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III Commissione consiliare: audizione assessore Telesca su nuovo ddl sanità

Agenzia Consiglio regionale

31 luglio 2014

(ACON) Trieste, 31 lug - RCM - La presentazione ufficiale e definitiva del testo da parte della Giunta, tramite l'assessore Maria Sandra Tedesca, alla III Commissione consiliare avverrà il 27 agosto e il giorno dopo inizieranno le audizioni, che andranno avanti anche il 2, 3 e 4 settembre, per tornare il 9 e 10 in Commissione. Domani l'Esecutivo raccoglierà il punto di vista dei medici di medicina generale, la prossima settimana quello della Conferenza delle Autonomie locali. Insomma, quella di oggi, nella Commissione consiliare presieduta da Franco Rotelli (Pd), è stata la presentazione solo di una bozza - anche se già strutturata nel suoi pilastri - di quella che la Giunta Serracchiani desidera diventi la nuova legge regionale sulla salute.

Come pilastri, decisamente emerge la volontà di mettere il cittadino al centro e il desiderio di integrazione tra ospedali e territorio, dove questo sarà diviso in 5 aree abbastanza omogenee tra loro per dimensione territoriale e numero di utenti. Altrettanti gli enti del nuovo Servizio sanitario regionale, tra Aziende sanitarie riformulate tra loro (Azienda ospedaliero-universitaria di Trieste integrata con l'Ass 1 Triestina; Ass 2 Bassa Friulana-Isontina; Ass 3 Alto Friuli-Collinare; AOU di Udine integrata con l'Ass 4 Friuli Centrale; Ass 5 Friuli Occidentale) e l'Ente per la gestione accentrata dei servizi sanitari (per questo si sta già cercando una migliore definizione semantica, che ne valorizzi il ruolo di supporto). Gli ospedali saranno divisi in 3 Hub (per le cure più complesse) di primo e secondo livello, 4 Spoke (strutture minori e integrate a due a due) e 3 ospedali specializzati. Senza dimenticare le strutture intermedie, tra le quali gli ospedali di comunità.

Le risorse ci sono - ha garantito la Tedesca - e ciò che vogliamo è dare risposte migliori a costi più contenuti. Non si tratta di tagli alle risorse, dunque, ma di un loro utilizzo più appropriato. Altro pilastro - dunque - costi e appropriatezza alla base delle nuove scelte. Se 20 anni fa si facevano gli ospedali, oggi si vuole più integrazione con il territorio, a cui andranno maggiori risorse. Gli effetti si vedranno nel tempo, non potrà certo cambiare tutto con il primo gennaio 2015, ma questa è una riforma fatta di programmazione. La premessa al provvedimento è uno studio della Direzione regionale salute che ha valutato incidenza demografica, mortalità, dati anagrafici, distribuzione delle risorse, modelli di assistenza, codici deontologici, letteratura anche straniera e ogni altro elemento utile per scrivere la nuova norma regionale.

Al termine della presentazione, i consiglieri hanno avuto uno spazio per delle domande tecniche e di chiarimento. Così Walter Santarossa (AR) ha chiesto della trasformazione delle Aziende ospedaliero-universitarie e territoriali di Udine e Trieste. Giovanni Barillari (Misto) degli strumenti normativi per disciplinare la collaborazione degli IRCCS nell'erogazione delle prestazioni socio-sanitarie sul territorio. Andrea Ussai (M5S) come saranno garantite le ripartizioni delle risorse, perché sono stati cancellati i Dipartimenti delle dipendenze, ma anche delle garanzie di intervento della rete di emergenza, della ripartizione dei posti letto negli ospedali, del dialogo con i cittadini che hanno il diritto di esprimere le loro esigenze quando si crea una legge. Roberto Novelli (FI) se cambiare il modello sanitario regionale è veramente necessario o è dettato da un mero desiderio politico. Bruno Marini (FI) della suddivisione del territorio nelle nuove Aziende socio-sanitarie e delle logiche cui risponde il confluire della provincia di Gorizia nella nuova Ass n. 2 Bassa Friulana-Isontina. Alessandro Colautti (NCD) dell'intervento nazionale sul ruolo che si intende dare all'Università per il rapporto con il territorio, se il parere della Conferenza dei sindaci prevista in legge sia vincolante o no. Roberto Revelant (AR) dei Distretti e ambiti socio-sanitari e se, nei criteri di riparto del territorio, c'è una sorta di "barriera" provinciale e una sovrapposizione delle aree. Riccardo Riccardi (FI) della tempistica dei lavori affinché ciascuno possa organizzarsi e approfondire.

Aggiornata il 31 luglio 2014