Il piacere di fare "Comunità attive" per la salute e il benessere a tutte le età. Buone pratiche, esperienze e alleanze
19 marzo 2025
Venerdì 11 aprile a Udine, incontro pubblico "Il piacere di fare "Comunità attive" per la salute e il benessere a tutte le età. Buone pratiche, esperienze e alleanze",
Giornata Mondiale della Salute (OMS), 7 aprile.
I “Piani regionali della prevenzione (PRP)”, in attuazione del Piano nazionale della prevenzione, rappresentano strumenti fondamentali per la pianificazione delle attività in tema di prevenzione e promozione della salute.
Le Aziende sanitarie, tramite i Dipartimenti di Prevenzione in collaborazione con Distretti, Dipartimenti di Salute Mentale e delle Dipendenze, MMG e Pediatri di libera scelta, Ambiti Sociali Territoriali e Strutture Ospedaliere, hanno la responsabilità della realizzazione delle attività previste.
Com’è noto, a partire dagli anni ’80, è venuta imponendosi una nuova concezione della salute, “bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale” che vede nelle Comunità la maggiore risorsa” (Carta di Ottawa, 1986). La Carta di Ottawa rappresenta idealmente il punto di partenza di tutti i progetti e le iniziative che successivamente sono state poste in essere per la salvaguardia della salute. La promozione della salute non indica una generica tutela della salute; si riferisce, bensì, ad una specifica strategia, definita a livello internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che si può così riassumere: è “il processo che mette in grado le persone e le comunità di avere un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla”.
Da queste considerazioni si comprende facilmente come la promozione della salute sia un processo globale ed intersettoriale, cioè un insieme coordinato di attività finalizzato a trasformare le condizioni sociali, ambientali, culturali ed economiche di un determinato contesto (la comunità, le città, le scuole, gli ambienti di lavoro, gli ospedali, ecc.) e a modificare conoscenze, abilità e livelli di autonomia delle persone in modo da favorire sempre più la salute. La promozione della salute non può essere evidentemente una responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma è invece il risultato dell’azione integrata ed intersettoriale tra tutte le componenti di una comunità che agiscono per aiutare i singoli e la collettività ad acquisire un maggiore controllo sui fattori che determinano la salute e a fare scelte che la migliorino.
In una situazione caratterizzata dal progressivo allungamento della durata della vita media, legato alla diminuzione della mortalità per patologie acute e ad un parallelo aumento di quelle cronico-degenerative, spesso associate a fragilità, disabilità e non autosufficienza, è necessario superare una logica sanitaria, di esasperata "medicalizzazione" di ogni evento patologico per impugnare una cultura di salute (promozione della salute e dei suoi determinanti) a tutela del ben-essere e della qualità della vita delle persone e delle Comunità e a garanzia della sostenibilità del sistema socio-sanitario.
E sono proprio queste le finalità del programma “Comunità attive” che prevede lo sviluppo di strategie multisettoriali volte a favorire l’integrazione delle politiche sanitarie con quelle sociali, sportive, turistiche, culturali, economiche e ambientali, sviluppando interventi per creare contesti e opportunità favorevoli all’adozione di uno stile di vita attivo in condizioni di equità sociale.
In questo contesto risulta fondamentale il ruolo dei Comuni e delle ”Comunità attive” – associazioni locali, mondo del volontariato, singoli cittadini insieme agli esperti e operatori dei sistemi sanitari e sociosanitari. Ad esempio, i Comuni, tramite la “rigenerazione urbanistica ed edilizia” possono realizzare “Urban Health” ovvero ambienti e territorio che generano e/o contribuiscono alla salute e al benessere degli individui che vivono in quel contesto; ciò facilita lo svolgimento di attività fisica, che preveda spazi per lo svago, il tempo libero, l’inclusione e l’interazione sociale, la sicurezza degli ambienti e dei luoghi, la mobilità sostenibile. Il coinvolgimento e la sinergica partecipazione dei decisori, delle amministrazioni, degli Enti, sono fondamentali e preziosi per la salute delle persone e del territorio rivelandosi fondamentali anche per ripensare a progetti di inclusione sociale e riduzione delle diseguaglianze di salute.
La “Comunità locale” diventa, quindi, un contesto privilegiato nel quale realizzare azioni, eventi ed iniziative indirizzate a promuovere sani stili di vita ed ambienti favorevoli alla salute, prevenendo fattori di rischio comportamentali per il contrasto alla cronicità e alle varie forme di dipendenza, tra le quali il Gioco d’Azzardo Patologico.
Proprio per informare e far conoscere i risultati e i progetti concreti ed operativi per attivare le Reti delle “Comunità Attive” realizzati negli ultimi anni, in attuazione dei principi condivisi dell’OMS, il Coordinamento tra Federsanità ANCI Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto, insieme ad ANCI Salute Lombardia, in occasione del 7 aprile Giornata Mondiale della Salute (OMS), ha organizzato il Convegno nazionale : ”IL PIACERE DI FARE “COMUNITÀ’ ATTIVE” per la SALUTE e il BENESSERE a tutte le età. Buone pratiche, esperienze e alleanze”
L'incontro è aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili .
Per iscrizioni mail a federsanita@anci.fvg.it
Aggiornata il 19 marzo 2025