DISABILITÀ. DDL 173 IN SINTESI, LEA E RIORDINO DA 53 MLN NEL 2024
28 ottobre 2022
27 ottobre 2022
(ACON) Trieste, 27 ott - Un provvedimento importante, composto da 32 articoli a cui in molti, a cominciare dalla Giunta e dai portatori di interesse fino ai consiglieri sia del Centrodestra che delle Opposizioni, hanno voluto non per abrogare la legge regionale 41/1996 ma per renderla attuale prevedendo l'inserimento delle risposte ai bisogni delle persone disabili all'interno dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), recependo così anche una norma dello Stato.
Queste, in sintesi, le finalità del disegno di legge 173 sugli interventi a favore dei portatori di disabilità e il riordino dei servizi sociosanitari in materia, approvato a maggioranza trasversale (astensione di Open Sinistra Fvg, nessun contrario) dal Consiglio regionale presieduto da Piero Mauro Zanin e che mobiliterà, nel 2024, oltre 53 milioni di euro.
PRINCIPI FONDANTI. Parte del ddl è dedicato alla valorizzazione dei principi affermati a livello nazionale e internazionale, affermando la dignità umana, le libertà fondamentali e una diversa concezione di disabilità; valorizzando l'apporto che le persone con disabilità possono dare alla società; contrastando le discriminazioni e ogni forma di violenza o isolamento; promuovendo le pari opportunità e l'autodeterminazione; favorendo la vita indipendente, la partecipazione, l'inclusione e l'accessibilità in condizioni di uguaglianza; promuovendo l'utilizzo di un linguaggio appropriato in tutte le leggi, atti e regolamenti regionali.
AREE DI SVILUPPO. Tutti gli interventi si sviluppano nelle salute; abitare, vita indipendente e inclusione nella società; istruzione, formazione e lavoro; mobilità e libertà di movimento; informazione, comunicazione e partecipazione. Per la loro attuazione, è previsto l'utilizzo di alcuni fondamentali strumenti di integrazione sociosanitaria trasversali a tutte le aree, quali: il progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato; il budget di salute; collaborazioni, sinergie e accordi tra i vari attori pubblici e privati da realizzarsi attraverso forme di partenariato; percorsi formativi e relazionali con un approccio capacitante rivolti a tutta la rete familiare e professionale.
SALUTE. Garantire alle persone con disabilità il miglior stato possibile, in un'ottica olistica e attraverso tutto l'arco della vita, con particolare attenzione alle transizioni e al tema delle comorbilità (coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo), attuando un sistema integrato per la disabilità nel rispetto dei Lea sociosanitari.
ABITARE E VITA INDIPENDENTE. Sviluppare ulteriormente un sistema di promozione e sostegno alla domiciliarità già attivo, che prevede la diretta partecipazione delle persone con disabilità alla scelta su dove e con chi vivere, e si intendono armonizzare le forme di abitare previste dalla legge 112/2016 (il cosiddetto Dopo di noi), i progetti di vita indipendente finanziati dal Fondo non autosufficienze nazionale e dal Fondo regionale per l'autonomia possibile (Fap), nonché i percorsi di domiciliarità innovativa. La dimensione dell'abitare inclusivo prevede soluzioni abitative che devono riprodurre le caratteristiche della casa familiare. È previsto un riferimento alle Aziende territoriali Ater per la valorizzazione del patrimonio immobiliare per la realizzazione delle soluzioni abitative, nonché, sul tema dell'accessibilità, l'introduzione di criteri premianti e priorità di selezione nella concessione di eventuali finanziamenti.
CULTURA, SPORT E TURISMO. Il focus riguarda il perseguimento dell'inclusione e della partecipazione delle persone con disabilità alla vita culturale, sportiva, turistica e ricreativa, con la rimozione di ogni forma di barriera, con la previsione di criteri di priorità e premianti all'interno dei regolamenti attuativi e negli avvisi pubblici di settore.
ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. È sostenuta l'inclusione scolastica degli studenti con disabilità e promosso, tramite appositi accordi, il coordinamento delle politiche relative a istruzione, formazione e lavoro. Nello specifico del lavoro, si persegue l'inclusione piena, anche nelle forme dell'agricoltura sociale e dell'autoimprenditorialità, garantendo equo accesso e pari opportunità attraverso il coordinamento delle azioni del collocamento mirato con le misure di politica sanitaria e sociale, con percorsi dedicati; si favorisce il raccordo tra il contesto scolastico e quello lavorativo; si sostiene la diffusione della figura del responsabile del processo di inserimento lavorativo; si incentivano le attività di tutoraggio; si affermano meccanismi premiali e la possibilità dell'avanzamento di carriera.
