La Regione sta lavorando a un’App che consenta di pagare il ticket, prenotare le visite e consultare i responsi sul telefonino la sanitÀ digitale Tra le priorità il fascicolo elettronico con l’intera storia clinica
6 gennaio 2016
Dal computer allo smartphone: la sanità del Friuli Venezia Giulia è sempre più digitale. Il 2016 segnerà altri passi avanti su consultazione liste d’attesa, prenotazione esami e referti online, ma sarà anche l’anno dello sviluppo di tecnologie “mobility app” per i principali servizi in rete.
Il modello è in Toscana. A partire dalla Usl di Livorno, la sanità di quella regione è già sbarcata su cellulari, spartphone e tablet. Con la collaborazione di Telecom Italia è già attiva da un paio d’anni, inizialmente per il sistema Android, successivamente anche per iPhone, una App che consente di consultare in tempo reale i referti medici, accedere a servizi digitali e ottenere varie informazioni aggiornate.
Un’ipotesi di lavoro anche per il Friuli Venezia Giulia scritta nelle Linee per la gestione del servizio sanitario e sociosanitario regionale per il 2016 approvate in via definitiva dalla giunta su proposta dell’assessore Maria Sandra Telesca.
Al primo punto in agenda c’è infatti l’elenco degli obiettivi da raggiungere nel corso dell’anno con il coinvolgimento anche di Paolo Panontin, assessore delegato al digitale: estensione del servizio referti online, pagamento sempre online delle prestazioni, consultazione liste di attesa di tutte le prestazioni erogate, inclusi gli elenchi per i principali interventi chirurgici, con indicazione della prima data utile. E ancora monitoraggio dei tempi di accesso ai servizi di Pronto soccorso per codice triage (che definisce il grado di priorità per il trattamento), estendendo la procedure del Sei, sistema emergenza intraospedaliera, già adottata dalla maggior parte dei servizi della regione, anche per le rimanenti sedi di Ps. E, a semplificare il tutto, l’intenzione è di mettere a punto App che consentano al cittadino di accedere alle informazioni non solo dalla postazione computer, ma anche via smartphone o tablet. Tra le altre attività da consolidare o avviare nel 2016 le Linee guida prevedono pure l’estensione della ricetta dematerializzata, oltre che alla farmaceutica, alla specialistica ambulatoriale, per i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti convenzionati e dipendenti del Ssr, l’avvio del sistema software per la gestione della centrale operativa unica del 118 (programmata per metà anno) e, più in generale, interventi sull’intero sistema Ict del servizio sanitario regionale per gli adeguamenti previsti dalla riforma sanitaria (Lr 17/2014). Assecondando l’input di quella legge e le sollecitazioni nazionali contenute nel Patto “e-health” cui le Regioni stanno iniziando a rispondere, la giunta ha infatti predisposto un vasto programma di sanità digitale. Per quanto riguarda le funzioni rivolte al sistema, si legge ancora nel documento della giunta, si lavorerà dunque anche sul Fascicolo elettronico, la cartella clinica del terzo millennio, «strumento indispensabile per perseguire la sicurezza dell’assistenza», rileva Telesca. Di fatto sarà un supporto informatico contenente l’intera storia sanitaria del paziente che fornirà ai professionisti le necessarie informazioni in ogni momento del percorso assistenziale, assicurando anche l’uniformità qualitativa dei servizi e la riduzione dei costi gestionali.
Non manca, sempre nelle Linee guida, l’attenzione alla privacy. I cittadini avranno la possibilità di consultare il proprio Fascicolo elettronico online definendo le regole di consenso e gli eventuali oscuramenti nell’accesso ai documenti da parte degli operatori sanitari.
La fase della liberatoria sarà il primo passo, cui seguiranno l’introduzione del sistema di identificazione sulla tessera sanitaria, l’integrazione del modulo di accesso al Fascicolo all’interno dei sistemi clinici già in uso nelle strutture ospedaliere e l’implementazione dell’interoperabilità con le altre regioni al fine di condivide i dossier. Nel 2016, infine, sarà obbligatorio l’uso della firma digitale per i referti di laboratorio e microbiologia, medicina trasfusionale, anatomia patologica, radiologia e elettrocardiogramma. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Aggiornata il 7 gennaio 2016