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Trapianti, coinvolgimento associazioni volontariato

16 luglio 2008

ARC - Trieste, 16 lug - Friuli Venezia Giulia solidale anche nella donazione degli organi. In rapporto alla popolazione residente la nostra regione ha un numero di donatori tra i più elevati in Italia, 33,8 per milione di abitanti. Parallelamente i tempi di attesa per un trapianto sono tra i più bassi. Per un rene, ad esempio, si aspettano sette mesi, contro i 28 della Lombardia e i 36 della media nazionale. Tuttavia la cultura del dono, atto di grande valore etico perché in grado si salvare o comunque migliorare una vita, va accresciuta, perché ancora molte sono le opposizioni, tra quelli che lo dichiarano in vita, o tra i familiari, o ancora per motivi religiosi.

In questa indispensabile opera di sensibilizzazione, nonché nella programmazione e nel coordinamento delle attività di donazione e di trapianto, con una delibera della Giunta regionale dello scorso giugno sono state chiamate a concorrere anche le associazioni del volontariato, attraverso un Comitato rappresentativo di tutte le diverse realtà, che si è riunito per la prima volta a Trieste, presieduto dall'assessore alla salute e protezione sociale Vladimir Kosic.

All'incontro erano presenti anche il responsabile del Centro regionale Trapianti, Francesco Giordano, il presidente di Federsanità Anci FVG, Giuseppe Napoli, e il direttore scientifico di Ceformed (formazione permanente per i medici di base), Luigi Canciani.

" E' estremamente importante - ha detto l'assessore - valorizzare le competenze delle associazioni del volontariato, espressione dei bisogni e delle proposte, chiamandole ad una condivisione di responsabilità, da costruire sui progetti".

Secondo l'assessore, il tema è quello " dell'alleanza terapeutica, che non si declina solo tra medico e paziente ma anche tra sistema e associazioni, che oggi trovano ascolto e conferma istituzionale". Un'alleanza che, questo l'invito di Kosic, " deve produrre risultati in termini di efficacia e di efficienza".

Comitato come luogo programmatorio e di indirizzo, dunque. E come tale già oggi le associazioni - che hanno esaminato la bozza del regolamento della propria attività - hanno avuto modo di segnalare alcune criticità, tra cui, forse la principale, quella del 'follow-up', ovvero della continuità terapeutica da assicurare al trapiantato.

Esaminato, in questa prima riunione, anche un progetto di sensibilizzazione, rivolto soprattutto ai giovani con il coinvolgimento delle istituzioni, Comuni in primis, dei medici di medicina generale, delle Università e delle scuole, ove si prevede di distribuire un kit con opuscoli informativi, DVD, gadget.

La riunione del Comitato trapianti segue a quella, in mattinata, del direttivo di Nord Italia Transplant (NITp), che ha scelto Trieste in quanto il Friuli Venezia Giulia è capofila di un tavolo di concertazione permanente con Veneto, Liguria, Lombardia, Marche e Provincia Autonoma di Trento, finalizzato a recepire e valorizzare il programma NITp di sviluppo delle attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule secondo criteri di eccellenza clinica e di equità di accesso, e di incremento e della ricerca e dell'innovazione in questo campo.

Nel corso dell'incontro, analizzati i dati nazionali sulle donazioni, è stato in particolare esaminato un decreto del governo sui trapianti e sul proseguimento delle cure all'estero, che appare di applicazione piuttosto complessa. Da qui una proposta, formulata dal Friuli Venezia Giulia, per una procedura semplificata che non aggravi da un lato i pazienti e dall'altro i centri regionali trapianti, e che sarà approfondita in sede di tavolo di concertazione.

Aggiornata il 16 maggio 2013