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Nasce il decalogo del turismo termale Marketing e salute per clienti e pazienti. Verso il sistema unico

MESSAGGERO VENETO

6 maggio 2019

 Una strategia in dieci punti per rilanciare il turismo termale del Friuli Venezia Giulia. A presentarla ad Arta Terme, nel corso di un convegno nazionale dal titolo "Terme e spa: dal passato al futuro nuove strade per il benessere", organizzato dal Comune di Arta Terme e Ancot, in collaborazione con il Consorzio Silent Alps, Terme Fvg e Pro Loco Arta Terme col patrocinio della Regione, da Luigi Bertinato Responsabile area Clinical Governance della direzione generale dell'Istituto superore di sanità. «Declinandoli per capitoli - spiega Bertinato - i dieci punti vanno dalla sicurezza per il paziente e per l'ospite alla specializzazione competitiva, dall'attività di ricerca all'erogazione delle prestazioni termali, dai pacchietti a offerta turistico-termale differenziata che promuovano il territorio, alla comunicazione tra marketing e promozione della salute, per arrivare al supporto delle istituzioni».Per definire i dieci punti Bertinato si è avvalso delle «esperienze di successo europee e internazionali e in parte da quel che è emerso nel corso della due-giorni di Arta. Possiamo dire che le esperienze di successo confermano che i risultati migliori arrivano quando assessorato alla Sanità e assessorato al Turismo lavorano in sinergia».Per una piccola regione come il Fvg, competere sul fronte termale, si può. Anche qui esempi vincenti ci sono. «Se pensiamo - avanza Bertinato - che l'Ungheria ha 1.200 centri termali, è evidente che competere può essere difficile. Ma se immaginiamo di specializzare i centri termali, ad esempio creando percorsi di cura per persone che hanno patito un ictus, se sviluppiamo progetti finalizzati ad accogliere persone che soffrono di depressione, se proponiamo percorsi per persone che hanno una patologia oncologica, ecco che diversifichiamo e qualifichiamo l'offerta. Alla quale abbineremo tutte le altre proposte più orientate al benessere e all'estetica e, ovviamente, le eccellenze turistiche di un territorio». 

È un percorso che Terme Fvg (la società che ha in gestione sia le terme di Arta che quelle di Monfalcone) ha già iniziato, partendo con investimenti importanti ad Arta, «5 milioni di euro - ricorda il sindaco Luigi Gonano - in parte destinati a ristrutturazioni, in parte all'ampliamento dell'offerta (dalla nuova piscina alle saune alla palestra)». «I risultati si iniziano a vedere e ci consentono di chiudere il 2018 in leggero utile - dichiara l'ad della società Salvatore Guarneri -.
 Anche Grado sta compiendo investimenti importanti: 25 milioni finalizzati in parte a un ampliamento e in parte a ristrutturazione», orientando l'attività dei centri sia alla cura e al trattamento di patologie, che all'estetica e al benessere. Al progetto il sostegno della Regione Fvg. «Rafforzeremo le collaborazioni con i Paesi contermini anche per favorire e sostenere un turismo legato alle terme e lavorare per promuovere un sistema termale unico del Friuli Venezia Giulia» è stato l'impegno dell'assessore Sergio Emidio Bini.

Aggiornata il 6 maggio 2019