Da Trieste e Udine al via anche in FVG la rete“Comunità amiche delle persone con demenze e Alzheimer” più attenzione agli anziani soli, informazione e formazione.
19 giugno 2018
Rafforzare la cultura della solidarietà e gli interventi in favore delle persone anziane sole, più servizi, tecnologie e protocolli per l’assistenza in casa, informazione, formazione e progetti permanenti per operatori, familiari e associazioni, attenzioni speciali anche nei pronto soccorso. Sono queste alcune indicazioni utili per costruire “Comunità amiche delle persone con demenze e Alzheimer” fornite in occasione dei convegni "Dementia friendly community. Vivere con l’Alzheimer” che si è tenuto il 28 maggio nell’ affollato Auditorium del Museo Revoltella di Trieste e il 14 giugno presso la sede dell'Azienda sanitaria Universitaria Integrata di Udine .
“Tutti noi, rappresentanti di Comuni, associazioni, istituzioni, medici, assistenti sociali, infermieri e cittdini in generale, possiamo portare il nostro contributo, ogni giorno, per affrontare questa grande sfida per un crescente numero di persone, a partire dal contrasto dell’isolamento e dello stigma sociale”. Cosi il professor Marco Trabucchi, fondatore IRCCS S. Giovanni di Dio di Brescia per la cura e la ricerca sulle demenze e presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, il cui intervento era molto atteso. In Italia i malati sono più di 1 milione e solo a Trieste sono stimate circa 5000 persone affette da queste gravi patologie: l'80% dei malati, vive all'interno delle famiglie, che sopportano costi umani ed economici estremamente gravosi. Fondamentale, inoltre, migliorare la formazione degli operatori sanitari e sociosanitari a partire dalla scuole di formazione e insieme ai medici di medicina generale. Si tratta di patologie di non facile comprensione, all’inizio e si stima che circa il 20 % persone che hanno problemi di demenza non afferiscono ai servizi di cui potrebbero giovarsi molto (a causa della solitudine e della paura dello stigma). E’ noto infatti che gli anziani soli si ammalano di più e l’unico strumento è la cultura dell’attenzione alla solitudine. Nelle residenze per anziani circa 70% delle persone ha una forma di demenza, vanno, pertanto, progettati e monitorati servizi specifici affinchè i centri per le demenze funzionino bene e i Comuni dovrebbero attivare reti reali con il sistema sanitario, le famiglie, le associazioni, le residenze, le parrocchie, etc.
Il convegno, a Trieste, è stato promosso e organizzato da Federsanità ANCI FVG, Associazione “Goffredo de Banfield” (nel 30^ anniversario della fondazione), Ordine dei Giornalisti FVG, Comune di Trieste, ASUITS, Federazione Alzheimer Italia insieme ad altri partner e patrocinatori, Dementia Friendly Community Italia, Coordinamento Associazioni Alzheimer FVG, Federsanità ANCI Lombardia, CARD FVG, ASP ITIS, “Pro Senectute” e Istituto regionale per i ciechi “Rittmeyer” Trieste, Ordini dei Medici, Infermieri, Assistenti sociali, Circolo della Stampa di Trieste e IRSSES.
In apertura dei lavori sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Trieste, Carlo Grilli, i presidenti di Federsanità ANCI FVG, Giuseppe Napoli, dell’Associazione “Goffredo dè Banfield”, Emilio Terpin e dell’Odine dei Medici della Provincia di Trieste, Claudio Pandullo.
Nella sua relazione il presidente dell’ordine dei Giornalisti FVG, Cristiano Degano, ha evidenziato l’importanza dell’attenzione dei media e dei social per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi. Al riguardo Degano ha richiamato, innanzitutto, il “Testo unico dei doveri del Giornalista”, il trattamento dei dati personali, le condizioni di salute, la tutela della dignità delle persone malate, i doveri nei confronti dei “soggetti deboli” e la “Carta di Treviso”, norme che – ha precisato - vanno applicate anche al giornalismo on-line, multimediale e ad altre forme di comunicazione giornalistica che utilizzino innovativi strumenti tecnologici.
