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Una dozzina di locali rinuncia alle slot e le sostituisce con i giochi da tavolo

Messaggero Veneto

31 ottobre 2018

Giulia Zanello

A Udine una dozzina di esercenti preferisce i giochi da tavolo alle slot, ben 22 scuole per un totale di circa 10 mila studenti, e 14 tra enti e associazioni hanno scelto lo "Smart kit ludico" per promuovere una cultura sana del gioco. A Pavia di Udine giovani e associazioni sportive fanno riflettere i ragazzi sulla pericolosità del gioco d'azzardo, mentre nei comuni dell'Uti delle Valli e delle Dolomiti friulane si lavora in squadra sulla formazione, l'informazione e sull'educazione di adulti e ragazzi a partire dai banchi delle scuole.Tre risposte, o anche solo spunti di riflessione, dai quali partire per cercare di combattere e contenere la ludopatia che, purtroppo, rende vulnerabili molte persone senza escludere i giovani, vittime della minaccia del web, sui quali occorre investire in prevenzione ed educazione al gioco sano. Ieri, nel corso del convegno "Il gioco d'azzardo lecito - Le risposte del Friuli Venezia Giulia" organizzato nella sala polifunzionale dell'ospedale da Regione e Federsanità e moderato dal vicedirettore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini,
il tema è stato affrontato da esperti e amministratori, per tirare le fila su quanto fatto finora e su quanto si potrà attuare in futuro. Dopo i saluti del direttore generale dell'Asuiud Mauro Delendi e del presidente di Federsanità Anci Giuseppe Napoli, il direttore area promozione della salute e prevenzione, della Direzione centrale salute politiche sociali e disabilità Paolo Pischiutti, ha riassunto i provvedimenti adottati dalla Regione per contrastare questa patologia. «La legge regionale 1/2014 e il divieto d'istallazione di nuovi apparecchi a distanza inferiore di 500 metri dai luoghi sensibili, tra cui gli istituti scolastici, hanno dato i loro frutti, tant'è che dovremo riuscire a capire quali attività dovranno essere ripresentate per limitare il fenomeno che in regione conta 1,4 milioni buttati in azzardo»
A illustrare il progetto udinese che ha ottenuto finanziato con 50 mila euro dal progetto "The Smart play", sono stati l'assessore alle Pari opportunità Asia Battaglia, e il responsabile della ludoteca, Paolo Munini: «Ho sposato l'iniziativa avviata dalla precedente amministrazione - sono le parole di Battaglia - come occasione per stare assieme e promuovere il gioco sano». Non molto felice la situazione di Gorizia, nelle parole dell'assessore alle Politiche sociali Silvana Romano, che ha sottolineato l'impegno dell'amministrazione nella difficile gestione della concorrenza slovena a pochi chilometri dal confine, così come ha fatto Stefano Chicco del Comune di Trieste, mentre l'assessore all'Istruzione di Pavia di Udine Elena Fabbro e Paola Busetti (Uti delle Valli e delle Dolomiti) hanno illustrato i progetti nei comuni, sottolineando l'importanza della rete. Dopo l'intervento di Nora Coppola (Le buone pratiche onlus), che ha parlato della scuola genitori e figli, la coordinatrice del tavolo tecnico regionale Gioco d'azzardo patologico Francesca Vignola ha concluso: «Il confronto tra territori è fondamentale e in Friuli Venezia Giulia sono previsti tre milioni di contributi in tre anni, risorse da investire in informazione, formazione differenziata, per prevenire e ridurre i disagi a familiari, mantenendo alta sempre l'attenzione sull'educazione dei giovani».

Aggiornata il 2 novembre 2018