Sanità: fazio, fondi integrativi per cure ai non autosufficienti
20 gennaio 2009
Per le cure ai non autosufficienti, solo il «35% delle spese è a carico dello Stato. Il 22% è sui privati mentre il resto grava sulle famiglie. I fondi integrativi per l'assistenza sanitaria potrebbero essere uno strumento da impiegare su questo fronte, per aiutare le famiglie che hanno quasi tutto il peso di questa situazione». A lanciare la proposta è il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, nel corso di un seminario organizzato da Forza Italia.
«Ciò non significa che si deve andare verso una privatizzazione - ha detto Fazio - del sistema sanitario, ma bisogna trovare delle forme di sostegno per quello che è e deve comunque restare un servizio sanitario pubblico». Per le famiglie che non possono accedere ai fondi per problemi di reddito, Fazio ha ipotizzato una strategia «di consolidamento dei fondi integrativi - ha spiegato - con l'allargamento della platea degli iscritti tramite fondi legati ai contratti di lavoro, pensando anche a degli sgravi fiscali». Il decreto del marzo 2008 ha definito i margini operativi dei fondi per la sanità integrativa, «margini che vanno allargati - ha aggiunto il sottosegretario - con elementi di governance, e in concertazione con le Regioni, gli enti sociali e i rappresentanti dei lavoratori».
I tempi, però, sembrano lunghi. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, presente all'incontro, ha infatti detto che «non rientrano tra i provvedimenti immediati da prendere, visto anche il quadro di crisi economica generale. Anche se rimane tra gli argomenti sempre presenti nei nostri pensieri, da riprendere non appena le condizioni lo consentiranno». (Ce. Do.)
Aggiornata il 16 maggio 2013