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Presidente Tondo, necessario innovare per garantire sostenibilità. Giunta presenta Ddl per riassetto servizio sanitario FVG

ARC Trieste

26 luglio 2012

" Il riassetto del Servizio sanitario regionale (SSR) in Friuli Venezia Giulia nasce dall'esigenza di innovare un sistema di eccellenza per garantirne la sostenibilità nel lungo periodo". Si apre con queste parole la relazione del presidente Renzo Tondo al disegno di legge di riordino, approvato oggi dalla Giunta regionale.

Se infatti il SSR " ha conosciuto una gestione responsabile e virtuosa, caratterizzata da appropriatezza e qualità dell'assistenza e dal sostanziale equilibrio economico", per Tondo da un lato " esistono margini di ulteriore miglioramento a fronte di talune criticità", dall'altro " siamo in presenza di un fabbisogno finanziario crescente che si contrappone ad una situazione generale di risorse in diminuzione".

Per Tondo, infatti, oggi vi è una eccessiva pluralità di attori istituzionali e troppo ridotte sono le dimensioni aziendali. Il che frena il conseguimento di economie di scala e di sinergie. Non manca una ridondanza di offerta ospedaliera, a sfavore di quella sul territorio e la presenza di servizi e i livelli di assistenza non sono del tutto omogenei nelle diverse aree della regione.

Il ddl approvato oggi punta quindi a superare tutte le incertezze semplificando il sistema grazie alla riduzione delle aziende e all'incremento della loro dimensione, ma soprattutto mettendo al centro di ogni scelta le persone con le loro necessità.

L'obiettivo è infatti quello di assicurare sempre la continuità delle cure tra ospedale e territorio e percorsi assistenziali adeguati ad affrontare bisogni di salute crescenti. Bisogni spesso caratterizzati - con il progressivo invecchiamento della popolazione - dalla presenza di più patologie, anche croniche, che richiedono servizi integrati e in rete, in grado di attivare percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali di qualità e sempre più appropriati.

ARC/PPD

 

GIUNTA PRESENTA DDL PER RIASSETTO SERVIZIO SANITARIO IN FVG

Trieste, 25 lug

Privilegiare l'integrazione ospedale -territorio, agevolare l'attivazione di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali che assicurino la continuità e la personalizzazione delle cure, favorire omogeneità organizzativa e di offerta di servizi su tutto il territorio regionale e, parallelamente, garantire la sostenibilità economica e la razionalizzazione nell'uso delle risorse attraverso una semplificazione del sistema.

Sono queste le finalità indicate nel disegno di legge di " Riordino istituzionale ed organizzativo del Servizio sanitario regionale", che il governo del Friuli Venezia Giulia, riunito a Trieste, ha approvato oggi, su proposta del presidente Renzo Tondo nella veste di assessore alla salute e alle politiche sociali.

Si tratta di un documento snello (appena 9 articoli), che prevede un nuovo modello organizzativo, a decorrere dal primo gennaio 2014, basato su tre Aziende per i servizi sanitari al posto delle sei attuali, che si affiancano alle Aziende ospedaliero-universitarie di Trieste e di Udine, all'Azienda ospedaliera di Pordenone e agli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico " Burlo Garofolo" di Trieste" e " Centro di riferimento oncologico" di Aviano.

Dall'accorpamento delle ASS " Triestina" e " Isontina", discenderà l'Azienda per i servizi sanitari " Giuliano isontina". Vi sarà un'unica azienda territoriale in provincia di Udine: sarà denominata " Friulana" e sarà istituita a seguito dell'accorpamento tra le Aziende n. 3 " Alto Friuli", n. 4 " Medio Friuli" e n. 5 " Bassa friulana".

Nel Pordenonese opereranno l'ASS " Friuli occidentale" e l'Azienda ospedaliera di Pordenone.

Gli ospedali di rete presenti nell'ambito territoriale di ciascuna delle Aziende per i servizi sanitari " Friulana" e Giuliano Isontina" saranno gestiti dalle stesse Aziende territoriali.

Dal canto suo l'Istituto di medicina fisica e riabilitazione " Gervasutta" di Udine è destinato a passare sotto il controllo dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Udine, anziché dell'ASS n. 4, pur mantenendo autonomia economica e gestionale.

Il ddl parla anche dei distretti, il cui ambito territoriale sarà ridefinito entro la fine del 2014 dai nuovi direttori generali, previo parere di Province e Comuni, con il vincolo che la popolazione di riferimento non potrà essere inferiore ai 100 mila abitanti, realtà montane escluse.

ARC/PPD

Aggiornata il 16 maggio 2013