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Gli anziani più arzilli d’Italia: il 52% è in buona salute. L’esito dello studio “Passi d’argento” dell’ASS n.1 Triestina

IL PICCOLO

19 ottobre 2013

Gli anziani più arzilli d’Italia: il 52% è in buona salute. L’esito dello studio “Passi d’argento” dell’Azienda sanitaria: il 10% degli over 65 frequenta qualche corso e il 79% è proprietario della casa in cui vive

di Gabriella Zani
Anche col medico di famiglia sembra che i triestini d’una certa età si comportino bene. Secondo l’indagine “Passi d’argento” (realizzata per l’Azienda sanitaria da Daniela Germano con il Dipartimento di prevenzione) il 63% è stato visitato e ha verificato le terapie col dottore nel mese prima dell’intervista, nel 23% dei casi nei precedenti 3 mesi, solo per il 9% il contatto risaliva a più di 6 mesi prima. Consolanti percentuali anche per le cadute, vittima il 9% del campione, quasi nella metà dei casi nella propria abitazione, e maggiormente in camera da letto. Secondo l’Azienda sanitaria il problema è sottostimato dal medico di famiglia, poiché solo il 10% dei cittadini ha dichiarato di aver ricevuto consigli in tal senso da un sanitario. Consigli che diventano invece più assidui dopo che una caduta si è già verificata.

Gli anziani di Trieste stanno meglio rispetto al resto d’Italia. Il 52% è in buona salute, solo il 7% nelle “età maggiori” è disabile e il 14% a rischio di diventarlo, nelle situazioni di non totale impedimento è però il familiare nel 95% dei casi a dare una mano, nel 49% il compito è affidato anche a badanti. Il 10% degli over-65 frequenta corsi per imparare qualcosa di nuovo (il 4% nel resto del Paese). Oltre il 50% (col picco del 57% rispetto alle farmacie) raggiunge agevolmente i servizi sanitari e comunali, i negozi e i supermercati. Il 79% (oltre i tre quarti del campione) è proprietario della casa in cui vive, scolarità e livello economico sono superiori alla media nazionale. Sono alcuni dei più interessanti dati raccolti tramite questionari dall’Azienda sanitaria a 502 over-65enni per lo studio nazionale “Passi d’argento” che per la prima volta fotografa stili di vita e situazione economico-esistenziale dell’anziano, a Trieste particolarmente rilevante perché il 28% dei cittadini, oltre un quarto del totale, ha più di 65 anni e di questa popolazione il 33% (un terzo) è costituita da persone che vivono da sole. Lo scopo dell’indagine, che è stata presentata ieri all’auditorium del museo Revoltella, non è solo conoscitivo, ma destinato ai servizi sanitari e sociali per adeguare le proprie politiche alle reali necessità. In un momentra l’altro di “welfare” stretto dalla crisi economica e di previsioni che danno l’età “over” in costante aumento. Il campione intervistato naturalmente è molto piccolo, ma deve essere rappresentativo e fotografare la tendenza prevalente. Dunque risulta che fra tutti gli intervistati solo il 9% (per fortuna) è a rischio isolamento non avendo scambiato parola con qualcuno nell’arco della settimana prima dell’intervista. Nel resto d’Italia la percentuale schizza al 20%. Il 34% invece rappresenta una “risorsa” per la comunità: o aiuta i familiari (nonni indispensabili...) o fa attività sociale e anche volontariato, va ai centri per anziani, in parrocchia, in un circolo. Nella vita di ogni giorno qualche piccolo problema rende la vita più difficile, al 7% per problemi di vista, a un altro 7% per l’udito, a un ulteriore 7% per la masticazione. Ma non per questo, sembra, si mangia poco e male dato che tra gli over-65 ben il 55% ha eccesso di peso (il 40% sovrappeso e il 15% obesità), il 43 ha peso normale, solo il 2% (ma il dato italiano è uguale) risulta sottopeso. Meno della metà del campione consuma però la giusta abbondante quantità di frutta e verdura, il 14% fuma (nel resto d’Italia il 9%), e soprattutto i triestini “in età” superano di gran lunga i propri coetanei per consumo di alcol. Qui il 58% degli “over” consuma bevande alcoliche, contro il 41% dei connazionali. E tra chi consuma alcol, l’89% assume anche farmaci. Ma un altro pregiudizio va sfatato. I triestini prendono anche meno farmaci dei loro connazionali. Il 34% degli intervistati assume anche 4 medicine al giorno, ma nel resto d’Italia la percentuale è del 45%. Il problema della casa? Pesa soprattutto (70%) per le spese troppo alte, solo il 10% si lamenta delle sue “cattive condizioni” e quasi il 95% degli ultra-65enni dichiara il proprio quartiere “molto” (47%) o “abbastanza” (47%) sicuro. Con una differenza notevole rispetto al resto d’Italia dove “molto sicuro” sembra soltanto al 27% dei cittadini anziani intervistati. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Aggiornata il 23 ottobre 2013