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Nuovo patto sanitÀ le regioni battono cassa e vogliono il rimborso di 2,5 miliardi

12 luglio 2006

Fonte: IL GAZZETTINO

 

La Conferenza delle Regioni ha messo a punto un pacchetto di proposte al governo per un nuovo Patto per la Sanità da approvare entro fine mese. Il documento è stato approvato all’ unanimità dai governatori ma il nuovo Patto non vedrà la luce per la scadenza immaginata dalle Regioni poiché il governo - ha fatto sapere nei giorni scorsi il ministro Padoa-Schioppa - intende affrontare la questione Sanità a ridosso della legge Finanziaria 2007.

La revisione e l’ aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea), gli strumenti di controllo in materia di spesa farmaceutica, la definizione di linee di razionalizzazione dell’ assistenza ospedaliera, il pregresso, i nuovi criteri di erogazione, le risorse necessarie a finanziare il sistema: di tutto questo si parla nel nuovo Patto che prevede un percorso condiviso di programmazione e valutazione. Innanzitutto le Regioni spiegano come sul versante della spesa, per gli anni 2004-2006, la situazione della sanità è stata caratterizzata da una concentrazione dei costi contrattuali che ha accentuato la sottostima dei Lea: questo ha determinato un aggravio di costi di quasi 9 miliardi di euro nel triennio 2004-2006.

Per quanto riguarda il pregresso, i governatori da tempo rivendicano un sottodimensionamento del finanziamento per il 2004 di almeno 4,5 miliardi e dicono che di questi sono stati stanziati solo 2 miliardi nella Finanziaria 2006; resta pertanto la richiesta di integrazione di almeno 2,5 miliardi. A questo si aggiunge il problema relativo al rimborso del 60\% dello sfondamento della spesa farmaceutica per l’ anno 2004, dal momento che le Regioni ricordano di aver provveduto alla copertura del 40\% di loro competenza. Le Regioni poi ricordano che per l’ anno 2006, in sede di discussione sul varo della legge Finanziaria, rivendicarono almeno il livello di finanziamento previsto dal Dpef, pari a circa 95,6 miliardi, a fronte dei quali il finanziamento reale è stato di 89,9 miliardi, più 1 miliardo destinato solo a quelle Regioni in maggiori difficoltà. Le Regioni propongono al Governo una verifica della dimensione complessiva del debito, anche in relazione agli esiti delle analisi di verifica del costo dei Lea, differenziando la parte del disavanzo da considerarsi strutturale da quello dovuta a sottofinanziamento ed individuando «le appropriate forme di copertura di competenza regionale e statale, nonché le norme rigorose per il rientro e per incentivare processi virtuosi».

Tre i tipi di finanziamento ipotizzato dalle Regioni: finanziamento di tipo ordinario da individuarsi sulla base della spesa tendenziale per il 2007 e per il quale prevedere un incremento temporale nel triennio che tenga conto del pieno finanziamento dei Lea, del tasso di inflazione, del Pil, nonché dell’ aumento della popolazione; finanziamento aggiuntivo dedicato al sostegno alle Regioni in forte difficoltà: 1 miliardo. L’ attribuzione di queste risorse è strettamente connessa alla definizione, da parte della Regione, di piani di rientro dal deficit che prevedano anche interventi di tipo fiscale, finalizzati alla sanità, di razionalizzazione della spesa e di riorganizzazione delle strutture sanitarie; finanziamento degli investimenti tecnologici da corrispondere alle Regioni sulla base di una apposita intesa che tenga conto degli specifici programmi regionali, del necessario livello di coordinamento regionale soprattutto per le tecnologie ad alto costo e di particolare utilizzo.

 

Aggiornata il 16 maggio 2013