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Il 20 giugno Italia ed Europa si incontrano a Trieste per affrontare il tema della sanità digitale.

REDAZIONE

30 maggio 2014

 

Esperti nazionali ed internazionali portano sul tavolo i temi caldi della nuova rivoluzione sanitaria.

L’organizzazione della salute pubblica dovrà cambiare in Italia per diventare sempre più “digitalizzata”. Ci troveremo dunque di fronte ad una vera e propria rivoluzione che porterà ad avere una sanità più informatizzata e per questo più “a misura di cittadino”, più vicina alle sue esigenze di salute e più puntuale nelle risposte di cura.

Questo è l’obiettivo della rivoluzione sanitaria in corso nel nostro Paese. Ma sarà davvero possibile? Alcune regioni “virtuose” hanno già mosso i primi passi verso una “salute connessa”.

In Europa esistono modelli che possono aiutarci a scegliere la strada più appropriata  alle nostre esigenze di cura, e proprio in questo nuovo confronto a Trieste l’esperienza del fascicolo sanitario elettronico svedese e danese è uno dei temi di interesse.

E’ ormai accettata da tutti la necessità di passare da una medicina di attesa (adatta alle patologie acute) ad una medicina di iniziativa (sistema integrato tra il Medico di medicina generale e gli altri operatori della nuova “medicina di famiglia” - con  il supporto dell’informatica (ICT) – adatto alle patologie croniche) che individua i pazienti a rischio implicando controlli mirati.

 

Oggi nel linguaggio medico sentiamo parole nuove come “fascicolo sanitario elettronico” (cartella clinica che contiene eventi, esami e visite registrati fin dalla nascita del paziente affinché sia assistito nel migliore dei modi); “agenda digitale” e  “ricetta elettronica” (che comporta risparmio di carta, impossibilità di frodi, minore  inquinamento, controllo diretto della spesa e dell’appropriatezza e abbattimento  dei costi dei controlli obbligatori per Legge) permettendo al paziente di passare direttamente in farmacia a ritirare i farmaci.

 

Insomma, la sanità pubblica è in corso di trasformazione e questa corre sul filo della digitalizzazione, della tecnologia e dell’evoluzione informatica che rendono il mondo della sanità più efficiente ed in grado di superare barriere, come quelle di chi fa fatica a raggiungere il posto di cura. Basti pensare alla telemedicina ospedaliera che accorcia i tempi di cura del paziente dal letto di casa. Oppure alle immagini digitalizzate che mettono in comunicazione il paziente con due radiologie di ospedali differenti.

 

Questa rivoluzione sanitaria comporta però di rivedere alcuni concetti fondamentali  come la privacy del cittadino-paziente, l’utilizzo in sicurezza nel crossborder e la protezione dei dati sensibili. L’Italia ha un nuovo compito. E questa volta deve fare in  fretta per essere al passo con l’Europa.

Aggiornata il 30 maggio 2014