Aperto lunedi nella sede dellass 6 a Pordenone il punto informativo sanitario per immigrati: li aiutera a orientarsi nel non facile accesso ai servizi sanitari soddisfazione del direttore generale oleari e della coordinatrice dei servizi sociali maria
4 ottobre 2004
Aiutare gli immigrati ad orientarsi nel non facile accesso ai servizi sanitari e socio sanitari del territorio, aprire un filo diretto con loro per raccogliere le loro richieste e presentarle a chi può offrire a esse una risposta, fornire informazioni circa i diritti/doveri dei cittadini immigrati e mettere a disposizione la modulistica necessaria per le pratiche sanitarie: con questi pobiettivi da lunedì 3 ottobre, nellingressoportineria della sede centrale dellAss 6 (Bronx), a Pordenone, è attivo un punto informativo sanitario interaziendale per gli immigrati, collegato allUfficio per le relazioni con il pubblico.
Aperto il lunedì dalle 14 alle 17, il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 11 (info: tel. 320 4373690), è gestito dalla dottoressa Elisa Gomez, che in questa fase davvio incontrerà anche i responsabili dei servizi sanitari più frequentati dai migranti per cogliere i problemi più frequenti e orientare in modo appropriato lattività del nuovo servizio.
Il progetto è in linea con quanto detta il Piano Sanitario Nazionale 2002-2004, quando sostiene che nel quadro dei molteplici interventi necessari per superare lemarginazione degli immigrati, un importante aspetto è quello di assicurare laccesso delle popolazioni immigrate al Servizio Sanitario Nazionale adeguando lofferta di assistenza pubblica in modo da renderla visibile, facilmente accessibile, attivamente disponibile e in sintonia con i bisogni di questi nuovi gruppi di popolazione. In tale contesto, sono necessari, fra laltro, sia interventi di tipo informativo dell utenza immigrata sullofferta dei servizi da parte delle ASL che lindividuazione allinterno di ciascuna ASL di unità di personale esperte e particolarmente idonee per questo tipo di rapporti.
Il punto informativo attivato dallAss 6 è nato nellambito del più ampio progetto di promozione e tutela della salute degli immigrati che vede la partnership dellAzienda ospedaliera, del CRO, del Policlinico San Giorgio, della Caritas e dellAssociazione Immigrati
Nel territorio dellAzienda per i Servizi Sanitari Friuli Occidentale il fenomeno immigratorio spiega il direttore generale dellAzienda Fabrizio Oleari - registra una crescita costante della popolazione immigrata, anche a seguito dei ricongiungimenti familiari e della maggiore opportunità di occupazione. Questo fenomeno non presenta più caratteristiche di eccezionalità ma è parte ormai della vita delle comunità locali e ha una ricaduta importante sul sistema complessivo dei servizi: scuola, casa lavoro, integrazione e salute; servizi che devono essere attrezzati allincontro con diverse culture e con laumento dei bisogni socio sanitari. Allo scopo di migliorare la salute dei cittadini immigrati, lAss 6 ha appunto avviato il progetto di promozione e tutela della salute degli immigrati interaziendale, approvato e finanziato dalla Regione, che vede tra i propri obiettivi anche la costituzione di un luogo di mediazione e di accompagnamento dei migranti alla conoscenza ed al corretto utilizzo dei servizi.
Dallanalisi dei problemi portate allattenzione del gruppo di coordinamento aziendale, costituito da una rappresentanza dei partner del progetto, si sono evidenziate alcune persistenti difficoltà dei cittadini immigrati nellaccesso ai servizi, tra le quali anche la difficoltà nella trasmissione delle informazioni e nellindividuazione del luogo per la prestazione.
Un problema che crea frequenti disagi di tipo relazionale; spesso, infatti, gli addetti al front line devono dare più volte le stesse informazioni con utenti che si ripresentano più volte, o far peregrinare il cittadino da un servizio allaltro, per difficoltà di comunicazione e comprensione. Queste difficoltà si traducono, per i cittadini immigrati, in più richieste di permessi di lavoro con rischi per la stabilità dello stesso; per gli operatori in un maggior impegno con evidente spreco di risorse umane ed economiche.
Ecco, quindi, la necessità aggiunge la coordinatrice dei Servizi sociali, Maria Bonato, che ha fortemente sostenuto il progetto del punto informativo - di un luogo di mediazione tra le esigenze dei cittadini immigrati e le opportunità/vincoli dei servizi sanitari avviando la sperimentazione di un punto sanitario informativo come luogo di informazione, di conoscenza, di accompagnamento alla rete dei servizi. Una tale opportunità permette di fornire un servizio migliore a cittadini che sono oggettivamente svantaggiati per le difficoltà linguistico culturali che presentano, offrendo informazioni chiare dei luoghi di erogazione dei servizi, dei significati culturali nella rappresentazione della salute, della malattia, sia per i cittadini immigrati che per gli operatori. Questi ultimi infatti hanno manifestato spesso la necessità di comprendere loro stessi per far meglio comprendere i contenuti dellassistenza e le differenti disposizioni che regolano lattività sanitaria.
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Aggiornata il 16 maggio 2013