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Assemblea della consulta regionale delle associazioni dei disabili del friuli-venezia giulia, a marano. forte appello a regione, enti locali e aziende per sostenere i progetti a garanzia dei diritti fondamentali

24 ottobre 2004

Salute, studio e lavoro, sono diritti fondamentali, costituzionalmente garantiti, ma non ancora realizzati per tutti i cittadini e per la cui attuazione le associazioni dei disabili del Friuli Venezia Giulia, tramite la Consulta, hanno consegnato alla Regione specifici progetti. Su questa forte “richiesta di democrazia” si è incentrata la relazione del presidente regionale della Consulta, Vladimiro Kosic, in occasione dell’Assemblea della Consulta delle Associazioni dei Disabili del FVG, che si è tenuta ieri (sabato 23 ottobre), presso il Centro civico di Marano Lagnunare.

In apertura dei lavori il presidente del Comitato di coordinamento di Gorizia, Mario Brancati, ha letto il messaggio dell’Assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame che, alla vigilia di impegni fondamentali per l’avvio della pianificazione territoriale degli interventi sociali (Piano regionale a Medio Termine, il Piano della Riabilitazione, l’attuazione della Riforma dell’Assistenza (L.328), ha evidenziato la “necessità di percorrere strade innovative per una sempre maggiore integrazione tra politiche sociali, sanitarie, dell’urbanistica, dell’ambiente e dei trasporti e per i quali si impone un lavoro forte di condivisione tra istituzioni, associazionismo e forze sociali”. E proprio la capacità innovativa e progettuale della Consulta è stata evidenziata dal bilancio dell’attività del 2003, sia a livello regionale, che nazionale ed europeo (vincita di un Bando europeo per indetto dal Ministero del Welfare per l’Anno europeo delle persone disabili).

“A livello regionale, però, alcuni progetti sono rimasti solo sulla carta – ha evidenziato Kosic - a causa degli “impegni non mantenuti”da parte di Regione, aziende sanitarie e mondo della scuola. Pur apprezzando la conferma delle risorse destinate dalla Giunta alle politiche per i disabili per l’anno 2003 (più elevate che in altre Regioni), Kosic ha dichiarato che è indispensabile “innovare e sperimentare” per meglio programmare il futuro in un contesto multidisciplinare e funzionale, come indica l’ICF, la nuova classificazione internazionale per la salute e la disabilità che la Consulta ha contribuito ad introdurre in tutti i Paesi, a partire dalla conferenza di Trieste, già nel 2002”.

I progetti per i quali la Consulta vuole “passare dalle parole ai fatti”, come ha dichiarato il presidente dell’Associazione di Gorizia, Brancati riguardano, tra l’altro, lo “Sportello unico per le disabilità” in ogni azienda sanitaria, il progetto “Dopo di noi”, la “Vita indipendente”, l’inserimento lavorativo, un reale coinvolgimento alle politiche attive per il lavoro, l’inserimento scolastico e, più in generale una pianificazione pluriennale degli interventi e delle risorse. Tutti temi per i quali, come previsto dallo stesso Statuto della Consulta (riconosciuta dalla Regione ai sensi della L. R.12/2001) chiedono un incontro chiarificatore con il presidente Illy (il protocollo ne prevede 2 all’anno) e gli assessori competenti. per “verificare lo stato dei servizi e il rispetto dei protocolli”.

In sintesi, la Consulta chiede “maggiore attenzione politica e l’utilizzo di competenze professionali specifiche” tanto più “ e soprattutto nel campo socio – sanitario che assorbe il 50 % delle risorse regionali e per il quale è necessaria una lungimirante programmazione che coinvolga i rappresentanti dei diretti interessati nelle fasi di analisi, di pianificazione, di realizzazione (per quanto di competenza) e di verifica finale”.

 

Da parte sua il Presidente di FEDERSANITA’ ANCI FVG, Giuseppe Napoli, anche in rappresentanza dell’Associazione dei Comuni, ha confermato la crescente attenzione degli amministratori locali per i servizi socio sanitari per le persone disabili che riguardano- ha precisato- tutti i cittadini. Certo, nella nostra Regione la realtà è molto diversificata con numerosi Comuni medio – piccoli che sono impegnati a garantire servizi omogenei e di qualità, soprattutto collaborando “in rete”, come dimostra l’attività dei 19 Distretti socio-sanitari. E proprio in collaborazione con le Aziende sanitarie e superando le “logiche del campanile” – ha evidenziato Napoli – stanno migliorando i servizi in questo settore. “L’approccio è proprio quello del riconoscimento dei diritti e, a tal fine, sono indispensabili anche normative chiare e scelte non più rinviabili da parte della Regione. Ad esempio sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e, quindi, per rafforzare la rete dei servizi socio-sanitari sul territorio, in particolare per la fase sub acuta e cronica della malattia. Ancora molto resta da fare – ha concluso Napoli – ma assicuriamo alle Associazioni dei Disabili che il nostro impegno e collaborazione, come già in passato, crescerà per assicurare il superamento delle attuali difficoltà, anche rafforzando il dialogo con le aziende sanitarie ospedaliere e territoriali”.

 

Sono quindi intervenuti i presidenti deI Coordinamenti provinciali delle Associazioni dei Disabili, Mario Brancati (Gorizia), Ernestina Tam (Udine), Marco De Palma (Pordenone) e il vicepresidente di Trieste, Livio Bonetti. La relazione del presidente Kosic è stata approvata all’unanimità e da parte di tutti è stato espresso apprezzamento per l’attività svolta e un invito a proseguire nel rafforzamento delle collaborazioni con Regione, Province, Comuni e il mondo delle Associazioni.

 

 

Aggiornata il 16 maggio 2013