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III Comm: Ass. Kosic su secondo piano oncologico regionale

(ACON) Trieste

25 febbraio 2011

Il secondo Piano regionale delle malattie oncologiche (POR) non è ancora pronto. I lavori propedeutici sono iniziati nell'ottobre scorso e per la bozza si dovrà attendere marzo, ma l'assessore alla Salute, Vladimir Kosic, ha comunque esposto lo stato dell'analisi e le intenzioni della Giunta alla III Commissione consiliare, che ha dato un proprio contributo in termini di indicazioni e riflessioni.

Il primo Piano oncologico regionale è del 1989 ed è ancora pienamente attuale - ha affermato l'assessore - specie nei suoi obiettivi principali quali un'offerta omogenea sul territorio, migliorare la raccolta dei dati, potenziare la prevenzione e la ricerca scientifica, l'attivazione graduale delle Unità operative di oncologia negli ospedali di rete regionali, la creazione dei Dipartimenti oncologici orizzontali interaziendali e di un coordinamento regionale tra i dipartimenti per le attività cliniche più complesse e per la definizione di linee guida.

L'offerta ospedaliera è buona - ha proseguito l'assessore - mentre vanno rafforzati tanto la prevenzione quanto il sostegno post ricovero, ovvero il cosiddetto follow up. E comuqnue, anche in riferimento all'offerta, si deve arrivare ad un sistema a snodi, come una filiera, dove il paziente è seguito e sostenuto dall'inizio alla fine, da quando scopre di essere malato a quando guarisce o muore.

Agire quando la malattia insorge ma anche perché non insorga, questo uno dei punti saldi della nostra Regione, che si dimostra virtuosa, più attenta di molte altre del Nord quanto ad attività di prevenzione delle malattie oncologiche, ma si può fare meglio.

Altro punto, i farmaci oncologici e il loro costo: se 10 anni fa costavano il corrispettivo di 1.000 euro, oggi i nuovi preparati costano 75.000 euro. Non da ultimo, anche il cambio di tecnologia ha un prezzo: decisamente elevato quello delle attrezzature di radioterapia.

Fondamentale, poi, l'informazione al cittadino, che deve essere portato ad affrontare la malattia sotto un'ottica diversa, perché non si devono creare falsi ottimismi, ma neppure averne paura.

A seguire, il consigliere Valenti (Pdl) ha sostenuto la necessità di creare la rete tra le strutture affinchè non ci siano pazienti poi abbandonati a sé stessi e ha chiesto informazioni sui protocolli delle cure; Lupieri (PD) ha detto di una mancata economia di scala per i farmaci e ha pungolato l'assessore a dare direttive precise alla società Insiel per migliorare i sistemi informatici delle strutture sanitarie; Pustetto (SA-SEL) ha sostenuto che si deve avere il coraggio di dire quando una terapia va smessa e in questo i protocolli potrebbero essere utili; Novelli (Pdl) ha chiesto siano organizzati maggiori livelli di prevenzione; la Menosso (PD) ha evidenziato la necessità di preparare il personale ospedaliero a comunicare nella maniera adeguata con i pazienti; Dal Mas (Pdl) ha avuto risposta sul cosiddetto accanimento terapeutico in quanto il Piano oncologico non tratta pazienti in stato vegetativo ma malati terminali; il presidente della Commissione, Venier Romano (UDC), ha fatto presente l'importanza dunque ancora maggiore di prevedere la terapia del dolore nel POR, così come di trattare i tumori rari.

Aggiornata il 16 maggio 2013