Salute: Riccardi, con riforma sanità Fvg più vicino ai cittadini
12 ottobre 2019
Udine, 11 ott - "Una riforma che attua in maniera concreta l'integrazione sociosanitaria quale punto centrale di un cambiamento senza il quale il rischio di un crollo, prima che economico, di qualità di prestazioni coerenti con il reale bisogno del sistema, sarebbe pressoché certo. In questo si inserisce un nuovo modo di erogare i servizi ai pazienti attraverso i distretti al fine di accorciare i tempi di attesa e gestire al meglio le cronicità che, in prospettiva, riguarderanno una fascia sempre più ampia della popolazione".
Lo ha detto oggi a Udine il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla, Riccardo Riccardi, nel corso della presentazione della riforma sanitaria agli stakeholder del territorio regionale.
Riccardi ha parlato di un testo messo a disposizione di tutti, che diventa "un patrimonio di confronto con i portatori di interesse" e aperto nel prossimo mese e mezzo, prima del voto dell'Aula, a eventuali contributi.
A rendere facilitato il percorso dell'applicazione della riforma, secondo il vicegovernatore, contribuisce la semplificazione introdotta dalla nuova architettura delle aziende territoriali, il cui numero (3) consentirà di produrre degli atti di programmazione dotati di una visione più ampia. A ciò si sommerà un'innovazione tecnologica capace di favorire i nuovi processi in un sistema nel quale i distretti ricopriranno un ruolo centrale.
Un esempio su tutti quello della presa in carico del paziente, il quale verrà accompagnato in ogni passaggio del percorso di cura, compreso quello successivo al primo controllo e relativo alle prenotazioni per le visite specialistiche che saranno effettuate direttamente dal distretto. Verrà anche resa possibile, nei casi che lo richiedano, il ricovero dal Pronto soccorso direttamente a un Hospice.
Accompagnato dai commissari delle attuali Aziende, Riccardi ha ribadito che "nessun ospedale verrà chiuso" e che quando nel ddl si parla di hub e spoke si fa riferimento alle funzioni e non alle dimensioni delle strutture. "Ciò significa - ha spiegato il vicegovernatore - che anche un presidio ospedaliero di base potrà avere una specializzazione senza che questa risulti antieconomica. Sarà infatti la programmazione regionale ad attribuire le funzioni".
Tornando al ruolo dei distretti, saranno quest'ultimi, come ha rimarcato Riccardi, "a dire all'Ospedale cosa fare" grazie anche a un monitoraggio costante delle cronicità, al fine di prevenire, allontanandola il più possibile nel tempo, la dinamica degenerativa. Inoltre, la coincidenza territoriale tra gli stessi distretti e gli ambiti rivaluterà ancora di più l'operatività dei Comuni, integrandola alle attività delle Aziende.
Infine, il vicegovernatore si è rivolto alla platea degli stakeholder e alla politica più in generale, da una parte affermando di rispettare profondamente le eventuali critiche che verranno avanzate alla riforma e, dall'altra, richiedendo agli interlocutori istituzionali e alle categorie un confronto leale e aperto "perché - ha concluso - stiamo per realizzare un cambiamento necessario e inderogabile che, in passato, nessuno è riuscito ad attuare fino in fondo". ARC/GG/fc
Aggiornata il 14 ottobre 2019