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VI Commissione Consiglio regionale: relazione Garante regionale dei diritti della persona

www.regione.fvg.it

9 novembre 2016

(ACON) Trieste, 9 nov - RCM - L'Ufficio del Garante regionale dei diritti della persona, istituito con la legge regionale 9/2014, è presieduto da Fabia Mellina Bares, che esercita le funzioni di garanzia per i bambini e gli adolescenti, ed è completato da Giuseppe Roveredo per le persone private della libertà personale, da Walter Citti per le persone a rischio di discriminazione. Il suo programma prevede attività comuni e attività mirate alle tre specifiche competenze.

È quanto ha spiegato la stessa Mellina Bares alla VI Commissione del Consiglio regionale illustrando la relazione annuale sul programma del Garante.

Per i minorenni - ha esordito la presidente - si è agito soprattutto nell'ambito dei Servizi sociali degli enti e in ambito giudiziario. È iniziato un accoglimento delle segnalazioni attraverso una équipe di psicologi e giuristi per offrire una risposta immediata (siamo ingolfati di segnalazioni - ha detto la Mellina Bares).

Altro ambito, quello scolastico, oggetto di studio con i dirigenti e gli insegnanti. Per il bullismo e il cyberbullismo, si è fatta promotrice di un protocollo con più soggetti e associazioni. Non da meno, il problema dei farmaci a scuola e dei ragazzi con bisogni speciali: si cercherà di fare sintesi con un protocollo regionale e l'adeguata formazione per gli operatori. Si sta portando avanti uno studio sulle cause dell'abbandono scolastico in FVG (anche gli autoctoni abbandonano precocemente, non solo gli stranieri - ha spiegato la presidente) e si sta agendo per la sensibilizzazione del problema delle bambine spose.

Sono, poi, troppi i ragazzi allontanati dalle loro famiglie e collocati in strutture fuori regione: sono 61, per un costo di 400 euro al giorno, un dispendio economico elevatissimo, a cui va aggiunto il disagio per i bambini e le loro famiglie.

Non da ultimo, Mellina Bares ha chiesto maggiore supporto dalla Regione, data la mole di lavoro che porta avanti l'Ufficio del Garante, oggi composto da tre specialisti impegnati a tempo parziale mentre dovrebbero esserlo a tempo pieno. L'auspicio, tra gli altri, è di un Osservatorio regionale.

Sovraffollamento allarmante nelle carceri del FVG, dove quasi un terzo dei detenuti (poco più di 200) è di cittadini stranieri, per il Garante Roveredo che comunque ha difeso la qualità del penitenziario di Tolmezzo. A Udine il clima è pesante, in particolare gli agenti sono sotto numero, e ugualmente a Gorizia. Il carcere di Pordenone resta nelle condizioni degli ultimi 20 anni, e si afferma che forse tra due o tre anni sarà pronto quello di San Vito, ma Roveredo è molto scettico che sarà così.

Da ultimo, Citti ha parlato delle reticenze registrate ad affittare alloggi agli immigrati piuttosto che a Rom e Sinti (la Regione non ha aderito alla strategia nazionale per l'integrazione di questi ultimi, mentre sarebbe auspicabile), e delle discriminazioni verso i transessuali. Spesso c'è stata ignoranza, da parte delle istituzioni pubbliche, della normativa in materia di antidiscriminazione, ad esempio quando si preparano i bandi di concorso; ora la situazione è monitorata ed è migliorata. Resta, però, proprio la Regione indietro nell'accogliere le nuove previsioni di legge soprattutto quando si tratta della discriminante fondata sulla nazionalità. In FVG già esiste una Consulta per le persone con disabilità, perciò il Garante si è concentrato solo su alcuni aspetti come il loro trasporto, i disagi nelle stazioni ferroviarie, le barriere architettoniche.

Aggiornata il 10 novembre 2016