Rapporto sulla non autosufficienza: dati e proposte
22 luglio 2010
In Italia le persone non autosufficienti sono almeno 2,6 milioni, di cui 2 milioni anziane. Una situazione che riguarda quasi 1 famiglia su 10 e che rischia di aggravarsi con linvecchiamento della popolazione. Oggi infatti gli over65enni rappresentano il 20% della popolazione, e sono destinati a diventare il 34,5% nel 2051. Numeri che fanno prevedere un futuro aumento esponenziale dei costi di assistenza, anche per il progressivo calo dei potenziali caregiver (rappresentati per la maggior parte da donne e bandati), visto linvecchiamento della popolazione. È questo il quadro che emerge dal Rapporto sulla non autosufficienza presentato oggi dai ministri del Welfare, Maurizio Sacconi, e della Salute, Ferruccio Fazio.
I costi già ora sono consistenti, soprattutto per le famiglie che spendono per le circa 774 mila badanti oltre 9 miliardi: più dello Stato che sborsa 7 miliardi per le sole indennità di accompagnamento. Rispetto allEuropa del Nord, lItalia presenta una minore diffusione dei servizi domiciliari e residenziali, con una media del 4.9% contro il 13% dellEuropa settentrionale. Il rapporto individua due Italie: il Nord con setting assistenziali che guardano allEuropa e beneficiano della presenza di reti assistenziali integrate, il Lazio e il Sud con servizi di long term care presenti in modo sporadico, non strutturati in rete e spesso insufficienti. A supplire alle carenze è la famiglia o ricoveri ospedalieri impropri. Per far fronte a questa situazione il rapporto e il ministro Sacconi propongono una una strada italianà ispirata alla collaborazione tra pubblico e privato. «In questa direzione dice possono avere un ruolo importante i fondi integrativi sanitari e socio-sanitari, che dovrebbero essere visti come una risorsa in grado di supportare il Ssn e di garantire ai cittadini il diritto e la responsabilità di scelta delle prestazioni nonchè una efficace ed efficiente gestione delle loro risorse».
Aggiornata il 16 maggio 2013