Sanità digitale Federsanità: "Legge di Stabilità rimette al centro le politiche sanitarie, ecco gli strumenti di cambiamento"
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3 novembre 2016
di Angelo Lino Del Favero
La prima lettura della legge di Stabilità sembra proseguire l’azione di rimettere al centro della discussione le politiche sanitarie che guardano alla qualità dell'assistenza e la prevenzione, dopo molti anni in cui si era troppo concentrati sull’aspetto economico.
Ovviamente l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del sistema devono essere il punto fermo da cui partire per avviare la programmazione sanitaria e riorganizzare i modelli di offerta spesso inadeguati, partendo dal principio che quello che si risparmia sarà reinvestito in sanità; tanta è la riconosciuta esigenza di ammodernare le strutture e le tecnologie.
In questo contesto Federsanità-ANCI prosegue la propria collaborazione con le Istituzioni offrendo la propria capacità di elaborazione su modelli e soluzioni per superare la dicotomia “sistema socio-sanitario” e “sistema sanitario” attraverso sistemi di “reti cliniche integrate”. Laddove i posti letto socio-sanitari sono minori, maggiore è la difficoltà a intervenire nella razionalizzazione della rete ospedaliera. Inoltre, occorre implementare in maniera puntuale i requisiti di valutazione dei risultati (esiti) e della qualità nell’assistenza socio-sanitaria (deospedalizzazione e cure domiciliari).
Rimane ovviamente la necessità di avviare un’analisi sempre più approfondita di omogeneizzazione (maggior coordinamento e contestuale velocizzazione) di taluni fabbisogni sanitari e socio-sanitari (ancor di più socio-assistenziali), per garantire i livelli essenziali di assistenza per tutta la popolazione; a fronte di ciò sarebbe importante garantire la presenza dei cittadini nella manifestazione dei propri bisogni attraverso il rafforzamento della loro presenza sia attraverso forme istituzionalizzate (enti locali), sia attraverso forme associative volontarie.
Per Federsanità ANCI è ovvio che l’innovazione organizzativa passi anche attraverso gli strumenti tecnologici e che soltanto una forte governance di questi processi. Già negli ultimi anni, grazie agli sforzi dello Stato e delle Regioni confluiti nell’Agenda Digitale, cominciano ad essere disponibili le principali infrastrutture per la salute in rete: CUP, certificati on-line, fascicolo sanitario, ricetta digitale, referti on-line.
Adesso è arrivato il momento di usare le tecnologie digitali per gestire meglio la componente clinico-sanitaria dei processi di assistenza, partendo dal punto di vista del paziente e della gestione della sua salute: i modelli innovativi per prendersi cura delle persone, basati sulle tecnologie digitali, portano benefici significativi per i pazienti, per il sistema e per l’industria.
In sostanza bisogna consolidare con le tecnologie digitali il profondo cambiamento in corso verso l’integrazione tra ospedale e territorio, e verso l’integrazione tra sanitario e sociale per soddisfare le necessità organizzative e informative delle Case della Salute, delle UCCP, delle AFT, delle reti di patologia.
Le soluzioni tecnologiche in gran parte ci sono ed il Patto per la Sanità Digitale potrà essere un volano virtuoso per accelerare il cambiamento. In estrema sintesi, siamo di fronte ad una operazione di promozione del riuso coordinata dal Ministero della Salute con l’obiettivo di premiare le buone pratiche trasferendole al maggior numero di utenti possibili in un contesto di continua misurazione dei risultati conseguiti, espressi in termini di miglioramento complessivo delle performances nell'erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, e di successiva incentivazione del "riuso" fra Regioni.
Anche in questo caso Federsanità ANCI ha offerto il proprio contributo attraverso due pubblicazioni: il quaderno di Innovazione e Salute, intitolato “Le tecnologie digitali nei modelli innovativi di Integrated Care ed, in collaborazione con l’Istituto Tecnologie Biomediche del CNR, il Libro Verde “Cronicità, invecchiamento e tecnologie digitali. Predisporre il cambiamento, acquisire innovazione”.
Siamo certi che portare a sistema le esperienze positive, con un triplice impatto: sulla qualità della vita dei cittadini, sulla sostenibilità del Sistema Salute e sul mercato delle tecnologie digitali, sia la strada da perseguire per garantire la sostenibilità del nostro SSN.
Aggiornata il 3 novembre 2016