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Monitoraggio su attuazione piani di zona

11 dicembre 2007

ARC Trieste, 11 dic - L'assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame, ha reso noti i risultati del monitoraggio effettuato dalla Regione sull'attuazione dei Piani di Zona (Pdz). Si tratta del primo documento elaborato con la finalità di illustrare lo scenario generale dei progetti avviati nei primi mesi del 2006.

" Il monitoraggio effettuato è positivo - ha affermato l'assessore Beltrame - infatti oltre il 75 per cento dei progetti è in fase di realizzazione, mentre quelli non ancora partiti registrano comunque un grande lavoro e confronto tra i soggetti proponenti, che ci fa ben sperare in un prossimo avvio. Devo ringraziare tutti i soggetti coinvolti nei Pdz: i comuni, le scuole, le aziende sanitarie, il volontariato, i sindacati e gli altri soggetti del privato sociale per il loro prezioso e costante lavoro, che sarà utile anche nella prossima fase dedicata alla valutazione e riprogrammazione dei piani".

Il Piano di Zona è una sorta di " piano regolatore" dei servizi e degli interventi sociali, previsto dalla legge nazionale 328/2000 per rendere più incisivi, meno estemporanei e più coerenti con il contesto locale gli interventi nel settore sociale.

I Pdz avviati nel Friuli Venezia Giulia sono 405 su un totale di 537, per una spesa stimata di 68 milioni di euro, coperti per il 75 per cento da finanziamenti statali, regionali e delle aziende sanitarie e per il restante 25 da fondi comunali e altre risorse locali. I progetti riguardano in massima parte gli anziani, i minori e le situazioni di difficoltà legate alla ricerca della casa e del lavoro.

Il monitoraggio ha riguardato sia l'analisi della documentazione relativa alla pianificazione, sia i processi di governance. Dall'analisi dei progetti contenuti nei Pdz si può cogliere una spiccata tendenza verso idee e propositi sicuramente innovativi: il 42,6 per cento dei progetti previsti (il 34,1 per cento di quegli avviati) consistono in progettualità nuove, mentre il 46,8 di quelli previsti (ovvero il 52,3 degli avviati) riguardano implementazioni di progetti già operativi.

Anche il grado di integrazione tra sociale e sanità è elevato: il 10,6 per cento dei progetti previsti (ovvero il 12,1 degli avviati) è integrato con la scuola o con i servizi educativi dei comuni; il 16 per cento dei progetti previsti (pari al 17 per cento degli avviati) presenta forti integrazioni con altri soggetti del terzo settore o con altri soggetti istituzionali.

Nel complesso dei progetti previsti e avviati una quota significativa è coerente con politiche sociali che perseguono obiettivi di forte inclusione sociale, rivolti a persone in stato di disagio e di marginalità; le modalità realizzative prevedono opportunità di inserimento lavorativo, di formazione professionale, di ricerca dell' alloggio e di una facilitazione nei trasporti.

Il 34,1 per cento dei progetti previsti (pari al 36,5 per cento degli avviati) fa riferimento concreto a progetti che perseguono obiettivi d'inclusione sociale, in primis quelli che promuovono la formazione professionale e l'inserimento lavorativo, a cui seguono le progettualità che facilitano la ricerca di soluzioni abitative, i progetti per sviluppare i trasporti e per l'inclusione di persone immigrate. Minori e famiglie sono i destinatari che ricorrono, in qualità di target, con maggior frequenza; a essi seguono gli anziani, i disabili e gli adulti in condizione di svantaggio.

ARC/COM/NNa

Aggiornata il 16 maggio 2013