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Iv conferenza regionale sull'amianto : alleanze terapeutiche e progetti multisettoriali. impegno dei federsanità e anci FVG per salute e sicurezza sul lavoro

Redazione

12 febbraio 2010

Dal 2000 al 2009 sono stati 522 i mesoteliomi dovuti all'esposizione all'asbesto, con un'incidenza superiore in provincia di Trieste e Gorizia, bandiere nere, assieme a Genova e la Spezia, con un tasso di mortalità massimo rispetto al resto d'Italia (più di 50 morti suun milione diresidenti).

Carico e scarico merci in porto, costruzioni navali, metalmeccanica, produzione chimica, metallurgia, sono i settori che registrano la maggior incidenza dei casi e, tra gli 8400 iscritti nel registro regionale esposti all'amianto, 5072 hanno una malattia professionale riconosciuta (di questi, 2877 nella provincia di Trieste), 1317 sono esposti domestici, 2034 hanno subito un'esposizione ambientale e 2 debbono la loro malattia ad un hobby.

Il quadro è stato evidenziato nel corso della ''IV Conferenza regionale sull'amianto in Friuli Venezia Giulia'', organizzata a Trieste per ''prendere atto di ciò che la Regione ha realizzato nell'ultimo biennio attraverso la Commissione amianto e raccogliere le proposte per migliorare la nostra azione'' ha detto l'assessore alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali Vladimir Kosic, intervenuto assieme al collega all'Ambiente e Lavori pubblici Elio De Anna.

Kosic, che ha portato il saluto del presidente della Regione Renzo Tondo e ricordato il suo impegno con il varo della legge 22/01, ''un esempio di come questi temi vadano affrontati attraverso alleanze terapeutiche e progetti'', ha sottolineato l'opportunità di riconoscere i diritti degli esposti e di un approccio multidimensionale della persona e dell'ambiente nell'attuazione delle sinergie tra le direzioni alla Salute, all'Ambiente e al Lavoro per lasciare un futuro migliore alle nuove generazioni.

Un futuro in cui ''sia possibile sanare e non stoccare'' ha detto De Anna, sottolineando l'importanza di ''bonificare le aree ed impedire ulteriori contaminazioni'' e confermando che, nell'ambito della predisposizione del Piano per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, verrà fatto anche un piano stralcio per l'amianto.

Secondo De Anna, inoltre, è indispensabile l'avvio di una campagna di informazione sulle sofferenze dei malati e sulle tematiche ambientali, che vanno approfondite definendo con il Ministero i programmi innovativi da attuare in Friuli Venezia Giulia per affrontare anche questo problema.

La conferenza è stata aperta e conclusa dal presidente della Commissione regionale sull'amianto, Mauro Melato, che ne ha sottolineato l'impegno attraverso il concreto rapporto instaurato con le Unità Operative Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (UOPSAL) per monitorare il programma di sorveglianza sanitaria e il contributo dato dalla Commissione alla ricerca con i tre i progetti finanziati dalla Regione nel 2009.

Attualmente la discarica di Porcia, pluricertificata e in grado di contenere 100 mila metri cubi di amianto (quello già raccolto ammonta a 5 mila metri cubi), rappresenta l'unico riferimento concreto per la soluzione di un problema che coinvolge tutto il territorio regionale.

Ad esempio, sul greto del Cellina sono 430 gli accumuli di rifiuti contenenti amianto e, nel periodo 2008-2009, sono stati 67 i siti in cui sono stati individuati cumuli di qualche metro cubo di rifiuti ed amianto.

Giorgio Mattassi, direttore tecnico dell'Arpa, ha ricordato che nel 2006 erano state individuate 752 strutture contenenti amianto (per oltre 1 milione di metri quadri) e altrettante ne sono state rilevate nel 2007. Inoltre, dal 2004, sono state raccolte 4-5 mila tonnellate di rifiuti contenenti asbesto e provenienti, per il 95 per cento, dal mondo delle costruzioni. Un mondo scarsamente rappresentato nel registro esposti che la Commissione intende però raggiungere attraverso il coinvolgimento dei medici di medicina generale.

La Commissione si propone inoltre di incentivare le politiche di smaltimento a favore dei privati (sull'esempio di quanto è stato fatto dalle Province di Trieste e Gorizia), il monitoraggio del Cellina, dell'ex Raffineria Aquila a Trieste, dell'ex Cotonificio di Piedimonte e dell'ex caserma di Cormons e l'acquisizione dall'ARPA della documentazione sul censimento dell'amianto.

Altri obiettivi sono il monitoraggio della discarica di Porcia, l'applicazione, in prospettiva, delle tecnologie per l'inertizzazione dell'asbesto e la creazione di un gruppo di esperti per individuare le migliori disponibilità scientifiche di diagnosi precoce.

Per Federsanità e ANCI FVG alla Conferenza sono intervenuti, rispettivamente, gli assessori alle Politiche sociali dei Comuni di Gorizia, Silvana Romano e Monfalcone, Cristiana Morsolin che hanno portato i saluti dei presidenti Giuseppe Napoli e Gianfranco Pizzolittto e illustrato il particolare impegno che le due associazioni dei Comuni e Aziende sanitarie dedicano al tema della salute e sicurezza sul lavoro. Al riguardo è sono stati illustrati i risultati e le iniziative realizzate nei due anni di attività del Forum permanente " Lavoro: qualità e sicurezza", composto da ANCI, Federsanità ANCI FVG, UPFVG, CGIL, CISL e UIL del Friuli Venezia Giulia ed è stato evidenziato l'interesse a rafforzare ulteriormente le sinergie tra amministratori locali, esperti di sanità e ricercatori, nonchè realizzare azioni multisettoriali per la prevenzione e promozione della salute. Con tale finalità l'asssessore Romano ha, inoltre, richiamato il Gruppo di lavoro " Pianificazione urbanistica e ambientale come promotore di salute" e le altre iniziative in collaborazione con l'area prevenzione e promozione salute della direzione centrale (direttore Roberto Ferri).

Aggiornata il 16 maggio 2013