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Rapporto Oms. Puntare sulla ricerca per raggiungere la copertura sanitaria universale

www.quotidianosanita.it

7 gennaio 2014

07 GEN - Nel 2005, tutti gli Stati membri dell’Oms si sono impegnati a raggiungere la copertura sanitaria universale. Tale impegno è stato un’espressione collettiva della convinzione che tutte le persone dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno senza rischiare la rovina finanziaria o l’impoverimento. Lavorare per la copertura sanitaria universale è un potente meccanismo per il raggiungimento di una migliore salute e di un maggior benessere e per la promozione dello sviluppo umano. Parte da questo assunto il Rapporto dell'Oms sulla salute mondiale incentrato sulla ricerca scientifica come fulcro per il raggiungimento della copertura sanitaria universale.
Viene quindi spiegato come la risoluzione adottata da tutti gli Stati membri dell’Oms racchiuda i due aspetti della copertura sanitaria universale: da una parte l’erogazione di servizi sanitari di alta qualità e l’accesso ad essi, dall’altra la protezione dal rischio finanziario per le persone che hanno la necessità di ricorrere a tali servizi.
Recentemente, come si spiega nel Rapporto, sono stati fatti molti passi avanti nel campo della copertura dei servizi sanitari e della protezione dal rischio finanziario, come dimostrano ad esempio i progressi compiuti verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Malgrado tali miglioramenti, il divario tra l’attuale copertura dei servizi sanitari e la copertura sanitaria universale rimane ampio per molti problemi di salute in numerosi contesti. Ad esempio, nel 2011 quasi la metà di tutte le persone affette da HIV idonee per la terapia antiretrovirale non vi aveva ancora accesso, e ogni anno, secondo le stime, 150 milioni di persone vengono a trovarsi in una situazione finanziaria disastrosa per aver dovuto pagare direttamente l’assistenza sanitaria di cui necessitavano. Il presente rapporto è incentrato sulla ricerca necessaria a garantire un accesso più ampio a servizi essenziali di questo tipo e su come creare un ambiente in cui sia possibile portare avanti tale ricerca.

Le cause dei problemi di salute differiscono da un contesto all’altro, e allo stesso modo devono diversificarsi i servizi sanitari necessari, compresi i meccanismi di protezione dal rischio finanziario. Il primo gruppo di interrogativi, pertanto, verte su come individuare i servizi sanitari necessari in ciascun contesto, come migliorare la copertura dei servizi e la protezione finanziaria, e di conseguenza come proteggere e migliorare la salute e il benessere.

Si sono individuati gli interrogativi più pressanti per la ricerca per quanto concerne numerosi temi sanitari specifici, come la salute materno-infantile, le malattie trasmissibili e i sistemi e servizi sanitari. Malgrado l’esistenza di eccezioni degne di nota, in generale in tutto mondo sono diminuiti gli sforzi per individuare e divulgare le priorità di ricerca nazionali, esaminare i punti di forza e debolezza dei programmi nazionali di ricerca e valutare i benefici della ricerca in termini sanitari, sociali ed economici.
Il secondo gruppo di interrogativi riguarda le modalità di misurazione dei progressi compiuti verso la copertura sanitaria universale in ciascun contesto e per ciascuna popolazione, in termini di servizi necessari e di indicatori e dati che misurino la copertura di tali servizi. La risposta a questo gruppo di interrogativi dà la misura del divario esistente tra l’attuale copertura dei servizi e la copertura universale. La sfida per la ricerca consiste nel colmare questo divario.
La misurazione di altri aspetti della copertura deve essere ulteriormente sviluppata; gli interventi mirati alla prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili o al monitoraggio dell’invecchiamento sano ne sono due esempi.
Nel documento si passa poi a spiegare come tutti i paesi devono essere produttori oltre che consumatori di ricerca. Il Rapporto presenta una grande quantità di dati che dimostrano come la maggior parte dei paesi a basso e medio reddito abbia ormai almeno le basi su cui costruire sistemi nazionali di ricerca sanitaria. Alcuni paesi hanno poi molto di più di questo. Rafforzando questi sistemi, i paesi saranno in grado di mettere a frutto le idee con più efficacia, ricorrendo a metodi formali di ricerca per trasformarle in prodotti e strategie utili ai fini di una salute migliore.
Vengono poi presentati 12 esempi di studi che dimostrano come la ricerca possa rispondere ad alcuni dei principali interrogativi sul raggiungimento della copertura sanitaria universale e produrre risultati che hanno influenzato, o potrebbero influenzare, le politiche e i risultati sanitari. Tre esempi ne sono la conferma. Nel primo caso, l’esame sistematico dei dati relativi a 22 paesi africani ha evidenziato che l’uso di zanzariere trattate con insetticida è associato con un minor numero di infezioni da malaria e una mortalità inferiore nei bambini piccoli.
Nell’ambito di un seconda serie di prove sperimentali condotte in Etiopia, Kenia, Sudan e Uganda è emerso che una combinazione dei farmaci stibogluconato di sodio e paromomicina costituisce un trattamento efficace per la leishmaniosi viscerale.
Nel terzo caso, l’esame sistematico di evidenze scientifiche raccolte in Brasile, Colombia, Honduras, Malawi, Messico e Nicaragua ha dimostrato che i trasferimenti monetari condizionati (conditional cash transfers) - erogazioni in denaro a fronte dell’utilizzo dei servizi sanitari - incoraggiano il ricorso a tali servizi e portano a risultati sanitari migliori.
Vengono infine presentati tre meccanismi per stimolare e favorire la ricerca per la copertura sanitaria universale - monitoraggio, coordinamento e finanziamento. Il monitoraggio favorisce il coordinamento a vari livelli, mentre per il finanziamento viene spiegato che la ricerca scientifica si rivela più efficace e produttiva se esistono flussi finanziari regolari e garantiti. Vengono quindi proposti vari meccanismi per la raccolta e l’erogazione di fondi supplementari per la
ricerca. Qualunque meccanismo venga adottato - si spiega - i donatori internazionali e i governi nazionali dovrebbero misurare i progressi compiuti rispetto all’impegno preso di investire nella ricerca sanitaria.

Aggiornata il 8 gennaio 2014