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Domani a San Giorgio di Nogaro presentazione del libro "Il secolo malato", di Marco Monte

Redazione

31 gennaio 2013

C'è viva curiosità a San Giorgio di Nogaro per la singolarità dei temi del volume Il secolo malato. La Bassa Friulana nell'orbita della medicina europea: malattie, medici, rimedi terapeutici e cause di morte nell'Ottocento preunitario, dell'autore sangiorgino Marco Monte, che verrà presentato venerdì 1 febbrario alle ore 20.30 presso la sala convegni di Villa Dora. L'autore, laureato in storia moderna, studioso di storia sociale e storia della sanità, è noto per alcuni originali contributi di ricerca, tra i quali: A peste fame et bello libera nos, Domine. Società e sanità nella Patria del Friuli prima dell'Unità: San Giorgio di Nogaro (Società Filologica Friulana, 2006) e per la ricostruzione storico-scientifica dell'imperante morbo che nel 1759 falcidiò la popolazione sangiorgina, che compare come postfazione al romanzo di Rachele di Luca Il cuore e le sette spade (La Nuova Base, 2009).

La storia delle malattie è ancora una storia che non c'è, un luogo oscuro e insondato nelle centinaia di pubblicazioni che raccontano il Friuli, ovvero " pezzi" del Friuli. Quindi una ricerca ancora quasi tutta da compiere: ricerca certosina, paziente, oscura, da fare compulsando come fonte primaria i registri parrocchiali, nel lento e monotono snodarsi di un rosario di nomi, date, di motivi (quasi sempre presunti e approssimativi) di morte. Trattandosi di fonti quasi del tutto inedite, ancora di " prima mano", la ricerca non poteva che essere condotta se non in modo artigianale, fatta manualmente " con carta e penna", come racconta Marco Monte. Solo dopo, il computer, ha potuto " ingurgitare tutto e ridare a suo modo solamente quello che vi era stato inserito", restituendo nomi - che ai fini dell'assunto della ricerca - scolorano per diventare i numeri di una impressionante statistica di sofferenza e di morte, in un orizzonte storico che contiene anni travagliati e duri della storia friulana, vale a dire la prima metà dell'Ottocento preunitario, tra l'invasione napoleonica e il ritorno dell'Austria, il cui clima sociale è stato evocato dal racconto di Caterina Percoto Un episodio dell'anno della fame.

La ricerca evidenzia un passaggio storico epocale: ovvero segna come, dal localismo dei guaritori tradizionali che rinchiudeva la malattia in un ambito territoriale ristretto, in cui la trasmissione delle conoscenze veniva trasferita di generazione in generazione e i rimedi tratti dalle specie animali e vegetali esistenti in loco, si sia passati progressivamente ad una medicina di ampio respiro e di largo raggio, i cui ritrovati terapeutici, scoperti nelle infermerie da campo militari o nei grandi ospedali cittadini, vennero universalmente accettati, cambiando, di fatto, le condizioni di vita anche delle classi più povere.

Il libro di Monte illumina con passione e amore per gli ultimi della propria terra - la Bassa friulana - ma anche con la crudele logica dei numeri e delle statistiche, quello che di norma le ricerche di storia locale non dicono, ovvero la fatica di vivere e di morire degli anelli più fragili della già desolata catena sociale della popolazione: donne e bambini. L'iniziativa è patrocinata da Federsanità ANCI FVG e da ASS n.5 Bassa friulana.

Oltre all'autore, interverranno alla serata Paolo Bordon Direttore generale dell'ASS n.5 Bassa Friulana, Giuseppe Napoli Presidente Federsanità ANCI FVG, Fiorella Levi farmacista, Alfonso Vasile medico ed l'editore de La Nuova Base Vittorio Zanon.

Aggiornata il 16 maggio 2013