L'ex sindaco di Precenicco riconfermato per la quinta volta «Per le riforme serve il dialogo, i territori non salgano sulle barricate»
Il primato di Napoli Guida Federsanità Anci dalla sua fondazione
Assemblea - christian seu L' ha spuntata ancora, Giuseppe Napoli. Settantuno anni da compiere, quattro volte sindaco di Precenicco, dirigente regionale e segretario generale in diversi Comuni della Bassa, ha strappato la quinta riconferma consecutiva alla guida di Federsanità Anci, associazione che ha come obiettivo la promozione della «buona sanità» attraverso un rapporto stretto e fattivo tra i Comuni e le articolazioni aziendali del Sistema sanitario regionale. È stato congresso vero, quello celebrato nelle scorse ore. «Avevamo perso un po' l'abitudine allo scrutinio segreto, allo spoglio», sorride Napoli, che se l'è dovuta vedere con Giancarlo Ruscitti, direttore dei servizi sociosanitari dell'Arcs, sostenuto da chi auspicava un cambio al vertice del sodalizio.
E invece Napoli, da autentico highlander dell' amministrazione pubblica, ce l'ha fatta ancora. Il pallottoliere degli scrutatori alla fine recita: 44 voti, 26 per il presidente uscente, 17 per Ruscitti, una scheda nulla. «La candidatura alternativa? È un segnale positivo: il confronto è il sale della democrazia», spiega convinto il riconfermato presidente, che guida Federsanità praticamente dagli albori, sedendo sulla sedia più alta del direttivo regionale dal lontano 1996. «Sarà il mio ultimo mandato e magari non arriverà neppure a compimento – assicura –. Il mio auspicio è di trovare qualcuno che abbia voglia di impegnarsi sul campo già entro i cinque anni previsti dallo statuto».
L'ultimo quinquennio è stato certamente il più complesso, caratterizzato dai travolgenti mutamenti innescati dalla pandemia «che tuttavia ci ha permesso di affinare il lavoro di squadra e migliorare irapporti con i soggetti sul campo», riferisce il presidente dell'associazione regionale che fa riferimento all'Anci.
Il Covid ha lasciato strascichi evidenti sul sistema sanitario. Anche in regione, «inutile nascondere i problemi – sottolinea Napoli –. Va dato atto però all'amministrazione regionale di essersi impegnata per con determinazione per fornire delle risposte alle esigenze di salute che si manifestano quotidianamente. Bisogna migliorare certamente la qualità e la quantità delle prestazioni, vanno trovate soluzioni a problemi annosi come quelli della sanità territoriale e delle liste d'attesa».
I mal di pancia di amministratori e professionisti della salute che hanno accompagnato il varo delle linee di gestione per il 2025 e, soprattutto, il Piano della Rete oncologica regionale hanno evidenziato la difficoltà di trovare punti di caduta che compenetrino «le esigenze dell'utenza, che chiede cure in prossimità e quelle del Ssr, che deve garantire degli standard elevati», evidenzia Napoli, evidenziando come «ci sia necessità di dialogo, non di barricate, da parte dei territori, che devono intendere dove termina il richiamo dell'appartenenza e inizia il senso di responsabilità».
Assieme ai rappresentanti dei Comuni, sono stati eletti nel direttivo regionale dell'associazione anche i referenti delle aziende sanitarie e degli Irccs (Antonio Poggiana di Asugi, Giuseppe Tonutti dell'Asfo, Stefano Dorbolò per l'Arcs, Francesca Tosolini per il Burlo e Marco Terenzio: tra questi verrà con ogni probabilità scelto il vicepresidente) e i rappresentanti delle case di riposo comunali (Carlo Spagnol per Sacile, Silvana Romano per Gorizia) e delle Asp (Giovanni Zuccolo per Tarcento, Manuele Scarsini per Tolmezzo), a cui si aggiunge la segretaria Tiziana Del Fabbro.
Aggiornata il 10 marzo 2025