Federsanità ANCI Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, attivato a Cortina, un coordinamento per proposte e progetti nazionali e internazionali.
24 giugno 2017
Cortina, 24 giugno 2017 Confrontare e valorizzare riforme, progetti e risultati di salute dei sistemi sanitari e sociosanitari di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, e, in prospettiva, anche delle Province Autonome di Trento e Bolzano e delle Regioni Liguria e Piemonte. E' questo l'obiettivo della "Carta di Cortina", presentata ieri, nella "regina delle Dolomiti" dai presidenti di Federsanità ANCI FVG, Giuseppe Napoli, Veneto, Francesco Lunghi e Lombardia, Antonio Mobilia. Per il presidente Napoli è questa una tappa molto importante del percorso comune avviato anni fa che l'hanno scorso ha fatto tappa a Lignano Sabbiadoro e proseguirà su temi specifici a partire dal 6 ottobre prossimo a Milano.
Durante l'intensa due giorni sul tema "Il valore Salute. Attualità e prospettive future di buona sanità in uno scenario europeo. Modelli socio sanitari del Nord Est a confronto" sono intervenuti dirigenti ed esperti delle Regioni e Provincie del Nord Est, insieme ad amministratori locali, al presidente nazionale di Federsanità ANCI, Angelo Lino Del Favero, al vice presidente vicario di ANCI, con delega per la Salute, Roberto Pella e alla vice presidente della III Commissione del Consiglio regionale del FVG, Renata Bagatin. Molto interessante anche la tavola rotonda del primo giorno "La gestione dell'urgenza/ emergenza" in montagna" alla quale sono intervenuti i direttori delle Centrali operative 118 e per il Friuli Venezia Giulia, Vittorio Antonaglia, che ha relazionato sull'attivazione del numero unico dell'emergenza 112, tra le prime regioni in Italia.
Dopo i saluti del neo sindaco di Cortina, Gianppietro Ghedina, il presidente nazionale di Federsanità ANCI, Angelo Lino Del Favero (Direttore Istituto Superiore di Sanità) ha valutato positivamente le diverse riforme del SSR in corso di attuazione nelle regioni e province del Nord Est e allo stesso tempo, in considerazione dei fenomeni strategici quali l'allungamento della durata della vita media, l'aumento delle patologie cronico degenerative e gli elevati costi dei nuovi farmaci e delle tecnologie, ha auspicato il massimo impegno per investire sulla salute e la sostenibilità del sistema sanitario universalistico, un patrimonio per tutte le persone. Allo stesso tempo ha invitato i manager e gli esperti di sanità ha dare priorità ai risultati di salute in termini qualitativi (medio periodo) e non più solo quantitivi.
I sistemi sanitari regionali come hanno evidenziato, all'unisono, i direttori generali costituiscono, infatti, anche un volano per l'occupazione e, insieme ai Comuni, anche garanzia di equità sociale. Peraltro, nel Nord Est e nel Nord Italia in generale, i dati dei risultati di salute sono in linea con quelli dei più avanzati Paesi del Nord Europa.
"La salute è un bene comune", per questo occorre pensare alle città come "promotrici di stili di vita salutari", ha ricordato Roberto Pella, sindaco di Valdengo (Biella) e vicepresidente vicario dell'Anci nazionale, che su questi temi ha proposto uno specifico parere approvato, a maggioranza, dalla sessione plenaria del Comitato delle Regioni dell'UE (11 maggio 2017). Si tratta- ha proseguito Pella - di una tematica così importante che segnerà l'agenda politica di tutti i Comuni nei prossimi vent'anni. Punti principali del parere sono: promuovere una progettazione urbana più attenta ai quartieri disagiati; ripensare strategie di mobilità sostenibile e trasporto pubblico; sollecitare l'adozione di politiche ambientali e a favore di un'alimentazione sana; incentivare la cultura dell'attività fisica; e creare nuove alleanze pubblico-privato per studiare l'impatto dell'ambiente urbano sulla salute.
Da parte sua il direttore centrale Salute della Regione FVG, Adriano Marcolongo, ha richiamato la Carta di Ottawa dell'OMS (1986) proprio sui temi della "Salute in tutte le politiche locali" per dire è fondamentale proseguire e rafforzare l'impegno di tutti per la promozione della Salute affinché si passi realmente dalla condivisione dei principi alle politiche e azioni concrete. Quindi, sulla riforma in atto in FVG, ha richiamato la riorganizzazione dei servizi sanitari, semplificando i percorsi e il rafforzamento dei servizi sociosanitari sul territorio con le novità dei Centri di Assistenza Primaria, la medicina di gruppo, le aggregazioni funzionali territoriali, gli accordi con i MMG etc. nonché l' accentramento di alcune funzioni amministrative e sanitarie presso EGAS FVG. Un percorso che si sta realizzando nel segno dell'efficienza e continuità delle cure, lavorando con i professionisti per relazionarsi con il territorio e, insieme agli Enti locali e associazioni. E poi l'impegno per l'integrazione sociosanitaria per i servizi strutture di prossimità e residenzialità ( 900 posti strutture intermedie e circa 11.000 posti nelle case di riposo).
Al convegno hanno, inoltre, portato il contributo di esperienza e risultati del SSR del FVG i direttori generali delle AAS n. 2 Bassa Friulana - Isontina, Giovanni Pilati, sui progetti transfrontalieri con la Slovenia, tra cui il GECT, il CUP transfrontaliero, per IRCCS "Burlo Garofolo", Gianlugi Scannapieco, ha sintetizzato il ruolo internazionale del “Burlo”, Centro Collaboratore OMS per la Salute materno infantile e altre agenzie delle Nazioni Unite (UNICEF e UNFPA), nonché le reti per la ricerca e cura per i bambini di numerosi Paesi a basso e medio reddito e Leopoldo Comisso, AAS 2, sul progetto HoNCAB. Tra i relatori anche Paolo Bordon,attuale direttore generale Azienda provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di Trento
Presenti, inoltre, Renato Nuovo, presidente CAMPP di Cervignano del Friuli e Tiziana Del Fabbro, segretario generale Federsanità ANCI FVG.
Nel file allegato pubblichiamo l'intervento di Renata Bagatin, Vicepresidente III Commissione Consiglio regionale FVG
Aggiornata il 26 giugno 2017