“L’Alzheimer non cancella la vita (soprattutto nei primi anni), va pertanto rispettata la libertà e la dignità delle persone (Trabucchi) e oltre alle cure di tipo clinico sanitario, vanno attivati “progetti di comunità” per educare e sensibilizzare tutte le persone ed è proprio questo il ruolo fondamentale delle Associazioni come “Goffredo dè Banfield”, Trieste e “Alzheimer Italia”. Per quest’ultima è puntualmente intervenuto il presidente, Mario Possenti, che ha richiamato l’impegno dell’OMS su questi temi, già dal 1993 e nel 2017 con il “Piano Globale di Azione sulla Demenza” ha posto la demenza tra le priorità per i sistemi sanitari pubblici, in Italia il “Piano nazionale demenze” è stato approvato nel 2014 dalla Conferenza Stato- Regioni.
Possenti ha poi evidenziato che “È dimostrato che se le persone con demenza ricevessero maggior attenzione e supporto in alcune attività quali: spostarsi, andare per negozi e visitare centri di culto potrebbero avere un ruolo più attivo nella loro comunità”. Ed proprio questo l’obiettivo della Rete internazionale delle Comunità amiche a cui in Italia aderiscono una decina di Comuni di cui tre hanno partecipato al meeting di Trieste. Per Abbiategrasso, primo Comune ad aderire alla Rete, sono intervenuti il sindaco, Cesare Nai e l’assessore Eleonora Comelli, per Conegliano Veneto l’assessore Sonia Colombari ed Elena Bortolomiol, referente del progetto e della Fondazione Santa Augusta onlus di Conegliano, per Monza l’assessore all’Istruzione, Pier Franco Maffè. “Il primo passo per una Comunità Amica delle Persone con Demenza- ha dichiarato Possenti - è quello di chiedere alle persone con demenza di esprimere i loro bisogni ed esigenze, coinvolgerli direttamente insieme alle loro famiglie, quindi agire sull’ambiente fisico e sociale; promuovere attività sociali e sanitarie e costruire partnership con esperti. L’associazione ha, inoltre, preparato “linee guida”, set di indicatori validati, applicazione di un modello condiviso da monitorare nel tempo, test sul campo e produzione di un report finale. A Trieste tutti questi elementi ci sono – ha concluso Possenti – e quindi le azioni e le reti tra istituzioni e associazioni si possono attivare e alcune positive esperienze sono già operative.
E proprio i risultati di un anno di vita di “CasaViola”, realtà molto apprezzata anche a livello internazionale, sono stati illustrati dalla vice presidente dell’Associazione de Banfield, Teresa Squarcina. La struttura è dedicata ai caregiver, con l'obiettivo di dare supporto, sostegno e formazione a tutti coloro che assistono un malato di demenza o Alzheimer. In sintesi, nel 2017 de Banfield ha fornito servizi di aiuto e assistenza a 1700 persone di cui più di 300 hanno una problematica legata alla demenza e all' Alzheimer; 140 persone hanno frequentato stabilmente CasaViola frequentando i 9 laboratori con cadenza settimanale e i 9 cicli di formazione sulla malattia.
L’assessore alla Salute del Comune di Trieste, Carlo Grilli (presente anche il dirigente Leonardi) nel confermare l’impegno del Comune per questi temi, ha richiamato la recente attivazione del “padiglione Ralli”(due piani), nel comprensorio di San Giovanni (ex OPP), vicino alla sede dell’Azienda sanitaria, inaugurato due mesi fa come centro d’eccellenza per gli anziani affetti da Alzheimer e altre patologie dementigene. Un progetto congiunto del Comune insieme ad AsuiTs, Sissa, Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Trieste e l’Associazione de Banfield.
Infine, grande interesse hanno suscitato anche i contributi multidisciplinari e inter istituzionali forniti da Massimo Giupponi, presidente Federsanità ANCI Lombardia e coordinatore di ANCI Salute, Flavio Paoletti, direttore Servizi sociosanitari, ASUITS, Pier Franco Maffè, assessore all’Istruzione e Sportello al cittadino Comune di Monza, Luca Gandini, assessore alle Politiche sociali Comune di Muggia (TS), Luciano Pletti, presidente CARD FVG, Roberto Ferri, vice presidente del Centro Servizi Volontariato FVG, presidente AUSER provinciale Trieste, Paola Gusmani, Consigliera Ordine Assistenti sociali FVG, Dorotea De Paoli, responsabile Coordinamento Associazioni Alzheimer FVG e Fabio Bonetta, direttore generale ASP ITIS Trieste.
Aggiornata il 19 giugno 2018