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Domiciliare per affrontare la cronicitÀ

9 aprile 2008

Doctornews – 9 aprile 2008 

Occorre più assistenza domiciliare per vincere la sfida delle malattie croniche, in aumento in Italia per l'invecchiamento della popolazione. E i medici di famiglia italiani sono pienamente disponibili a collaborare per affrontare l'emergenza " cronicità di molte malattie, prime fra tutte quelle tumorali e cardiovascolari, il cui aumento che fa lievitare la spesa per cure e riabilitazione". A dirlo è Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg).  " In Italia si vive mediamente due anni in più della media Ocse - ricorda Cricelli in una nota - quasi 80 anni rispetto a 78, e nel 2010 l'Istat ha stimato che gli ultrasessantancinquenni italiani saranno più di 12 milioni. Il miglioramento di molte terapie incide anch'esso nell'allungamento della vita media, aumentando però il problema della gestione delle malattie dell'anziano e dell'anziano fragile. Dobbiamo essere più attrezzati per affrontare questa sfida ma soprattutto per assicurare servizi sanitari e sociali degni di un sistema sanitario fiore all'occhiello dell'Italia". Secondo il presidente della Simg, " bisogna insistere sulla forte integrazione dei servizi sanitari e di quelli sociali. In particolare il nostro Paese ha bisogno di servizi residenziali e territoriali finora non sufficientemente sviluppati o rimasti sulla carta in molte realtà locali, oltre che di fondi ancora insufficienti. L'Assistenza domiciliare integrata (Adi), per esempio, ancora non decolla in tutte le realtà. Il medico di medicina generale - conclude Cricelli - può giocare un ruolo fondamentale: sia nel coinvolgimento nell'Adi che nell'aumentare l'adesione ai programmi di screening tumorali o l'aderenza ai trattamenti anti-infarto e in generale promuovendo tra i propri assistiti la cultura della prevenzione sia primaria che secondaria".

Aggiornata il 16 maggio 2013