Piano socio sanitario - tondo, non tagli ma riqualificazione - kosic: FVG regione responsabile
10 dicembre 2009
Trieste, 10 dic - E' la logica della riqualificazione della spesa, per garantire servizi di ancora maggiore qualità ai cittadini, in assoluta sicurezza, e non certo quella dei tagli, alla base delle scelte operate dalla Giunta regionale e contenute nella proposta di Piano sociosanitario per il triennio 2010-2012, approvata nelle scorse settimane.
Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Renzo Tondo, che oggi ha incontrato i giornalisti assieme all'assessore alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, e al direttore centrale, Paolo Basaglia, per illustrare la filosofia e gli obiettivi del Piano che "è la coerente conseguenza della volontà di dotarsi di una nuova 'governance' della sanità in Friuli Venezia Giulia", che sotto il profilo amministrativo è caratterizzata dall'accorpamento di Direzione centrale e Agenzia regionale della Sanità, con conseguenti risparmi di spesa e miglioramentio dell'efficacia e dell'efficienza degli interventi, mentre per quanto riguarda gli aspetti politici punta a responsabilizzare sindaci e direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere sulle scelte da fare.
Nonostante la crisi economica in atto, ha ricordato il presidente, con il bilancio 2010 - che complessivamente assegna al settore circa 50 milioni in più (+2,1%), di cui 40 alla sanità (+1,8%) e 10 al sociale (+5,4%) - saremmo in grado di lasciare le cose come stanno. Perché dopo tutto la sanità regionale è già tra le più qualificate in Italia, pur assorbendo " solo" il 51% del bilancio, mentre in altre regioni la percentuale arriva fino al 70, a fronte di qualità minore.
Tuttavia non mancano criticità, per cui " si può e si deve migliorare", elevando ancora la qualità complessiva dei servizi. Un percorso che la Regione vuole avviare, senza però nulla imporre dall'alto, ma coinvolgendo il territorio. Alle comunità locali spetteranno le scelte più opportune, che però devono essere guidate dall' " etica della responsabilità", nel rispetto dei parametri di qualità, di sicurezza e di sostenibilità della gestione economica, nell'ambito delle risorse assegnate. Anche perché " senza una vera riforma ci troveremo nei prossimi anni o con un bilancio bloccato o addirittura nella impossibilità di gestire il sistema".
" Gli spazi per innovare ci sono", così come, al contrario, " se si desidera mantenere un reparto si dovrà saper rinunciare a qualche altro servizio". L'importante è evitare " atteggiamenti conservativi che cerchiamo di respingere". Da qui l'auspicio " che dalle comunità locali arrivino proposte importanti".
Nel suo intervento il presidente della Regione non ha mancato di fare un confronto sui costi di funzionamento dell'apparato, prima e dopo le nuove scelte di 'governance'. Agenzia regionale della Sanità, Centro Servizi Condivisi e Direzione centrale salute chiuderanno il 2009 con un costo complessivo di 12.427.000 euro, destinati grazie all'accorpamento a ridursi di 1.281.000 euro (-10,3%). I dirigenti passeranno complessivamente da 21 a 19. Il personale da 208 a 180 unità. Riduzioni che, come ha evidenziato il direttore Basaglia, " offrono maggiori spazi di manovra e occasioni di sviluppo per il sistema in termini di servizi per la popolazione".
Infine, rispondendo ad una domanda su un futuro riassetto istituzionale della sanità regionale, con una eventuale riduzione del numero della aziende, Tondo ha precisato che l'argomento " da un lato è ancora oggetto di dibattito politico all'interno della maggioranza, dall'altro sarà comunque una conseguenza di come questo primo passaggio sarà percepito dal territorio".
KOSIC, " FVG REGIONE RESPONSABILE"
Trieste, 10 dic - Il Friuli Venezia Giulia è, anche sul fronte della sanità, una " regione responsabile" che sa guardare a " quanto" spende e sempre di più vuole prestare attenzione a " come" utilizza le risorse a disposizione. E la proposta di Piano sociosanitario 2010-2012 si inquadra in un percorso virtuoso, che ha preso avvio con le Linee di indirizzo per la gestione del Servizio sanitario regionale approvate nel dicembre dello scorso anno, e che ora punta ad un complessivo miglioramento della salute e del benessere dei cittadini attraverso la riqualificazione dei servizi.
