Federsanità ANCI FVG
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Slot machine da eliminare

8 marzo 2023

7 marzo 2023 
Messaggero Veneto 

Alessandro Cesare / UDINEA livello generale, tutti sono d'accordo sulla necessità di contrastare il gioco d'azzardo. Entrando più nel dettaglio, però, molti bar e tabaccherie riescono a sopravvivere proprio grazie ai proventi delle slot machine. Ecco allora che Federsanità Anci Fvg, Regione e Università di Udine, con il sostegno di Confcommercio e Comune di Udine, hanno messo a punto un progetto per offrire una valida alternativa, soprattutto di tipo economico, a quei locali che decidono di levare le cosiddette "macchinette". Strumenti che spesso, soprattutto nei soggetti più fragili, provocano vere e proprie dipendenze.In Friuli Venezia Giulia, nel 2022, sono state censite 4.709 slot machine distribuite in 1.087 tra bar, tabaccherie, edicole, sale da gioco. Rispetto a qualche anno fa c'è stato un calo (nel 2018 le slot erano 5.736 in 1.550 locali), ma il fenomeno comunque continua a preoccupare, ed è più sentito specialmente nei piccoli comuni, dove il numero di macchinette per abitanti resta elevato. Maglia nera, in questo senso, è Resiutta, con 11 slot distribuite nei tre bar a servizio di una popolazione di appena 275 anime. Per invertire la rotta si è giunti al progetto "L'innovazione del business model. Dalle slot machine all'offerta di nuovi servizi", presentato ieri nella sede di Confcommercio a Tavagnacco. Un modo per dare una risposta a tutti quei locali che dalla fine di giugno, trovandosi a meno di 500 metri dai luoghi considerati sensibili (ad esempio scuole e asili), come previsto da una legge regionale, dovranno disinstallare le macchinette. A intervenire sono stati il padrone di casa Giovanni Da Pozzo, l'assessore comunale Maurizio Franz, i funzionari regionali Manlio Palei e Cristiano Meneguzzi, il presidente di Federsanità Anci Giuseppe Napoli, Silvia Iacuzzi e Paolo Fedele dell'ateneo friulano. Com'è stato evidenziato, vista l'impossibilità, per la Regione, di distribuire fondi a pioggia a chi rinuncia alle slot machine e quindi a una fonte di reddito sicura (in media pari a 6 mila euro al mese), ci si è rivolti all'Università per studiare uno strumento alternativo a salvaguardia dell'occupazione e dei bilanci di bar e tabacchini. «Con l'entrata in vigore dell'obbligo dei 500 metri previsto dalla legge regionale - ha spiegato Iacuzzi - il 91% degli esercizi con slot dovrà dismetterle, facendo venire meno un'entrata fissa. Siamo partiti da qui per trovare una soluzione alternativa, pensando a come introdurre un servizio che non viene ancora offerto o come reinventare un business con qualcosa di altrettanto remunerativo e attraente per i gestori». Diverse le proposte messe sul tavolo: dall'avvio di un servizio di vendita di riviste e giornali alla creazione di un angolo per la vendita di detergenti e detersivi liquidi, dalla vendita di libri in conto vendita all'avvio di un servizio di custodia di biciclette. «Il nostro compito, in questo progetto - spiega Iacuzzi - sarà quello di affiancare il gestore nella stesura di una proposta di business, con la Regione che finanzierà quelle ritenute più valide. Si è cominciato a presentare l'iniziativa a Pordenone e a Udine. Coperto anche il territorio della Venezia Giulia, procederemmo con la raccolta delle adesioni. Siamo convinti possa rappresentare uno strumento valido», conclude. Per dare seguito al progetto di dismissione delle slot, il plafond regionale da cui attingere è pari a circa 900 mila euro. --


 

LE ALTERNATIVE

Spazio a giornali, libri, detersivi, biciclette, gelati

 

Per strutturare il progetto, l'Università ha realizzato un'indagine tra un gruppo di locali che, in autonomia, ha scelto di togliere le slot machine. Sulle 22 attività prese a esempio, sono 9 quelle che non sono riuscite a trovare una valida alternativa. C'è chi si è limitato a occupare lo spazio delle slot con sedie e tavolini, chi ha posizionato frighi per i gelati. Altri hanno trovato una formula per reinventarsi anche dal punto di vista economico: ad esempio dando ospitalità alle biciclette, creando un angolo lettura con libri e giochi da tavolo, proponendo libri in conto vendita, dando vita a dispenser per detergenti e detersivi alla spina, aprendo un corner per la vendita dei giornali o mettendosi a vendere i libri scolastici. «Ognuno può presentare una propria idea originale. Il nostro compito sarà quello di affiancare questi imprenditori nella stesura del business plan per giungere al finanziamento della Regione», ha chiarito Silvia Iacuzzi dell'Università di Udine. (a.c.) 

Aggiornata il 8 marzo 2023