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Rapporto Ocse «Uno sguardo alla sanità 2013»: cala la spesa sanitaria in Italia

www.sanita.ilsole24ore.com

21 novembre 2013

La spesa sanitaria pro-capite italiana si é ridotta del 2% in termini reali nel 2011. E si stima che un'ulteriore riduzione pari allo 0,4% si sia verificata nel 2012, secondo l'ultima versione di «Health at a Glance 2013» (Uno sguardo alla Sanità 2013) dell'Ocse. Che sottolinea come la spesa sanitaria abbia registrato una contrazione in altri 10 paesi europei nel biennio 2009-2011 a seguito della crisi e della conseguente necessità di consolidamento fiscale.
Secondo l'Ocse, tale condizione richiede all'Italia, così come agli altri paesi, di migliorare la produttività, l'efficienza e la sostenibilità finanziaria del sistema sanitario.

L'Italia ha messo in atto misure per contenere i costi e migliorare l'integrità fiscale, spiega il rapporto: il Patto per la Salute 2010-12 ha puntato al controllo della spesa pubblica attraverso la riduzione del numero di posti letto, dei ricoveri e della durata delle degenze.

Ancora contenuta la quota dei farmaci generici nel marcato farmaceutico italiano
Il rapporto sottolinea che negli ultimi anni, l'Italia é riuscita a contenere la spesa farmaceutica grazie all'aumentata competitività e alla riduzione dei prezzi. Ciononostante, secondo l'Ocse, la quota di farmaci generici resta una delle più basse tra i paesi, con meno di un sesto del volume complessivo dei farmaci venduti. Una quota molto più bassa di quanto non si registri in altri paesi europei quali Germania, Regno Unito o Danimarca dove i farmaci generici rappresentano circa i tre quarti del mercato.

Alti tassi di obesità tra i bambini italiani
L'incremento dei livelli di obesità nei paesi Ocse è uno dei maggiori problemi di sanità pubblica. «Health at a Glance 2013» mostra che mentre l'obesità tra gli adulti in Italia è piuttosto contenuta, la situazione tra i bambini è preoccupante, prevedendo quindi alti tassi di obesità anche per la popolazione adulta nei prossimi anni. Più di un bambino su tre è attualmente considerato in sovrappeso. E in questa classifica l'Italia è al secondo posto dopo la Grecia tra i paesi Ocse. È quindi necessario agire, secondo il rapporto, per migliorare i costumi alimentari dei bambini e per aumentarne l'attività fisica, che risulta essere la più bassa tra i paesi Ocse.

Le precedenti analisi dell'Ocse hanno mostrato che sono possibili una serie di misure per ridurre l'obesità con un costo medio annuale stimato di 22 dollari per persona. Queste misure dovrebbero contemporaneamente prevedere la promozione dell'educazione sanitaria nelle scuole, l'auto-regolamentazione della pubblicità rivolta ai bambini di prodotti alimentari, l'introduzione di un sistema di etichettature dei prodotti alimentari e l'attività di orientamento a migliorare gli stili di vita effettuato dai medici di medicina generale.


I PRINCIPALI DATI DEL RAPPORTO OCSE

Aggiornata il 21 novembre 2013