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Ocse: la spesa sanitaria in italia è bassa

Pensare la sanità -

22 dicembre 2009

Spesa sanitaria se non bassa sicuramente non tra le piu' alte e tanti cesarei, come in Messico. E' questo il quadro della Sanita' italiana che fa l'Ocse. In Italia la spesa sanitaria e' decisamente al di sotto della media dei Paesi industrializzati, con 2.686 dollari l'anno contro i 2.984 della media Ocse. Nella classifica Ocse l'Italia viene preceduta da ben 19 Paesi, 11 dei quali membri dell'Unione Europea. A questo dato negativo si accompagna il record del ricorso al taglio cesareo, che l'Italia condivide con il Messico e che e' molto vicino al 40% sul totale dei nati. Una pratica, rileva l'Ocse, sempre piu' diffusa negli ultimi 10 anni soprattutto per la riduzione dei rischi legati a questo intervento, per la preoccupazione per eventuali accuse di negligenza e per maggiore facilita' di ‘programmazione'. E' invece positiva la riduzione delle morti per incidenti stradali, che pone l'Italia fra i Paesi virtuosi nella classifica dei Paesi Ocse, con 9,8 morti sulle strade su 100.000 abitanti contro il 9,6 della media Ocse. Un risultato, questo, che deriva dalle migliori condizioni delle strade, insieme a campagne di prevenzione e da maggiori controlli. La spesa italiana e' pari a 2.686 dollari l'anno, contro i 2.984 della media Ocse, nella classifica ai cui vertici si trovano Stati Uniti (7.290 dollari), Norvegia (4.763) e Svizzera (4.417). Secondo il rapporto sono 11 i Paesi dell'Unione Europea che precedono l'Italia; di questi, 9 sono al di sopra della media Ocse: Olanda (3.387), Austria (3.763), Francia (3.601), Belgio (3.595), Germania (3.588), Danimarca (3.512), Irlanda (3.424), Svezia (3.323), Gran Bretagna (2.992). Sono al di sotto della media Ocse Finlandia (2.840) e Grecia (2.727). L'Italia precede solo Spagna (2.671), Portogallo (2.150), Repubblica Ceca (1.626), Slovacchia (1.555), Ungheria (1.388) e Polonia (1.035). I livelli di spesa piu' alti (fra 3.000 e 4.000 dollari) si concentrano nei paesi dell'Europa settentrionale e occidentale. La spesa si riduce invece nell'Europa meridionale e orientale, cosi' come in Corea e Giappone. Nel rapporto si rileva che nel decennio 1997-2007 la spesa pro-capite per la salute e' aumentata nei Paesi Ocse al ritmo del 4,1% l'anno. In Italia, come in altri Paesi industrializzati, la spesa e' cresciuta a un ritmo decisamente inferiore (2,4%), mentre gli aumenti piu' sensibili si rilevano in Corea (8,7%), Turchia (8,5%) e Irlanda (6,7%). In Italia come in Messico quasi quattro bambini su dieci nascono con il parto cesare. Ogni 100 nati vivi, in Italia 39,7 nascono con il taglio cesareo, contro la media dei Paesi Ocse pari al 25,7. Il Messico e' in testa per una minima differenza sull'Italia a 39,9. Il ricorso al cesareo e' decisamente meno frequente in Finlandia (16), Norvegia (15,9) e Olanda (14), in coda alla classifica. Negli ultimi 10 anni il ricorso al cesareo e' aumentato in tutti i Paesi Ocse a causa della riduzione dei rischi legati a questo intervento, la preoccupazione per eventuali accuse di negligenza, maggior ricorso alla programmazione. Considerando la percentuale di morti per incidenti stradali in rapporto alla popolazione, l'Italia e' sopra la media dei Paesi industrializzati, con 9,8 su 100.000 abitanti e fra 5.000 e 6.000 morti l'anno, contro il 9,6 della media Ocse. Il Paese piu' virtuoso e' l'Olanda, con 4,4, seguito da Norvegia e Svezia (entrambe con 5,0), Svizzera (5,1) e Giappone (5,5). Ovunque moto e motorini sono i maggiori responsabili degli incidenti stradali e in generale le vittime fra gli uomini sono tre volte piu' numerose che fra le donne. In Italia come in molti altri Paesi industrializzati, la sicurezza delle strade e' aumentata in modo significativo negli ultimi 10 anni grazie alle migliori condizioni delle strade, campagne di prevenzione, nuove leggi sul traffico e accresciuti controlli.

Aggiornata il 16 maggio 2013