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Dieci minacce per la salute che l’Oms affronterà quest’anno

www.panoramasanita.it

15 gennaio 2019

Inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici, malattie non trasmissibili, pandemia influenzale globale, crisi umanitarie dovute a guerre e catastrofi naturali, resistenza antimicrobica, ebola e altri agenti patogeni ad alta minaccia, assistenza sanitaria primaria, esitazione vaccinale, Dengue e Hiv. Sono questi 10 dei problemi che secondo l’Oms richiederanno l’attenzione da parte dell’Organizzazione e dai partner sanitari nel 2019. “Il mondo – afferma l’Oms – sta affrontando molteplici problemi di salute. Questi vanno dai focolai di malattie prevenibili con vaccino come il morbillo e la difterite, all’aumento delle segnalazioni di agenti patogeni resistenti ai farmaci, ai crescenti tassi di obesità e inattività fisica, agli impatti sulla salute dell’inquinamento ambientale, ai cambiamenti climatici e alle molteplici crisi umanitarie. Per affrontare queste e altre minacce, il 2019 prevede l’inizio del nuovo piano strategico quinquennale dell’Organizzazione mondiale della sanità – il 13 ° programma generale di lavoro. Questo piano si concentra sull’obiettivo del “triplo miliardo”: assicurare che 1 miliardo di persone in più beneficino dell’accesso alla copertura sanitaria universale, 1 miliardo di persone in più siano protette dalle emergenze sanitarie e 1 miliardo in più di persone goda di una salute e di un benessere migliori. Raggiungere questo obiettivo – conclude l’Oms – richiederà di affrontare le minacce alla salute da una varietà di angolazioni”. Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico l’Oms ricorda come “nove persone su dieci respirano aria inquinata ogni giorno. Nel 2019 l’inquinamento atmosferico è considerato dall’Oms il maggior rischio ambientale per la salute . Gli inquinanti microscopici presenti nell’aria possono penetrare nei sistemi respiratori e circolatori, danneggiando i polmoni, il cuore e il cervello, uccidendo ogni anno 7 milioni di persone a causa di malattie come cancro, ictus, malattie cardiache e polmonari. Circa il 90% di questi decessi avviene nei paesi a basso e medio reddito, con elevati volumi di emissioni dall’industria, dai trasporti e dall’agricoltura, nonché da fornelli e combustibili sporchi nelle case”. Le malattie non trasmissibili, come il diabete, il cancro e le malattie cardiache, “sono collettivamente responsabili – evidenzia l’Oms – di oltre il 70% di tutti i decessi in tutto il mondo, o di 41 milioni di persone. Ciò include 15 milioni di persone, di età compresa tra i 30 e i 69 anni, che muoiono prematuramente. Oltre l’85% di questi decessi prematuri si verifica nei paesi a basso e medio reddito. L’aumento di queste malattie è stato determinato da cinque principali fattori di rischio: consumo di tabacco, inattività fisica, uso dannoso di alcol, diete malsane e inquinamento atmosferico. Questi fattori di rischio aggravano anche i problemi di salute mentale, che possono provenire fin dalla tenera età: metà di tutte le malattie mentali inizia all’età di 14 anni, ma la maggior parte dei casi passa inosservata e non curata – il suicidio è la seconda causa di morte tra 15-19 anni”. Per questo tra le molte cose, quest’anno l’Oms collaborerà con i governi per aiutarli a raggiungere l’obiettivo globale di ridurre l’inattività fisica del 15% entro il 2030, attraverso azioni come l’implementazione del toolkit di politiche Active per aiutare più persone a essere attive ogni giorno. Inoltre “il mondo – afferma l’Oms – affronterà un’altra pandemia influenzale – l’unica cosa che non sappiamo è quando colpirà e quanto sarà grave”. L’Oms monitora costantemente la circolazione dei virus influenzali per rilevare potenziali ceppi pandemici: 153 istituzioni in 114 paesi sono coinvolte nella sorveglianza e nella risposta globali”. Per quanto riguarda le crisi umanitarie in molte zone del mondo, l’Oms continuerà a lavorare in questi paesi per rafforzare i sistemi sanitari in modo che siano meglio preparati a rilevare e rispondere alle epidemie, nonché in grado di fornire servizi sanitari di alta qualità, compresa l’immunizzazione. Altro tema centrale è quello della resistenza antimicrobica, “la resistenza ai farmaci – afferma l’Oms – è guidata dall’uso eccessivo di antimicrobici nelle persone, ma anche negli animali, specialmente quelli usati per la produzione alimentare, così come nell’ambiente. L’Oms sta lavorando con questi settori per attuare un piano d’azione globale per affrontare la resistenza antimicrobica aumentando la consapevolezza e la conoscenza, riducendo le infezioni e incoraggiando un uso prudente degli antimicrobici”. E sulla riluttanza o il vero e proprio rifiuto nei confronti dei vaccini, l’Oms sottolinea come “L’esitazione vaccinale minaccia di far perdere i progressi fatti nei confronti delle malattie prevenibili. I vaccini sono uno dei modi più costo-efficaci contro le malattie, prevengono 2-3 milioni di morti l’anno e ne eviterebbero un altro milione e mezzo se le coperture aumentassero”.

 

Aggiornata il 15 gennaio 2019