A metterlo in evidenza è stato l'assessore regionale alla salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, nella conferenza stampa nel corso della quale, assieme al presidente della Regione, Renzo Tondo, e al direttore centrale, Paolo Basaglia, sono state illustrate le caratteristiche del documento presentato dalla Regione, che focalizza l'attenzione su quattro obiettivi strategici, che " possiamo affrontare e risolvere nel triennio": la volontà di garantire una presa in carico integrata delle persone con pluripatologie che hanno bisogno di assistenza a lungo termine; la riqualificazione della rete ospedaliera; la revisione del sistema delle emergenze; il miglioramento complessivo della gestione del sistema.
Integrazione sociosanitaria
Secondo Kosic, " per costruire un welfare di comunità, che possa sostenere le sfide legate al progresso della medicina e delle conoscenze, occorre essere convinti che il fronte del sanitario e del sociale è unico, e di conseguenza tutte le risorse a disposizione vanno messe insieme: del pubblico, del privato, delle famiglie, delle comunità".
In ogni caso da solo il settore sociale nel 2010 potrà disporre complessivamente di 12 milioni in più rispetto all'anno in corso. Per quanto riguarda le singole voci vi saranno ulteriori 8,6 milioni per l'abbattimento delle rette, 3 milioni per il Fondo per l'autonomia possibile, 1,1 per il fondo destinato alle persone (179 in tutto, al momento) con patologie gravissime che hanno bisogno di un'assistenza complessa 24 ore su 24.
Rete ospedaliera
" E' ormai ineludible un percorso che conduca ad avere centri di eccellenza, con grande casistica senza la quale si rischia di mettere in discussione la qualità e la sicurezza". Di conseguenza " gli interventi sanitari più importanti, quelli che allungano la vita dei cittadini, vanno concentrati in alcune realtà, che la Regione ha identificato negli ospedali di Trieste, Udine e Pordenone, a disposizione dell'utenza dell'intero Friuli Venezia Giulia". Una logica questa che va di pari passo con la sostenibilità degli investimenti tecnologici.
E per quanto riguarda gli altri aspetti dell'offerta ospedaliera, Kosic ha assicurato che " non c'è stato e non ci sarà alcun intervento che non punti a riqualificare le realtà esistenti, sempre garantendo per chi viene ricoverato qualità e sicurezza, che rappresentato i 'principi scientifici' che hanno guidato l'esecutivo nella stesura del Piano sociosanitario". Al contrario " non c'è stato un solo intervento scientifico - ha sottolineato l'assessore - che abbia messo in discussione le scelte di questo Piano, mentre ci sono stati interventi illustri ed unanimi che hanno sostenuto le nostre indicazioni, che non sono di parte perchè puntano semplicemente a garantire le risposte ai bisogni di salute della popolazione".
L'emergenza
" E' dal 1989 che non vi si mette mano". Ed ora lo si deve fare anche grazie alla disponibilità di dotazioni tecnologiche che allora non c'erano, come quelle della protezione civile. " E' possibile avere una centrale unica, in grado di indirizzare i pazienti verso la struttura giusta".
L'efficienza del sistema
Il Servizio sanitario regionale deve essere visto come un " sistema" unico, per ragioni di qualità e di sostenibilità. Vanno superate le visioni locali e acquisita una proiezione regionale. E la spesa va ottimizzata al massimo, affinché ogni euro speso nel settore si trasformi in salute per i cittadini.
Il primo passo è stato l'accorpamento delle funzioni prima esercitate da più strutture (Direzione, Agenzia, CSC). Altri ne dovranno venire. Ad esempio " non c'è bisogno di un ufficio pensioni in ogni azienda". In altre parole sono possibili significativi risparmi attraverso l'accorpamento di attività amministrative, che costituiscono il cosiddetto " terziario non caratteristico". Dunque senza in alcun modo intervenire sul personale medico ed infermieristico.
Kosic ha quindi concluso con un forte invito alle comunità locali, ai sindacati, ai partiti di opposizione a valutare con attenzione le proposte che vengo formulate da una " Giunta regionale sempre disponibile al confronto".
" Questa è una regione che ha saputo far fronte ad innovazioni coraggiose, come l'uscita dal Fondo sanitario nazionale che ci ha premiato perché ha richiamato il senso di responsabilità di tutti. Ora dobbiamo insieme saper guardare con lungimiranza al futuro della sanità regionale, convinti che non possono essere i bisogni ad adeguarsi ai servizi, ma i servizi, aggiornandosi e migliorando, devono essere in grado di sostenere tutti i bisogni dei cittadini, con equità".
(2 - fine)
ARC/PPD
Aggiornata il 16 maggio 2013