MOBILITÀ. Si favorisce il maggior grado di autonomia possibile, sia individuale che collettiva, anche attraverso contributi agli enti pubblici, del Terzo settore e del privato sociale che gestiscono servizi di trasporto collettivo. Lo stesso dicasi per l'accessibilità degli spazi aperti, con rimborsi ai cittadini per l'eliminazione delle barriere architettoniche nelle case ove risiedano persone con disabilità permanenti.
INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE. L'accesso alle informazioni è garantito dal portale regionale della disabilità; si intende inoltre sostenere apposite campagne di sensibilizzazione nel campo della comunicazione, anche con riferimento a un linguaggio corretto e a prevenire ogni forma discriminante verbale. Viene perseguito l'abbattimento di tutte le barriere di comunicazione, anche con opportune soluzioni tecnologiche, con particolare riferimento a tutte le forme di disabilità sensoriali e cognitive, valorizzando il ruolo dei mediatori culturali e degli interpreti. Per il personale sociosanitario, la Regione promuove presso le università e gli enti di formazione piani di studio sulla comunicazione aumentativa alternativa. Inoltre sostiene le attività di consulenza e informazione e garantisce che queste avvengano in maniera uniforme sul territorio, anche individuando appositi centri di riferimento. Per quanto riguarda la partecipazione, si conferma il fondamentale ruolo della Consulta regionale quale organismo rappresentativo e di coordinamento.
PIANIFICAZIONE E CONTROLLO. Sul fronte dell'integrazione delle politiche, sono istituiti importanti strumenti di pianificazione e controllo quali l'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità e il Piano regionale della disabilità.
L'OSSERVATORIO avrà compiti di studio, analisi, rilevazione dei servizi e degli interventi, ricerca, diffusione delle conoscenze e di consulenza sul tema della disabilità; se ne afferma la collaborazione con l'Osservatorio regionale del mercato del lavoro.
Il PIANO REGIONALE, invece, è il documento che raccoglie in maniera integrata le azioni di pianificazione delle differenti direzioni regionali; al suo interno confluiscono le modalità e le risorse relative alle varie aree di intervento e ha durata triennale. All'interno del Piano confluisce anche il progetto obiettivo sulla disabilità nel quale, tra l'altro, sono definiti i fabbisogni dell'intera rete dei servizi e vengono individuati i centri di rilievo regionale.
51 MLN PER RIORDINO SISTEMA. Il riordino del sistema sociosanitario per la disabilità, l'altro punto ritenuto fondante del ddl 173 e sul quale la Regione investirà quasi 51 milioni di euro degli oltre 53 totali, prevede che la titolarità dei servizi e degli interventi, prima di competenza degli enti gestori, sia attribuita con decorrenza primo gennaio 2024 alle Aziende sanitarie (Ass). Tramite apposito atto d'intesa, queste ultime e la Conferenza dei sindaci, con i gestori dei servizi per la disabilità e gli enti del Terzo settore, identificheranno entro il primo gennaio 2024 le modalità del passaggio di competenze, garantendo la continuità dei servizi esistenti. Sia gli enti gestori che quelli del Terzo settore convenzionati partecipano alle attività di definizione delle predette modalità.
COMPITI DEI COMUNI. Vengono poi definiti i compiti dei Comuni in ambito socioassistenziale scolastico, socioeducativo, anche extra scolastico, trasporti individuali, soluzioni abitative protette non istituzionalizzanti, servizi domiciliari. La Regione fornisce alle Ass gli strumenti per garantire i Lea, con riferimento all'identificazione dell'intensità dei sostegni, anche in relazione alle quote di compartecipazione, nonché definisce i fabbisogni.
SERVIZI INTEGRAZIONE LAVORATIVA. All'interno delle Ass vengono strutturati i Servizi di integrazione lavorativa (Sil), con modalità organizzative da definirsi con atto di indirizzo della Giunta regionale. La Regione valorizza, inoltre, il ruolo degli enti del Terzo settore conformemente al principio di sussidiarietà e adotta opportuni meccanismi di regolazione dei rapporti. Sul piano della pianificazione e programmazione locale, Ass e Comuni concordano le attività sociosanitarie intersettoriali relative a interventi e servizi per la disabilità, anche con riferimento alla ripartizione delle risorse finanziarie, coinvolgendo il Terzo settore e la Consulta.
INTEGRAZIONE GESTIONALE. Anche sul fronte dell'integrazione gestionale e professionale si prevedono attività di confronto stabile tra Ass e Comuni. La Regione fornisce specifiche linee di indirizzo relativamente al sistema di presa in carico integrata e al progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, inoltre promuove il ricorso al budget di salute e le sperimentazioni per l'innovazione del sistema dei servizi incentrati sulla personalizzazione della risposta.
