Conferenza sullcf: nuovo slancio alla cooperazione trasnfrontaliera per lintegrazione socio-sanitaria
16 maggio 2004
Larea della Comunità di Alpe Adria (in Italia FVG, Veneto e Lombardia), nuovo cuore dellEuropa allargata, può svolgere un ruolo trainante di sperimentazione per lintegrazione delle politiche socio-sanitarie e la garanzia di servizi adeguati per la libera circolazione delle persone disabili in Europa. E questo, in sintesi, il forte messaggio lanciato, a Trieste, in occasione della Conferenza internazionale ICF per lo sviluppo di un linguaggio comune sulla salute e disabilità nella Comunità di Alpe Adria, dai rappresentanti dellOrganizzazione Mondiale della Sanità, Nenad Kostanjsek, del Ministero del Welfare, Isabella Menichini, dal coordinatore scientifico e WHO liason ICF Italia, Matilde Leonardi, da direttore del Servizio Rapporti internazionali della Regione FVG, Eugenio Ambrosi, dal dirigente del Servizio Rapporti internazionali per sanità e servizi socio-sanitari della Regione Veneto, Luigi Bertinato, dal coordinatore del progetto Alpe Adria Disability Network, Vladimiro Kosic, dal presidente di Federsanità ANCI FVG, Giuseppe Napoli e dallassessore del Comune di Trieste, Claudia DAmbrosio.
A un mese dallallargamento dellUE e a due mesi dallintroduzione della tessera sanitaria europea, è partito un forte appello a sostegno del riconoscimento dei diritti delle persone disabili e della loro libera circolazione. Se lEuropa dei Quindici contava 38 milioni di disabili, quella dei venticinque ne avrà, purtroppo molti di più, per affrontare il problema è necessario fare sistema tra istituzioni, mondo della scienza, associazioni, e cittadini, a partire dalle Regioni dellEuropa Centro-Orientale e la partecipazione alla Conferenza di Trieste ha dimostrato che linteresse è forte . Ha dichiarato il presidente della Consulta regionale delle Associazioni dei Disabili, Vladimiro Kosic Trovare soluzioni e dare risposte adeguate alla crescente domanda di salute e servizi sociosanitari costituisce, pertanto, oltre che un impegno prioritario, anche un utile banco di prova per avvicinare i cittadini alle istituzioni, regionali, nazionali ed europee. Da parte sua lassessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Gianni Pecol Cominotto, ha evidenziato che per garantire una migliore qualità della vita a tutti i cittadini, in Italia come negli altri Paesi, è fondamentale ottimizzare luso delle risorse, proprio attraverso la capacità di fare sistema, pena la diminuzione di un corretto livello di equità. E lICF (Classificazione internazionale del funzionamento della Disabilità e della Salute) è lo strumento che favorisce un linguaggio comune. Sullimportanza dellICF e delle sue applicazioni pratiche si sono incentrati buona parte degli interventi, a partire da quello della rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Isabella Menichini, che ha illustrato limpegno dellItalia pel LAnno europeo della Disabilità 2003 che si è espresso nel finanziamento a 22 progetti selezionati tra 680, tra i vincitori quello della Consulta delle Associazioni dei Disabili FVG Una valutazione adeguata della disabilità nel mondo - ha illustrato il rappresentante dellOMS, Nenad Kostanjsek,- si basa soprattutto sulla capacità di uniformare la classificazione dei dati che riguardano un problema in evoluzione, dal momento che se diminuisce la mortalità emerge una disabilità nuova, fondata su malattie come lAIDS e sul progressivo invecchiamento della popolazione nei Paesi Occidentali. In tal senso lICF risulta utilissimo, in quanto modello interattivo, sia dal punto di vista concettuale, che pratico, per decidere gli interventi migliori. Questo sistema di classificazione che la Rete di Alpe Adria per la Disabilità (Commissione Sanità e Affari Sociali) si è impegnata a disseminare nelle Regioni di Alpe Adria - ha evidenziato Matilde Leonardi, coordinatore scientifico del progetto ICF Italia, induce ad un diverso modo di affrontare il problema, dal momento che ognuno di noi, nella vita, può trovarsi ad affrontare una situazione transitoria, o permanente, di disabilità.
Tra gli strumenti per favorire tale integrazione il progetto prevede: la compilazione di un dettagliato questionario, già distribuito nelle 17 Regioni di Alpe Adria, la discussione dei risultati tramite conferenze locali, la creazione di un Centro collaboratore che curi lapplicazione dellICF, nuovo strumento internazionale di classificazione delle Disabilità, individuazione di percorsi comuni per favorire la libera circolazione delle persone disabili in Europa, anche alla luce dellimminente introduzione della tessera sanitaria europea, nonché lindividuazione di nuovi canali di finanziamento nellambito dei programmi europei. Nel 2004, con il supporto della Comunità di Lavoro di Alpe Adria e delle Regioni, oltre alle iniziative in FVG, verranno realizzate tre Conferenze, in Austria, Slovenia e Ungheria.
Tale percorso ha già ricevuto il sostegno degli assessori regionali di alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Gianni Pecol Cominotto e Politiche sociali del Veneto, Antonio De Poli, nonché dellAssessore ai Rapporti internazionali del FVG, Ezio Beltrame e alla Conferenza di Trieste hanno preso parte i rappresentanti di nove Regioni di Alpe Adria.
A conclusione della Conferenza lassessore Beltrame ha portato lesempio dei trasporti pubblici, spesso inaccessibili al disabile, per evidenziare limportanza di una politica integrata. Ma ha soprattutto messo in evidenza limpegno della Giunta regionale del FVG che ¨con in testa il presidente Illy sta lavorando per la nascita dellEuroregione, nella consapevolezza che problemi comuni di aree contigue vano affrontati insieme¨. I valori della collaborazione in unarea vasta trovano applicazione soprattutto in campo sociosanitario ha rilevato Beltrame, il quale ha osservato che una cooperazione sugli obiettivi comuni può portare ad una migliore valutazione dei risultati e ad un migliore impiego dei fondi pubblici.
Infine, Beltrame ha auspicato che dal convegno possa svilupparsi una più completa integrazione nellinteresse dei cittadini europei. Al riguardo Luigi Bertinato, del Servizio Rapporti socio-sanitari internazionali della Regione Veneto, che ha coordinato la tavola rotonda del pomeriggio, ha ricordato che dal 1 giugno prossimo i 25 Paesi dellUE adotteranno ufficialmente la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), obbligatoria dal 1 gennaio 2006 e che favorirà la libera circolazione delle persone anche in questo ambito.
Nellallegato la foto.
DIDASCALIA DA SINISTRA, IN ALTO KOSTANJSEK, PECOL COMINOTTO, IN BASSO LEONARDI E KOSIC (foto Montenero)
Aggiornata il 16 maggio 2013