Federsanità ANCI FVG
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Vino, salute ed etilometro: al Friuli v.g. il primato per la produzione ed esportazione di vini eccellenti. dal convegno di federsanita’ e arga, a Friuli doc, la proposta di un’ agenzia per la prevenzione e una corretta informazione sui danni da abu

13 ottobre 2002

Bere vino di qualità e con moderazione fa bene, e il Friuli Venezia Giulia è capofila a livello nazionale e internazionale per la produzione di eccellenti vini rossi e bianchi, ma gli eccessi, ovvero l’ubriachezza, possono essere molto pericolosi per la salute. E proprio dal convegno “Ma tu sai cosa bevi? Viaggio breve tra sapori dell’enologia e salute. Convegno sulla qualità, contenuti e salubrità del prodotto vini e derivati“, promosso dal FEDERSANITA’ ANCI FVG, Associazione regionale Giornalisti Agricoli e Agroalimentari e Ambientali del Friuli V. G., insieme all’Associazione Donne del Vino FVG, è venuto un forte impegno da parte di istituzioni, associazioni e giornalisti per promuovere l’ informazione e la responsabilità da parte di giovani e adulti al fine di conoscere i propri limiti e, nel caso, cedere la guida a chi è sobrio (come avviene da decenni in alcuni Paesi del Nord Europa). “Il Friuli V. G. potrebbe ritornare a fare da apripista per la prevenzione come già nel passato (es. Progetto Martignacco, Rete Città Sane etc.)- ha proposto il Presidente della Commissione regionale sanità, Giovanni Castaldo- ad esempio reinvestendo gli introiti delle multe per “stato di ubriachezza” in un’Agenzia regionale per la prevenzione degli incidenti stradali”.
E’ questo, in sintesi, il forte messaggio emerso in occasione dell’ inedito e atteso convegno-confronto moderato dal giornalista specializzato, Osvaldo Murri.
Numerosi i dati e le proposte emerse, a partire dall’invito del presidente di FEDERSANITA’ ANCI FVG, Giuseppe Napoli che, dopo aver ricordato il progetto per formare operatori comunali per la ristorazione collettiva, ha evidenziato l’importanza di dare continuità ad un confronto sereno e propositivo tra produttori di vino, operatori della sanità e mondo dell’informazione, confronto che vede i Comuni protagonisti e riferimento per le politiche di prevenzione, soprattutto per le giovani generazioni a partire dalle scuole. Nel suo intervento Carlo Morandini, presidente ARGA FVG, ha puntualizzato il ruolo della corretta informazione per la sicurezza degli alimenti e delle bevande, il vicesindaco di Udine, Italo Tavoschi, ha espresso vivo apprezzamento per un’iniziativa che – ha detto- bene si inquadra nel programma di FRIULI D. O. C. di puntare sulla qualità e la competenza, temi condivisi dalla Presidente regionale delle “Donne del vino”, Michela Sfiligoi. “Il notevole aumento degli enologi in regione, solo 6 negli anni ’70 e oltre 250 oggi, è andato di pari passo con l’evoluzione del consumo di vino che è passato in trent’anni da 110 litri pro-capite agli attuali 55 litri – ha puntualizzato Stefano Trinco, presidente Assoenologi FVG- con il risultato che oggi si beve bene e meglio”. Sul notevole impegno dei produttori per qualificare e valorizzare tale patrimonio e garantirne la salubrità sono quindi intervenuti il presidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori, Dante Savorgnan, e in rappresentanza della Coldiretti, Loris Merlino. “Il vino oggi non è più considerato un alimento, ma un piacere ed anche le tecnologie di produzione si sono evolute in tale direzione. Quanto all’aspetto salutistico c’è una forte tendenza a mantenere il patrimonio di antiossidanti dell’uva, accompagnata da un recupero in chiave moderna di antiche tradizioni”, ha illustrato Franco Battistutta, del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Udine. Sempre in tema di salute Paolo Cimarosti, responsabile Servizio Alcologia Azienda per i Servizi Sanitari del Friuli Occidentale, hai poi ricordato anche i costi sociali danni derivanti dagli abusi, ovvero l’ubriachezza e peggio ancora l’alcolismo: 40.000 all’anno sono in Italia i morti per malattie alcolcorrelate (cirrosi epatiche, pancreatiti etc.), di cui una quota molto significativa nella nostra regione. Certo il vino non è il principale imputato e l’elevata qualità mette al riparo dagli eccessi, come ha puntualizzato Ornella Venica, Presidente Movimento Donne Del Vino.
Quanto alla prevenzione le recenti modifiche introdotte dal nuovo codice della strada, con la riduzione da 0.8 a 0.5 grammi della misura di tasso alcolemico consentita nel sangue di un guidatore, secondo l’etilometro, forse non sono una soluzione, come hanno contestato sia il Duca dei vini Emilio Del Gobbo, che il consigliere regionale, Mario Puiatti, ma – come ha spiegato Eros Del Longo, vicecomandante della Polizia Municipale di Udine, tale legge va rispettata. Dalla parte dei consumatori Rita Bertossi, presidente della FEDERCONSUMATORI ha invitato a fare più informazione nelle scuole e maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine fuori dalle discoteche dove, tra l’altro, il vino non pare essere la bevanda che va per la maggiore.
Proibizionismo no, ma prevenzione sì, ha ribadito con forza il presidente della Commissione regionale sanità, Giovanni Castaldo, che anche sulla base di una lunga esperienza come medico legale ha ricordato alcuni dati: su 186 trapianti di fegato all’anno in Friuli V. G. il 20 % è legato a patologie alcolcorrelate, 3000 sono le famiglie che partecipano all’attività dell’ACAT (Associazione Alcolisti in Trattamento), con i ben noti gli effetti indotti sui familiari spesso seguiti dai Servizi sociali dei Comuni, un altro dato rilevante è l’abbassamento dell’età in cui i ragazzi iniziano a bere. Da cui la proposta condivisa da tutti i presenti di investire in iniziative di prevenzione presso le scuole quanto i Comuni incassano con le multe in stato di ubriachezza.

Aggiornata il 16 maggio 2013