente", ha sintetizzato Pascolini. ARC/EP
Aggiornata il 9 maggio 2016