Queste, in sintesi, le finalità del disegno di legge 173 sugli interventi a favore dei portatori di disabilità e il riordino dei servizi sociosanitari in materia, approvato a maggioranza trasversale (astensione di Open Sinistra Fvg, nessun contrario) dal Consiglio regionale presieduto da Piero Mauro Zanin e che mobiliterà, nel 2024, oltre 53 milioni di euro.
PRINCIPI FONDANTI. Parte del ddl è dedicato alla valorizzazione dei principi affermati a livello nazionale e internazionale, affermando la dignità umana, le libertà fondamentali e una diversa concezione di disabilità; valorizzando l'apporto che le persone con disabilità possono dare alla società; contrastando le discriminazioni e ogni forma di violenza o isolamento; promuovendo le pari opportunità e l'autodeterminazione; favorendo la vita indipendente, la partecipazione, l'inclusione e l'accessibilità in condizioni di uguaglianza; promuovendo l'utilizzo di un linguaggio appropriato in tutte le leggi, atti e regolamenti regionali.
AREE DI SVILUPPO. Tutti gli interventi si sviluppano nelle salute; abitare, vita indipendente e inclusione nella società; istruzione, formazione e lavoro; mobilità e libertà di movimento; informazione, comunicazione e partecipazione. Per la loro attuazione, è previsto l'utilizzo di alcuni fondamentali strumenti di integrazione sociosanitaria trasversali a tutte le aree, quali: il progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato; il budget di salute; collaborazioni, sinergie e accordi tra i vari attori pubblici e privati da realizzarsi attraverso forme di partenariato; percorsi formativi e relazionali con un approccio capacitante rivolti a tutta la rete familiare e professionale.
SALUTE. Garantire alle persone con disabilità il miglior stato possibile, in un'ottica olistica e attraverso tutto l'arco della vita, con particolare attenzione alle transizioni e al tema delle comorbilità (coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo), attuando un sistema integrato per la disabilità nel rispetto dei Lea sociosanitari.
ABITARE E VITA INDIPENDENTE. Sviluppare ulteriormente un sistema di promozione e sostegno alla domiciliarità già attivo, che prevede la diretta partecipazione delle persone con disabilità alla scelta su dove e con chi vivere, e si intendono armonizzare le forme di abitare previste dalla legge 112/2016 (il cosiddetto Dopo di noi), i progetti di vita indipendente finanziati dal Fondo non autosufficienze nazionale e dal Fondo regionale per l'autonomia possibile (Fap), nonché i percorsi di domiciliarità innovativa. La dimensione dell'abitare inclusivo prevede soluzioni abitative che devono riprodurre le caratteristiche della casa familiare. È previsto un riferimento alle Aziende territoriali Ater per la valorizzazione del patrimonio immobiliare per la realizzazione delle soluzioni abitative, nonché, sul tema dell'accessibilità, l'introduzione di criteri premianti e priorità di selezione nella concessione di eventuali finanziamenti.
CULTURA, SPORT E TURISMO. Il focus riguarda il perseguimento dell'inclusione e della partecipazione delle persone con disabilità alla vita culturale, sportiva, turistica e ricreativa, con la rimozione di ogni forma di barriera, con la previsione di criteri di priorità e premianti all'interno dei regolamenti attuativi e negli avvisi pubblici di settore.
ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. È sostenuta l'inclusione scolastica degli studenti con disabilità e promosso, tramite appositi accordi, il coordinamento delle politiche relative a istruzione, formazione e lavoro. Nello specifico del lavoro, si persegue l'inclusione piena, anche nelle forme dell'agricoltura sociale e dell'autoimprenditorialità, garantendo equo accesso e pari opportunità attraverso il coordinamento delle azioni del collocamento mirato con le misure di politica sanitaria e sociale, con percorsi dedicati; si favorisce il raccordo tra il contesto scolastico e quello lavorativo; si sostiene la diffusione della figura del responsabile del processo di inserimento lavorativo; si incentivano le attività di tutoraggio; si affermano meccanismi premiali e la possibilità dell'avanzamento di carriera.
MOBILITÀ. Si favorisce il maggior grado di autonomia possibile, sia individuale che collettiva, anche attraverso contributi agli enti pubblici, del Terzo settore e del privato sociale che gestiscono servizi di trasporto collettivo. Lo stesso dicasi per l'accessibilità degli spazi aperti, con rimborsi ai cittadini per l'eliminazione delle barriere architettoniche nelle case ove risiedano persone con disabilità permanenti.
INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE. L'accesso alle informazioni è garantito dal portale regionale della disabilità; si intende inoltre sostenere apposite campagne di sensibilizzazione nel campo della comunicazione, anche con riferimento a un linguaggio corretto e a prevenire ogni forma discriminante verbale. Viene perseguito l'abbattimento di tutte le barriere di comunicazione, anche con opportune soluzioni tecnologiche, con particolare riferimento a tutte le forme di disabilità sensoriali e cognitive, valorizzando il ruolo dei mediatori culturali e degli interpreti. Per il personale sociosanitario, la Regione promuove presso le università e gli enti di formazione piani di studio sulla comunicazione aumentativa alternativa. Inoltre sostiene le attività di consulenza e informazione e garantisce che queste avvengano in maniera uniforme sul territorio, anche individuando appositi centri di riferimento. Per quanto riguarda la partecipazione, si conferma il fondamentale ruolo della Consulta regionale quale organismo rappresentativo e di coordinamento.
PIANIFICAZIONE E CONTROLLO. Sul fronte dell'integrazione delle politiche, sono istituiti importanti strumenti di pianificazione e controllo quali l'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità e il Piano regionale della disabilità.
L'OSSERVATORIO avrà compiti di studio, analisi, rilevazione dei servizi e degli interventi, ricerca, diffusione delle conoscenze e di consulenza sul tema della disabilità; se ne afferma la collaborazione con l'Osservatorio regionale del mercato del lavoro.
Il PIANO REGIONALE, invece, è il documento che raccoglie in maniera integrata le azioni di pianificazione delle differenti direzioni regionali; al suo interno confluiscono le modalità e le risorse relative alle varie aree di intervento e ha durata triennale. All'interno del Piano confluisce anche il progetto obiettivo sulla disabilità nel quale, tra l'altro, sono definiti i fabbisogni dell'intera rete dei servizi e vengono individuati i centri di rilievo regionale.
51 MLN PER RIORDINO SISTEMA. Il riordino del sistema sociosanitario per la disabilità, l'altro punto ritenuto fondante del ddl 173 e sul quale la Regione investirà quasi 51 milioni di euro degli oltre 53 totali, prevede che la titolarità dei servizi e degli interventi, prima di competenza degli enti gestori, sia attribuita con decorrenza primo gennaio 2024 alle Aziende sanitarie (Ass). Tramite apposito atto d'intesa, queste ultime e la Conferenza dei sindaci, con i gestori dei servizi per la disabilità e gli enti del Terzo settore, identificheranno entro il primo gennaio 2024 le modalità del passaggio di competenze, garantendo la continuità dei servizi esistenti. Sia gli enti gestori che quelli del Terzo settore convenzionati partecipano alle attività di definizione delle predette modalità.
COMPITI DEI COMUNI. Vengono poi definiti i compiti dei Comuni in ambito socioassistenziale scolastico, socioeducativo, anche extra scolastico, trasporti individuali, soluzioni abitative protette non istituzionalizzanti, servizi domiciliari. La Regione fornisce alle Ass gli strumenti per garantire i Lea, con riferimento all'identificazione dell'intensità dei sostegni, anche in relazione alle quote di compartecipazione, nonché definisce i fabbisogni.
SERVIZI INTEGRAZIONE LAVORATIVA. All'interno delle Ass vengono strutturati i Servizi di integrazione lavorativa (Sil), con modalità organizzative da definirsi con atto di indirizzo della Giunta regionale. La Regione valorizza, inoltre, il ruolo degli enti del Terzo settore conformemente al principio di sussidiarietà e adotta opportuni meccanismi di regolazione dei rapporti. Sul piano della pianificazione e programmazione locale, Ass e Comuni concordano le attività sociosanitarie intersettoriali relative a interventi e servizi per la disabilità, anche con riferimento alla ripartizione delle risorse finanziarie, coinvolgendo il Terzo settore e la Consulta.
INTEGRAZIONE GESTIONALE. Anche sul fronte dell'integrazione gestionale e professionale si prevedono attività di confronto stabile tra Ass e Comuni. La Regione fornisce specifiche linee di indirizzo relativamente al sistema di presa in carico integrata e al progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, inoltre promuove il ricorso al budget di salute e le sperimentazioni per l'innovazione del sistema dei servizi incentrati sulla personalizzazione della risposta.
RAFFORZATA DIREZIONE FVG. Previsto il rafforzamento della direzione regionale Salute, politiche sociali e disabilità. In particolare, tale direzione si avvarrà della struttura operativa complessa Area welfare di comunità dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, ma non oltre il 31 dicembre 2023. Questo perché si intende affermare il ruolo della direzione Salute nel governo del sistema sociosanitario nel suo complesso, area welfare inclusa. ACON/RCM-fc
Aggiornata il 28 ottobre 2022