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Trieste lancia il telefono per sordi Il Comune adotta per primo in Italia “Pedius”: la app che trasforma una chat in comunicazione vocale

IL PICCOLO

23 luglio 2015

di Giulia Basso Il Comune di Trieste sarà la prima amministrazione italiana ad adottare “Pedius”, un sistema di comunicazione che permette ai non udenti di effettuare telefonate tramite l'utilizzo di tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale. La sperimentazione partirà dal centro radio della polizia locale, i cui operatori già in questi giorni sono stati istruiti sul funzionamento di questo “telefono per non udenti”, che si basa su un’app gratuita scaricabile sul proprio cellulare che trasforma una chat in una telefonata, ovvero un testo scritto in comunicazione vocale. Il progetto avviato dal Comune, presentato ieri in conferenza stampa, dopo una prima fase di sperimentazione con la polizia locale, potrà poi essere esteso agli altri servizi per i cittadini. Spiega la vicesindaco Fabiana Martini: «Il progetto vuole mettere l’innovazione a servizio della vita quotidiana delle persone più fragili. Coniuga l’attenzione per queste persone, che dovrebbe essere prioritaria per ogni pubblica amministrazione, con l’innovazione tecnologica. Siamo soddisfatti di essere il primo comune che lo avvia e speriamo che molti altri possano seguire questo esempio». “Pedius” è il frutto di un’idea del trentenne Lorenzo Di Ciaccio, che racconta: «Tutto è nato da un episodio riportato dai media che mi ha molto colpito: nel 2012 Gabriele Serpi, non udente, ha avuto un incidente. Avrebbe dovuto chiamare i soccorsi stradali, ma la sua sordità gliel’ha impedito. Mi sono chiesto allora perché non usare le tecnologie per migliorare la vita dei non udenti, che in Italia sono circa 70mila. Da questa esigenza è nato “Pedius”, attorno al quale ho costruito una start-up coinvolgendo altri due giovani amici, Stefano La Cesa e Alessandro Gaeta». «Non avrei mai pensato che allo Smau di Padova sarebbe stato un comune a rivolgersi a noi per avviare una sperimentazione - continua - ma dopo la sorpresa iniziale siamo stati entusiasti di aderire al progetto». “Pedius” si pone l'obiettivo di rendere accessibili ai non udenti i servizi telefonici senza utilizzare canali diversi da quelli esistenti. Perciò il numero per contattare la polizia locale resterà lo stesso. Cambierà solo il tipo di telefonata ricevuta dal centro, che si avvarrà di una voce artificiale che trasformerà in parlato il testo digitato sul telefonino. Per rendere più semplice la trasmissione delle informazioni essenziali in caso di emergenza, il servizio si avvarrà di una schermata con campi da compilare, che guiderà l’utente nella veicolazione della comunicazione. «Il servizio si aggiunge alle altre iniziative avviate dal Comune per la promozione dell’accessibilità - così l’assessore Laura Famulari - come la possibilità per i sordomuti di richiedere la presenza di un interprete sia in Consiglio comunale sia per specifici servizi su appuntamento. O come la collaborazione avviata con i vigili del fuoco per la mappatura delle abitazioni di persone sorde, per rendere più efficace l’intervento in caso d’emergenza». Soddisfazione è stata espressa da Francesca Lisjak, presidente provinciale dell’Ente nazionale sordi, che ha sottolineato come a Trieste ci siano 210 non udenti, di cui 150 soci dell’Ens, che al momento è alla ricerca di una sede triestina.

Aggiornata il 23 luglio 2015